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venerdì 27 ottobre 2017

Nelle vallate del Piemonte sconvolte da 15 giorni di roghi: “Queste fiamme sono infinite”

Incendi dalla Valsusa a Novara, oltre 1600 ettari in fumo. Caccia ai piromani. E le previsioni del vento fanno paura

Cantalupa, nel Pinerolese, è fra le località maggiormente colpite. I soccorritori devono fronteggiare fiamme alte fino a tre metri. Qui, mercoledì, un 26enne è morto d’infarto mentre tagliava alcuni alberi per non alimentare
il fuoco

Caprie (Torino)
«La mia squadra lavora da domenica scorsa. Ininterrottamente. Io avrò dormito al massimo un paio d’ore. Stanotte, saranno state le due e mezza, il bosco ha ripreso a bruciare con fiamme alte almeno tre metri». Giovanni Valentino, il volontario dei vigili del fuoco inginocchiato a terra su una strada di Condove, bassa Valsusa, è il simbolo dell’emergenza incendi che sta devastando il Piemonte. «È qualcosa che non finisce mai. L’incendio è ritornato nello stesso punto che avevamo spento due giorni fa».

Sono bastati i venti leggeri di due settimane fa ad accendere i primi focolai tra i boschi della Val di Susa. Poi il Foehn, che domenica in poche ore ha spazzato via la cappa di smog che avvolgeva Torino, ha infiammato le montagne fino ai boschi di Novara e Cuneo, in un’area che interessa oltre sessanta Comuni. Le fiamme hanno trovato strada facile tra le valli già provate dalla siccità. Tanto da bruciare, in pochi giorni, qualcosa come 1600 ettari. Più di quelli andati distrutti durante tutto lo scorso anno. C’è la mano dell’uomo dietro a questi roghi. Vigili del fuoco e volontari hanno più di un sospetto sull’azione di piromani, ma l’estensione dei focolai è anche frutto di anni di incuria e abbandono.

Continua qui (video)


È tornato il vento e sul Rocciamelone spinge gli incendi verso i vigili del fuoco

 

 

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