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sabato 8 novembre 2014

Negozi connessi via web con il Fisco per eliminare i pagamenti in nero

Ecco il piano per abolire gli scontrini. Ma la moneta digitale stenta a decollare

Torino
Incrociare il finanziere all’uscita della pizzeria sarà sempre più complicato. Pensare di nascondere qualche informazione all’Agenzia delle Entrate pure. Meno muscoli e più byte: si muove su queste due strade il «Fisco che cambia verso», quello che si prepara a mandare in pensione gli scontrini. Attenzione, non è un percorso facile: nel 1996, l’allora ministro delle Finanze Vincenzo Visco firmava un protocollo con artigiani e commercianti che prometteva di archiviare per sempre le certificazioni cartacee. Diciotto anni dopo, i foglietti che spuntano dal portafoglio sono ancora qui. Nel frattempo, l’evasione non è diminuita. 

Ecco perché la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi spinge forte sull’acceleratore. La parola d’ordine è «tracciabilità totale», concetto affascinante ma anche complicatissimo da raggiungere in un Paese in cui la moneta elettronica (eufemismo) fatica a decollare: con una media di 31 operazioni all’anno per abitante l’Italia guarda da lontano la Spagna (52), la Francia (130) e soprattutto i Paesi del Nord, che superano quota 220.

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