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sabato 27 febbraio 2010

Kabul, ucciso uno 007 italiano "Ha salvato quattro persone"

L'agente, numero 2 dell'Aise nella capitale afgana, è rimasto vittima di un attacco dei talebani
ad un'area commerciale nei pressi dell'Hotel Safi Landmark che ha provocato 18 morti

Nel 2007 il sottufficiale del Sismi Lorenzo D'Auria perse la vita in un blitz nella provincia di Farah
Berlusconi: "Dovere dell'Italia è opporsi alla violenza". Napolitano: "Serve sforzo comune"di VINCENZO NIGRO


Kabul, ucciso uno 007 italiano "Ha salvato quattro  persone"

Pietro Antonio Colazzo

SI CHIAMAVA Pietro Antonio Colazzo, a Kabul era il numero 2 dell'Aise, l'agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna", i servizi di sicurezza italiani destinati ad operare all'estero. L'italiano vittima stamattina della serie di attentati messi a segno dai talebani a partire dalle 6,30 era quindi un funzionario dello Stato dipendente dalla presidenza del Consiglio. Per questo quando il ministro degli Esteri Franco Frattini ha confermato la sua morte ha parlato di "un consigliere diplomatico della Presidenza del Consiglio distaccato presso l'ambasciata italiana della capitale afgana"; evidentemente Colazzo godeva della protezione del passaporto diplomatico per il suo lavoro a tutela della comunità italiana e del contingente militare nazionale. Nato nel 1962 a Galatina, un comune dell'entroterra salentino, Colazzo aveva studiato all'università Orientale di Napoli, si esperimeva bene in dari, una delle lingue che si parlano in Afghanistan, dove era stato assegnato da un paio d'anni.

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