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venerdì 25 novembre 2011

A Monterosso un mese dopo il disastro "Il paese è sparito ma siamo più uniti"

Le Cinque Terre in emergenza: "Vivere sotto una tenda ci ha fatto riscoprire la solidarietà". Le scuole restano inagibili, gli studenti ogni giorno devono compiere un viaggio. Nelle case non c'è ancora il gas e il "ristorante d'emergenza" è la nuova piazza

di JENNER MELETTI

MONTEROSSO - La maestra Marina Gargani è brava ma ai suoi ragazzini di terza e quarta elementare non riesce a dare tutte le risposte. "Maestra, quando torneremo nella nostra scuola? Qui non si sta male ma non c'è l'aula di informatica, non c'è la palestra per la ginnastica...". La maestra si era informata in Comune e fino all'altro giorno rispondeva: "Mi hanno detto che dopo Natale tutto tornerà come prima". Ma adesso, quando arrivano le domande dei bambini, è meglio cambiare discorso. "Non credo - dice il sindaco Angelo Betta - che riusciremo a riaprire le elementari e le medie prima del prossimo anno scolastico. Per sedersi ai nuovi banchi di scuola, gli scolari e gli alunni debbono prendere un pulmino o il treno, ma almeno hanno trovato una sistemazione. Per i torrenti e le frane siamo invece in piena emergenza: se non interveniamo subito, rischiamo l'alluvione già alla prossima pioggia". Il pullman delle 8 del mattino, per i 45 bambini delle elementari, è comunque un'avventura. Si ride e si scherza. Si sale su, verso un istituto religioso, il padre Semeria. Banchi singoli per i più piccoli, grandi tavoli scuri per i più grandi. Il più felice di tutti è Marco, che è appena stato interrogato e ha preso 10.

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