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giovedì 26 giugno 2014

Suarez, 4 mesi senza calcio per il morso È il primo condannato “al cubo”

Nove giornate di squalifica dalla nazionale, ma la Fifa lo ferma
anche nelle attività con il proprio club. Non era mai successo
 
LAPRESSE
Luis Suarez a terra dopo aver morso Chiellini
INVIATA A RIO
L’autodistruzione di Luis Suarez è arrivata al capolinea dopo il morso, quando ha cercato di spacciarlo per una reazione di gioco, quando ha confuso l’assurdo con il possibile e ha deciso di fare spallucce. Nessuno sopporta chi non si prende le proprie responsabilità: Suarez non giocherà per 4 mesi, non potrà neanche entrare in uno stadio e dovrà saltare 9 partite della nazionale.

La Fifa ci ha messo due giorni a decidere e quando per la prima volta la commissione ha chiuso le porte della sala conferenze del Copacabana Palace e ha iniziato a discutere il bando viaggiava sui due anni e 24 giornate, il massimo della pena. Poi le ore, i replay, le pressioni sudamericane (Brasile escluso), l’Uruguay che tentava di dare le colpe a altri e troppe diversità di giudizio per mettersi d’accordo su una condanna così. Sono scesi, tanto nei numeri ma non nella sostanza: questa è la squalifica più importante del calcio. La più lunga data ai Mondiali (un turno in più di Tassotti, fermato per la gomitata a Luis Enrique) e la sola che mescoli club e nazionale e che di fatto rende il giocatore colpevole al cubo.

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