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giovedì 18 dicembre 2014

Omicidio di Garlasco, Stasi condannato a 16 anni: colpevole per la prima volta

Era stato assolto in primo e in secondo grado. I giudici escludono l'aggravante della crudeltà. La decisione dopo cinque ore di camera di consiglio. Dovrà risarcire la famiglia di Chiara Poggi con un milione di euro

Colpevole per la prima volta, dopo quattro gradi di giudizio. Alberto Stasi è stato condannato a 16 anni per l'omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco (Pavia). Sono le 19.30 quando, dopo cinque ore di camera di consiglio, i giudici della corte d'assise d'appello tornano in aula e leggono la sentenza a porte aperte, davanti a telecamere e giornalisti. Non è chiusa, dunque, la partita giudiziaria. L'impugnazione (scontata) della sentenza in Cassazione eviterà per ora a Stasi di finire in carcere. I giudici, tuttavia, potrebbero in qualsiasi momento adottare una misura cautelare se fosse ravvisato un pericolo di fuga dell'imputato.

LA SCHEDA Un caso che divide da sette anni tra errori e omissioni

Un milione di euro di risarcimento. A differenza di quanto aveva chiesto il sostituto procuratore generale Laura Barbaini che voleva, invece, una pena di 30 anni, i giudici dell'appello hanno escluso l'aggravante della crudeltà. Ma hanno condannato l'imputato all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e all'interdizione legale durante il periodo della condanna. Stasi dovrà anche risarcire la famiglia di Chiara Poggi con un milione di euro, cifra cumulativa che vale per padre, madre e fratello.

Rita Poggi: "Mai mollato". I genitori della vittima, visibilmente commosi, hanno abbracciato il loro legale, Gian Luigi Tizzoni, che ha seguito la vicenda fin dall'inizio. "Siamo soddisfatti, non abbiamo mai mollato, volevamo giustizia e dopo sette anni è arrivata" ha dichiarato la mamma di Chiara, Rita Poggi che ha detto di non aver guardato Stasi durante la lettura del dispositivo e ha aggiunto: "Ora guarderò Chiara e le dirò 'ce l'hai fatta'".



"Sono sconvolto". Stasi è rimasto fermo, impassibile quando i giudici hanno letto la sentenza di condanna. Non c'è stata nessuna reazione da parte sua, si è limitato a uscire dall'aula in silenzio scortato dai suoi avvocati che hanno rivelato lo stato d'animo del loro assistito: "E' sconvolto". Prima che la corte si ritirasse in camera di consiglio Stasi si era appellato alla corte chiedendo di essere assolto: "Non cercate a tutti i costi un colpevole condannando un innocente - aveva detto - Sono anni che sono sottoposto a questa pressione". Secondo l'avvocato Fabio Giarda, "è una sentenza che non ha senso ispirata al principio 'poca prova, poca pena'".

Il calcolo della pena. Nel calcolare la pena, i giudici non hanno riconosciuto alcuna attenuante (neppure le "generiche"), mentre il delitto è stato qualificato come omicidio "semplice" con esclusione dell'aggravante della crudeltà che era contestata all'imputato. Il calcolo della pena è stato fatto partendo dalla pena base per l'omicidio non aggravato: 24 anni, che sono stati ridotti di un terzo (otto anni) essendo il processo stato definito con rito abbreviato. Risultato finale: 16 anni, quanti la Corte ne ha inflitti a Stasi.

Quattro gradi di processi. Prima di questa condanna, Stasi era stato assolto due volte, in primo e secondo grado. Poi la Cassazione aveva disposto un nuovo processo che si è concluso ora con questa nuova sentenza. La prima assoluzione - esattamente 5 anni fa, era il 17 dicembre - era stata disposta dal gup di Vigevano Stefano Vitelli. Il processo d'appello bis era iniziato nove mesi fa.

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