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domenica 24 febbraio 2013

"Scontata, malata e senza controlli così si truffa sulla carne di cavallo"

Capi non destinati all'alimentazione che, passando per l'estero, diventano ripieno per ravioli. La rabbia del titolare titolare del più grande macello del Nord: "Sapevo di questa storia del pastone e speravo venisse fuori. Quei pirati un danno per tutti"
di JENNER MELETTI 

 

 CORREGGIO - Si girano tutti assieme, nella lunga stalla. La testa fuori dalle gabbie di ferro, a guardare chi arriva. Sono curiosi, i cavalli. Fra 24 ore non ci saranno più il bardigiano o l'appenninico, l'andaluso o il maremmano, ma soltanto mezzene, quarti anteriori e posteriori, teste, cuori... Meglio far vivere bene le loro ultime ore: il fieno è buono, la stalla è pulita. "Il mio primo impegno - dice Andrea Zerbini, del macello Zerbini & Ragazzi snc di Fosdondo - è fare uscire da qui una carne sana e buona, e che faccia bene. Compro animali in mezza Europa, faccio mille controlli. Credo che la nostra professionalità dimostri un rispetto vero per i cavalli. Quelli che invece fanno il "pastone" sono degli avventurieri. Per loro i cavalli sono solo proteine da aggiungere a qualche miscuglio". 

 

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