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martedì 22 marzo 2016

Al “social market” di Acqui dove si compra a prezzi bassissimi dal frigorifero alla camicetta di moda

Il Solimarket, aperto tre anni fa da una cooperativa, è una scommessa vinta. L’anno scorso sono stati venduti oltre 4 mila vestiti, 3 mila elettrodomestici e oggetti per la casa


Acqui Terme(AL)
 
Paolo Porta passa spesso e non c’è volta che esca senza un pezzo per la sua collezione: stavolta ha scovato un bel candeliere e se l’è portato a casa per soli 10 euro. Tra gli abiti, invece, curiosa Licia Ogliani, cacciatrice di vintage: «Trovo anche pezzi firmati, tipo questo» dice, sollevando una camicia Ralph Lauren a 4 euro.Alla cassa, intanto, Emanuele Levrero prende un buono dalle mani di due donne marocchine: qui chi è in difficoltà non deve neppure pagare.

E’ un mondo parallelo il Solimarket di Acqui, che la cooperativa sociale Impressioni grafiche ha aperto nel 2013 in un ex garage della defilata via Goito. Un esperimento riuscito di punto vendita per lo shopping responsabile (e sostenibile).  «Le parole d’ordine sono riuso, riciclo e solidarietà» spiega Paolo Stocchi, referente del progetto. I 290 metri quadri di negozio sono, di fatto, un collettore dove chi vuole può donare, se in buono stato, ciò che avrebbe buttato via. Vestiti, mobili, elettrodomestici, stoviglie, giocattoli. Sugli scaffali ci sono 10 mila pezzi, nel 2015 i donatori sono stati mille. Una valanga di oggetti sottratti alla discarica. I clienti sono tanti e diversi: amanti di antiquariato e vintage, persone che non avrebbero mezzi per comprare a prezzo pieno. Italiani e stranieri.

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