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martedì 16 giugno 2015

In un anno la crisi cancella 243 imprese. Confartigianato: “Troppe tasse e poco credito”

E per ora non ci sono segnali che nel 2015 la situazione possa migliorare: ”I problemi sono sempre gli stessi. Troppe tasse, poco accesso al credito. E l’edilizia ferma in un buco nero”
 
Alessandria
Nel 2014 le imprese artigiane che hanno gettato la spugna in provincia sono state 243. E per ora non ci sono segnali che nel 2015 la situazione possa migliorare: «I problemi sono sempre gli stessi. Troppe tasse, poco accesso al credito. E l’edilizia ferma in un buco nero».

Una conferma alla guida dell’associazione
Adelio Ferrari è stato confermato l’altra sera alla guida della Confartigianato provinciale, per altri quattro anni di mandato. Al suo fianco avrà tre vice presidenti - Anna Maria Leprato, Giorgio Lottero e Domenico Papillo – e una manciata di consiglieri in rappresentanza delle varie zone produttive: Giorgio Bona (Alessandria), Mauro Bottazzi (Tortona), Renato Brunello (Casale), Faustino Franzosi (Tortona), Vito Mininno (Novi), Gabriele Poggi (Alessandria), Corrado Vacca (Acqui), Riccardo Veggi (Valenza). «Nei prossimi 4 anni l’obiettivo sarà di dare risposte concrete alle nostre imprese», spiega Ferrari, per nulla persuaso che la fine della crisi sia dietro l’angolo. Lo preoccupa perfino la Grecia.

I dati del 2014
C’è poco da stare allegri a guardare i dati sul 2014 che Confartigianato Alessandria ha snocciolato all’assemblea regionale. Con 11.967 aziende, il settore artigiano continua a rappresentare il 26,7 per cento del totale delle imprese in provincia ma i conti – «il problema è che manca la ripresa interna» – non sono entusiasmanti.

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