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martedì 15 marzo 2016

Pantani e l'intercettazione choc: "la camorra gli fece perdere il Giro"

 
 
15 marzo 2016 
 
L'inchiesta bis sul complotto nel Giro d'Italia del 1999 era nata dall'idea che Pantani il 5 giugno a Madonna di Campiglio fosse stato incastrato dalla camorra: bisognava, secondo questa ipotesi, eliminare chi stava dominando il Giro e per farlo si sarebbe alterato il valore dell'ematocrito nel sangue del ciclista di Cesenatico, favorito nelle puntate degli scommettitori. È su questo che ha insistito l'avvocato Antonio De Rensis, il legale della madre di Pantani, Tonina Belletti. I Pm hanno "sì ritenuto credibile" che ci sia stata un'alterazione dei test, "ma forse non si può andare oltre", spiega il legale. Come l'inchiesta riaperta sulla sua morte a dieci anni di distanza, anche quella sulla fine sportiva di Marco Pantani si è conclusa con una richiesta di archiviazione. Come i colleghi di Rimini, i Pm di Forlì hanno ritenuto di non aver elementi per sostenere un processo. L'ombra di un intervento della camorra sul Giro 1999 è rimasta tale, un sospetto, forse anche credibile, ma non percorribile, né perseguibile penalmente. 
 
Nell'indagine sono state sentite varie persone, tra cui la mamma del 'Pirata', giornalisti e medici. Uno snodo poteva arrivare a ottobre 2014, quando fu convocato Renato Vallanzasca. Agli inquirenti l'ex 'bel Renè" riferì che nel 1999 fu avvicinato in carcere da un esponente della camorra che, visto il ruolo di prestigio di Vallanzasca all'interno della mala italiana, era desideroso di fargli un 'regalo', e cioè di non farlo scommettere, come stavano facendo tutti, sulla vittoria di Pantani, perchè il Pirata quel Giro "non lo avrebbe finito".

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