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sabato 24 settembre 2011

Corrida. Barcellona dice "basta"

di Arturo Cocchi

Il 25 settembre l'ultima tauromachia nella Monumental, l'arena della metropoli. La Comunità Autonoma della Catalogna ha votato il bando. Un grande torero e il "tutto esaurito" 

 

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L'ultimo olé. Risuonerà domenica pomeriggio nella Monumentale, di nome e di fatto, arena della Plaza de Toros di Barcellona, dove si terrà l'ultima corrida, prima che entri in vigore bando della controversa tauromachia che resta - e rimarrà a lungo - una delle prime associazioni mentali alla parola o all'idea di Spagna. Lo spettacolo crudele, la lotta, in generale impari, tra il torero munito di spada e il toro, ferito e sfiancato dai banderilleros, che gli conficcano nel corpo spuntoni accuminati prima del colpo finale, non sarà più in cartellone nella seconda città del Paese, quella che da sempre ama distinguersi dall'"altra", la capitale.

Il bando, primo di questo genere nella Spagna continentale, entrerà in vigore ufficialmente il 1° gennaio 2012 in tutta la Catalogna, la più ostentatamente isolazionista tra le Comunità Autonome, come dal dopo-Franco vengono chiamate le regioni del Paese iberico. E la decisione di cancellare il cosiddetto sport nazionale dal calendario, votata nel luglio 2010, seppur favorita dalle 180 mila firme raccolte dalla locale associazione Plataforma Prou (l'ultima parola significa emblematicamente "abbastanza" in catalano), ha subito assunto una valenza politica, una sorta di schiaffo a Madrid nel perenne dualismo che ha nel calcio un altro illustre esempio.

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