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lunedì 13 aprile 2015

Libarna, la "Pompei" del nord Italia

Incastrata come appare oggi tra lo Scrivia e la ferrovia - che anzi l'attraversa - difficilmente guardando le antiche rovine di Libarna, un fortuito viaggiatore che capitasse in queste contrade, al confine tra basso Piemonte e Liguria, pochi chilometri da Serravalle Scrivia, penserebbe di trovarsi di fronte a una città che fu invece grande e prospera, uno dei più importanti centri dell'Italia settentrionale romana.

Vista aerea di Libarna

Fu proprio quella posizione che oggi potrebbe apparire un po' infelice a fare le fortune dell'antica Libarna. E fu la via Postumia, la strada realizzata nel 148 avanti Cristo che collegava Genova con Aquileia, a trasformare il vecchio villaggio dei Liguri, soggiogato dalle legioni romane, in una fiorente e bella città imperiale. Percorrendo i suoi isolati regolari, ordinati secondo la consuetudine romana attorno al cardo (nord-sud) e il decumano (est-ovest) si intuisce qualcosa della passata grandezza.

La raccontano i reperti, come i frammenti architettonici, i gioielli, gli ornamenti, i numerosi oggetti. Le semplici anfore, con il loro prezioso carico di olio e vino, immagine concreta dell'imponente traffico di uomini e merci che attraversavano la città. Ce lo dicono soprattutto gli edifici, non solo le lussuose e ampie case private decorate con mosaici, ma anche i complessi pubblici, che fecero di Libarna una città romana a tutti gli effetti.

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La brochure del Comune

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