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venerdì 15 gennaio 2010

Haiti, arrivano gli aiuti. Ansia per 100 italiani

Presidente Preval: 7 mila già in fossa comune

(di Marco Brancaccia)

Manca tutto ad Haiti, tranne i cadaveri. A tre giorni dal devastante terremoto che ha colpito l'isola caraibica radendo al suolo la capitale Port-au-Prince, i primi soccorritori si sono trovati di fronte solo scene di morte, devastazione e saccheggi, mentre mancano ancora all'appello un centinaio di italiani e si teme per la sorte di almeno due di loro. ''La situazione e' anche peggio di quanto mostrano le tv. Mancano acqua potabile e cibo, le vittime sono ammassate in strada'', ha detto l'ambasciatore di Haiti a Roma, Geri Benoit, in un'intervista all'ANSA. Parole profetiche le sue: gli aiuti cominciano ad arrivare ma la gente e' esasperata e alcuni scelgono la piu' macabra delle proteste: secondo un fotografo del settimanale americano Time, per le vie di Port-au-Prince sono stati eretti blocchi stradali utilizzando le macerie e i cadaveri che ancora aspettano una sepoltura. Ieri il presidente haitiano, Rene' Preval, ha reso comunque noto che 7 mila corpi sono stati interrati in una fossa comune. La Croce rossa haitiana stima in circa 50 mila i morti, mentre i feriti ed i senzatetto sarebbero addirittura tre milioni su una popolazione di poco piu' di nove.

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