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lunedì 21 agosto 2017

Gli archeologi riscrivono la storia: Montebore noto già in epoca romana

L’antenato del caratteristico formaggio veniva consumato a Libarna, lo sostengono due studiosi che saranno premiati a Garbagna


SERRAVALLE SCRIVIA (AL)
Per scoprire l’origine di un cibo non serve il Carbonio 14, basta leggere la Storia. Il Montebore, formaggio tipico dell’Appennino piemontese che si produce in val Borbera, vanta origini risalenti agli antichi Liguri. Lo sostiene Filippo Maria Gambari, direttore del Museo delle Civiltà di Roma, che sull’argomento ha approfondito studi che gli sono valsi assieme alla collega Marica Venturino (Sovrintendenza belle arti del Sud Piemonte) il riconoscimento «Appennino di Montebore». Gambari e Venturino saranno premiati sabato alle 18 a Garbagna, alle porte della Val Curone dal Consorzio del Montebore.

La tesi sostenuta dai due è che a Libarna (città romana che sorgeva sulla via Postumia e oggi sito archeologico vicino a Serravalle Scrivia) si mangiasse un formaggio di capra prodotto sui monti limitrofi, in quella che è l’attuale Montebore, borgo a cavallo frale valli Curone e Borbera da cui ha origine il nome del formaggio. Gli studiosi hanno individuato nella «Tabula alimentaria traiana» rinvenuta nel 1747 a Velleia (l’attuale Lugagnano Val d’Arda nel Piacentino) un riferimento al «Pago Eboreo di Libarna», cioè il villaggio di Montebore (nella foto sotto le rovine della rocca) che al tempo dei Latini era abitato da soldati che vigilavano sulla via del Sale. Un territorio alle dipendenze amministrative di Libarna, posto di guardia per soldati e contadini che allevavano ovini e producevano l’antenato di quel formaggio costituito dalla sovrapposizione di forme di diverso diametro (oggi di latte vaccino e in parte minore ovino, all’epoca robiole di formaggio di capra), che ricordano tanto i castellari (poggi terrazzati) liguri e pre-romani dai cui abitanti fu forse inventato.

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