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martedì 1 dicembre 2009

Varese, il killer si sentiva al sicuro "Prenderanno il primo che passa"

Varese, il killer si sentiva al sicuro "Prenderanno il primo che passa"

La foto segnaletica di Giuseppe Piccolomo, imputato dell'omicidio di Carla Molinari

VARESE - Era convinto di farla franca il killer delle mani mozze. Nei giorni successivi al delitto dell'anziana tipografa mutilata nella sua casa nel Varesotto, Giuseppe Piccolomo confidò ad un amico la sua spavalda sicurezza. "Vedrai che i carabinieri prenderanno il primo che passa, lo metteranno dentro e a quello non resterà che chiedere la clemenza della Corte".

Non sapeva l'ex ristoratore, poi titolare di una piccola impresa edile sommersa dai debiti, che la squadra mobile lo stava intercettando. La frase è finita in un'annotazione della polizia portata sul tavolo del giudice per le indagini preliminari che stamane ha deciso di convalidare il fermo in carcere "in considerazione dei gravi indizi di colpevolezza". Non sarà quindi scarcerato Giuseppe Piccolomo come voleva invece il suo legale. E non è servito che all'interrogatorio l'imputato abbia fatto scena muta: le prove raccolte dalla Procura sono sufficienti a sostenere l'incriminazione per omicidio premeditato.

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