Pagine

giovedì 12 gennaio 2017

Omicidio del Ferrarese, il padre del complice: “Mio figlio? Un debole, si è fatto comprare”

Il genitore dell’amico dell’assassino: è un ragazzo buono, ora ho paura che si uccida. Il patto di morte tra i ragazzi era: “Se mi aiuti, ti do tutto ciò che non hai”

inviato a Pontelangorino (Ferrara) 
 
Erano amici del cuore. Uno aveva un sogno da mille euro, l’altro non sopportava più sua madre. Alla fine, non c’è tanto altro da cercare qui, dove due genitori sono stati ammazzati a colpi d’ascia. I carabinieri hanno trovato un portafoglio gonfio di soldi. «Quanti soldi, esattamente, io non lo so dire. Ma hanno sequestrato quel portafoglio a casa mia, l’ho visto con i miei occhi, era zeppo di contanti. Mio figlio è un debole. Non si lusinga la gente così. Con la ricchezza. Il suo amico l’ha convinto con quella somma di denaro. È per quello che l’ha fatto». 

Il padre di M. Eccolo, sta fuori al gelo e piange. Ci sono due piccoli leoni di cemento davanti all’ingresso di questa casa di un solo piano, che non sarebbe giusto definire villetta in ossequio ai cliché dell’orrore italiano. La casa di M è quella di una famiglia che fa fatica. Poca luce, umidità. È una frazione di campagna persa verso il delta del Po: una rotonda, una chiesa, il presepe ancora acceso, il Tiki Bar. Vivevano in cinque in questa casetta, marito, moglie e tre figli, di cui uno molto malato. «Io sono di razza contadina», dice il padre di M. «Per me ti devi impegnare per avere qualcosa, solo così la ottieni. Quando mio figlio si è fatto bocciare la seconda volta per il patentino, io gli ho detto di arrangiarsi. Che si tenesse la bici, perché bisogna imparare a faticare. Avevo già speso 600 euro, mi sembrava abbastanza. Ma quell’altro, il suo amico, stava bene e pretendeva sempre di più. Aveva lo scooter, il telefono da 700 euro, i vestiti tutti firmati. Detestava la madre perché lo sgridava duramente, cercava di mettergli un freno. Avevano litigato molto, nell’ultimo periodo. Lo sapevo anche io, ma chi poteva immaginare una cosa simile?». 

Continua qui


 Ripreso per i brutti voti a scuola, fa uccidere i genitori a colpi d’ascia (Fabio Poletti)

 DA PIETRO MASO A ERIKA E OMAR, GLI ALTRI CASI DI FIGLI ASSASSINI (CARUCCI)  

Nessun commento:

Posta un commento