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martedì 14 settembre 2010

Trovato assegno di Berlusconi per Vito Ciancimino

 

PALERMO - Ancora una novità nelle inchieste che riguardano Vito Ciancimino e la mafia siciliana. A portarla all'attenzione dei magistrati è stata Epifania Silvia Scardino, la vedova di CIancimino. Si tratta di un assegno di 35 milioni, collocabile temporalmente tra il 1979 e il 1983, e diretto all'ex Sindaco di Palermo. Fin qui nulla di strano, se non fosse la firma che è posta in calce: Silvio Berlusconi. Che all'epoca era un imprenditore immobiliare che stava trasformando la piccola TV Telemilano56 in un network nazionale. Dagli appunti di Ciancimino, risulta che nello stesso periodo ci fu anche un versamento di 25 milioni in contanti, sempre di Berlusconi. La motivazione era "acquisto tessere 1979-1983". Ma la cosa strana è che Ciancimino era della DC, della corrente di Andreotti. Come mai Berlusconi finanziava - sia pure indirettamente - il peggior nemico politico di Craxi? Non dimentichiamo che fu Andreotti, per esempio, a costringere l'attuale premier a cedere a De Benedetti due dei gioielli del Gruppo Mondadori - cioè il quotidiano La Repubblica e il settimanale L'Espresso - quando la sentenza del Tribunale di Milano (che successivamente si è scoperto essere frutto di corruzione, ordita da Berlusconi e portata avanti da Cesare Previti) gliene assegnò il controllo.
Naturalmente, a meno che il finanziamento diretto a Don Vito non fosse qualcosa legato alla mafia. Ed è su questa ipotesi che indagano i Pm del pool guidato da Antonio Ingroia. I quali stanno cercando anche di documentare un versamento, descritto in un pizzino del boss Bernardo Provenzano, di 100 milioni di lire, fatto alla mafia alla vigilia delle elezioni del 2001 da Berlusconi o da qualcuno di Forza Italia. 
 

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