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sabato 28 febbraio 2015

Tutte le bugie di Bossetti, “il Favola”. La moglie: ci ho pensato Massi, eri lì

Nell’atto di chiusura indagini, l’immagine di un mentitore seriale. Dalle ricerche di ragazzine sui siti porno alle malattie inventate

Milano
«Il Favola», come veniva chiamato Massimo Bossetti in cantiere dagli altri operai, non aveva limiti. E nemmeno senso del ridicolo: un paio di volte aveva raccontato di avere un tumore al cervello, un’altra tre ernie al disco, infine di essersi rotto il setto nasale, di essere stato sbattuto fuori casa dalla moglie, di avere la diffida di un legale, di fare la chemioterapia… Tutte balle, colossali. Come la storia del furto degli attrezzi, o del ferimento di una mano per giustificare il «furto» del suo sangue da parte di un collega che ha cercato di accusare (guadagnandosi una nuova imputazione per calunnia), facendolo passare per il mostro che, forse, vive in lui.

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