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mercoledì 16 novembre 2011

Trasporti, politiche sociali, sanità la stangata arriva col nuovo anno

Manovra, maxiemendamenti, nuove richieste dell'Europa. La cronaca rischia di farci dimenticare che la mannaia di Berlusconi e Tremonti ha già tagliato sette miliardi di trasferimenti dallo Stato a Regioni, Province e Comuni per il 2012. Questo vuol dire - secondo le stime degli amministratori locali - che tre settori-chiave del nostro welfare stanno per crollare.

 

Frastornati da manovre e maxiemendamenti gli italiani non hanno la percezione della mannaia dei tagli già decisi nel 2010 e 2011, ai quali vanno aggiunti i prossimi imposti dalla Unione europea. Nel 2012, infatti, i trasferimenti dallo Stato a Regioni, Province e Comuni scenderanno di 7 miliardi di euro. Tre i settori che rischiano il crollo: il trasporto pubblico locale, le politiche sociali e la sanità.

 

Partiamo dal trasporto pubblico locale. Il Fondo nazionale passa da 2 miliardi e 55 milioni di euro nel 2010 
a 400 milioni nel 2012. Una parte di questi soldi, più di un miliardo di euro, venivano destinati ai contratti con Trenitalia per il trasporto ferroviario regionale. Il 10 novembre scorso l'amministratore delegato di Fs Mauro Moretti ha lanciato l'allarme: "Dal primo gennaio del 2012 saremo costretti a chiudere il servizio regionale, visto che il miliardo e mezzo di tagli non sono stati nemmeno compensati con la legge di stabilità". Una dèbacle che rischia di lasciare a piedi le centinaia di migliaia di pendolari che tutte le mattine prendono il treno per raggiungere il posto di lavoro. "Chiederemo alle Regioni se hanno la copertura per i servizi, altrimenti non sappiamo come fare – afferma Moretti – io ho un contratto e con quello faccio un certo numero di servizi. Se i soldi non ci sono, non so cosa fare, così non ho neanche i soldi per pagare gli stipendi".
 

 

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