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martedì 22 maggio 2012

"Quattro aziende su cinque distrutte e 300mila forme di Parmigiano perdute"

Dopo il forte sisma di domenica, l'agricoltura padana è in ginocchio. Per il Consorzio Parmigiano Reggiano, distrutto il 10% di produzione annua con danni per almeno 80 milioni di euro. La Coldiretti stima 200 milioni di danni totali: "Chiediamo la sospensione di mutui e Imu"
dal nostro inviato LUIGI SPEZIA

 

SAN GIOVANNI IN PERSICETO (BOLOGNA) - "Nel mio magazzino ci sono 32mila forme di Parmigiano Reggiano rovinate a terra. È un disastro, il lavoro di due anni buttato via. Come quando si preparano i soldati per la guerra e poi la guerra arriva e i soldati non ci sono. Ci sarà un buco nel mercato, non possiamo inventarci il formaggio di 24 mesi se non c'è più". In mezzo ai danni, alle centinaia di milioni di euro di danni stimati che il terremoto ha provocato ad agricoltura, allevamenti, prodotti dop come il prosciutto di Parma o Modena o al lambrusco e alle aziende di ortofrutta tra Modena, Ferrara, Mantova e Bologna, Dante Caretti, presidente della "Coop Sant'Angelo" di San Giovanni in Persiceto, 70 anni, guarda costernato dentro il suo magazzino di stagionatura dove prima brillavano in bell'ordine, fino a sette metri in altezza, le forme perfette di formaggio, sulle scaffalature che qui in provincia di Bologna chiamano "scaloni" e a Modena "scalere". 


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