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mercoledì 20 maggio 2015

Il vero grande fratello che controlla tutto. Ora il sistema Infront finisce nel mirino

ROMA 

L'ingresso della guardia di finanza nella sede di Infront Italia potrebbe rivelarsi uno snodo cruciale nella storia del calcio italiano. Per la prima volta, infatti, viene acceso un faro ufficiale sulle attività, sui protagonisti e sugli interessi dell'azienda che, partendo proprio dalla gestione dei diritti televisivi, negli ultimi cinque anni ha assunto il controllo assoluto del mondo del pallone, in ogni suo aspetto.
Non è solamente simbolico che a mandare i finanzieri ad ispezionare gli uffici di Infront sia stata l'autorità garante per il mercato. Entrata in Lega calcio nel 2008 su presentazione di Antonio Matarrese, proprio con l'incarico di gestire l'asta per i diritti tv, vale a dire l'unica fonte di approvvigionamento del sistema, la società di Marco Bogarelli  -  oggi branch italiano di una multinazionale controllata dalla cinese Wanda Group  -  ha lentamente divorato ogni cosa intorno a sé, finendo con l'occupare ogni minimo spazio occupabile e facendo piazza pulita di ogni forma di concorrenza.


Non è solamente simbolico che a mandare i finanzieri ad ispezionare gli uffici di Infront sia stata l'autorità garante per il mercato. Entrata in Lega calcio nel 2008 su presentazione di Antonio Matarrese, proprio con l'incarico di gestire l'asta per i diritti tv, vale a dire l'unica fonte di approvvigionamento del sistema, la società di Marco Bogarelli  -  oggi branch italiano di una multinazionale controllata dalla cinese Wanda Group  -  ha lentamente divorato ogni cosa intorno a sé, finendo con l'occupare ogni minimo spazio occupabile e facendo piazza pulita di ogni forma di concorrenza.


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