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domenica 30 ottobre 2011

Volontari fai da te “vietati” sull’alluvione

Genova. Non meno di 500 volontari che tra pubbliche assistenze dell’Anpas, Croce Rossa, Scout e più in generale della protezione civile, si sono già avvicendati nelle zone colpite dall’alluvione. Oggi ci saranno anche una trentina di ultrà della gradinata Nord del Genoa, a Monterosso con i loro amici del Genoa Club. Sono i sostenitori “senza tessera del tifoso” che si sono dati appuntamento per dare «una mano a spalare. Ultras non è politica, è anche solidarietà». Si sono organizzati autonomamente. E via.
Ma centinaia di richieste arrivano al sito internet www.ilsecoloxix.it da parte di volontari “liberi”, senza una organizzazione di riferimento che chiedono: «Vogliamo andare lì e portare un aiuto. come fare? Come attrezzarsi? Come si arriva?»
La risposta non è un “No, grazie”. Ma un “sarete utili nella fase media dell’emergenza”. Perché sarà lungo l’impegno nel levante ligure, soprattutto quando - volenti o no - le luci dell’attenzione saranno meno “illuminanti”. «Un aiuto è sempre utile - spiega Fabio Naldoni, responsabile dei volontari della protezione civile di Genova - Ma in questa fase serve un intervento organizzato che è fondamentale».

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