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venerdì 23 settembre 2011

La donatrice dimenticata fra scienza e ingiustizia

Durante un intervento, negli anni Quaranta, a Henrietta Lacks fu asportata una porzione di tessuto. Quelle cellule hanno continuato a riprodursi e sono alla base di alcune fondamentali scoperte della medicina. Lei morì in povertà. Rebecca Skloot le ha dedicato un libro. E buona parte della sua vita. Fra reportage e romanzo storico di MARIO DE SANTIS

 

"PERCHE' mia madre è stata la base per la scoperta di farmaci che io non mi posso permettere?". Se lo chiede Deborah, la figlia di Henrietta Lacks. Ovvero la protagonista di una storia da film, ma drammaticamente reale, che ha come teatro la Virginia degli anni Quaranta-Cinquanta. Una donna, nera, nel reparto riservato ai coloured del John Hopkins Hospital di Baltimora, viene sottoposta a un intervento per un tumore all'utero. Le viene asportata - senza consenso - una porzione di tessuto che conteneva le cellule che, senza che allora nessuno potesse immaginarlo, avrebbero cambiato la storia della medicina. A Henrietta Lacks il tumore non lasciò scampo. Morì nel 1951, in miseria, lasciando cinque figli. Quelle cellule continuarono a vivere. E a riprodursi. Moltiplicandosi a miliardi, ancora fino a oggi. Un ricercatore ha stimato che ve ne siano cinquanta tonnellate, raccolte in centinaia di migliaia di provette. Sono le cellule HeLa sulle quali, in sessant'anni, sono stati compiuti gli esperiementi che hanno condotto alla maggior parte delle scoperte fondamentali per l'umanità, da quelle sul cancro a quelle sul dna o la polio, da quelle su moltissimi farmaci a test fatti addirittura sulla Luna. 


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