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giovedì 17 marzo 2011

«Non si può morire per quel flagello»

Genova: i funerali della studentessa in cura per bulimia

«SE NON ERA PERFETTA non usciva di casa. E lo era perfetta, anche se aveva delle debolezze, delle fragilità». Lo sguardo è perso nel vuoto e la voce si interrompe. Filippo, come tutti i ragazzi venuti a questo funerale, è stordito, si sente fuori posto. Lo sente anche lui, c’è qualcosa di sbagliato in una processione funebre fatta soprattutto da adolescenti. Qualcosa che fa a pugni con il senso comune della vita e della morte. Ma oggi le campane suonano per dare l’addio a una giovane di 17 anni, che da tempo combatteva con i disturbi alimentari. E anche il parroco fatica a trovare parole che diano conforto.
Sono venuti in tanti, tantissimi, per l’ultimo saluto a Giulia Tavilla, celebrato ieri a Nervi. Si sono dati appuntamento su Facebook e via sms. La chiesa di San Giuseppe Padre Santo, in via del Commercio, è piccola e riesce ad accogliere una piccola parte di folla. Quattrocento persone riempiono il piazzale.

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