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mercoledì 3 ottobre 2018

La scure di S&P su Astaldi: è default

Il gruppo ha chiesto il concordato in continuità. I cantieri: dalla linea 4 a Milano al tunnel del Brennero

Il terzo Ponte sul Bosforo realizzato da Astaldi

Per l’agenzia Standard&Poor’s il rating di Astaldi è scivolato a «D», il livello più basso di merito di credito. La richiesta di concordato preventivo in bianco presentato al Tribunale di Roma da Astaldi «prevede la sospensione dei pagamenti» ai creditori impedendo eventuali atti ingiuntivi. Per S&P «equivale ad un default».

Quel che è certo è che il secondo gruppo di costruzioni in Italia, controllato dalla famiglia Astaldi e quotato in Borsa da oltre 15 anni, sta vivendo una situazione delicatissima che mette in discussione la continuità aziendale. Ciò rischia di avere ricadute pesanti nel Paese, perché Astaldi è impegnata in parecchie opere infrastrutturali,date le competenze ingegneristiche riconosciutele in tutto il mondo. Le difficoltà finanziarie e di solvibilità nei confronti dei creditori e del sistema bancario (tra le più esposte Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnp Paribas e BancoBpm)rischiano di avvitare anche i lavori in cui Astaldi è impegnata come general contactor o come azionista dei consorzi costituiti ad hoc. Gli interrogativi riguardano il primo lotto tra Verona e il bivio di Vicenza sulla tratta che nelle intenzioni(e in attesa della relativa copertura finanziaria)dovrebbe arrivare fino a Padova. Astaldi è socia del consorzio Iricav Due il cui committente è Rfi per un appalto pro-quota da 900 milioni. Un consorzio di cui fa parte anche Salini-Impregilo e Condotte finita in amministrazione straordinaria.

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