Pagine

venerdì 28 gennaio 2011

Caso Ruby, Fede querela il suo ex caposcorta

È accusato di aver pronunciato dichiarazioni «non corrispondenti al vero e lesive della propria dignità umana e professionale». Si tratta del brigadiere in servizio presso l’Ufficio scorta, Luigi Sorrentino, che Emilio Fede ha querelato in seguito alle sue dichiarazioni rese di fronte ai pm della Procura di Milano. 

Dopo l’interrogatorio per l’inchiesta sul caso “Ruby”, il direttore del Tg4 è intervenuto per smentire le accuse che gli erano state rivolte dal suo ex caposcorta, ascoltato riguardo alle cene, che si tenevano nella villa di Arcore.
Sorrentino, a quanto si legge dagli atti, ha dichiarato che oltre a svolgere l’incarico di scorta rivestiva anche il ruolo di autista ed era solito riaccompagnare a casa non solo Fede, ma anche le ragazze che prendevano parte alle feste organizzate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il brigadiere racconta chiaramente ai pm i lunghi turni di lavoro a cui erano sottoposti lui e i suoi uomini: in praticolare ricorda un episodio del 14 febbraio dello scorso anno.
Quel giorno era entrato in servizio alle 8 di mattina ed era rimasto a disposizione fino alle 4 della mattina successiva: infatti, ricorda di aver riaccompagnato Fede in compagnia di due ragazze, di cui una era marocchina, probabilmente Ruby. Contro queste accuse il direttore del Tg4 è subito intervenuto tramite i suoi legali, dichiarando di non essere mai tornato a casa alle 4 del mattino e di non aver preteso che la sua scorta svolgesse anche l’incarico di suo autista personale.
«Quell’uomo», ha dichiarato Emilio Fede, «dice cose gravissime, io non sono mai tornato a casa alle 4 del mattino, ho la scorta perché sono stato minacciato di morte e mai l’ho usata per altri motivi». Con rabbia il direttore ha poi commentato: «Ora mi sono rotto le scatole, non si possono denigrare le persone in questo modo».
Continua a leggere

 

Nessun commento:

Posta un commento