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venerdì 30 novembre 2018

Dopo la piazza Sì Tav a Torino arriva quella del No, l’8 dicembre

Alla manifestazione dei contrari aderisce anche Legambiente

Nel mentre dal 2011 in Piemonte sono state chiuse 14 linee ferroviarie cosiddette "minori”. Alle manifestazioni di consenso e dissenso popolare le istituzioni sapranno (finalmente) rispondere tenendo conto anche del contesto?

Dopo l’enorme folla – dalle 25 alle oltre 30mila persone, a seconda delle stime di prefettura e organizzatori – radunata in Piazza Castello a Torino sabato 10 novembre per dire  alla Tav, l’8 dicembre il capoluogo piemontese ospiterà la protesta dei contrari alla linea ad alta velocità Torino Lione. Una giornata di mobilitazione cui aderisce anche l’associazione ambientalista più diffusa sul territorio nazionale, Legambiente.
Il vicepresidente nazionale del Cigno verde, Edoardo Zanchini, e il presidente di Legambiente Piemonte Fabio Dovana definiscono la Tav Torino-Lione «un’opera che non è né utile né prioritaria per il Paese», che sottrae preziose risorse ad altri settori. «La Penisola ha bisogno di ben altro: occorre avere il coraggio di ridurre la quota di trasporto merci che oggi viaggia su gomma, di puntare sempre di più ad una mobilità urbana sostenibile, di rafforzare e rendere più competitivo il trasporto ferroviario pendolare e urbano per offrire una valida alternativa all’auto e promuovere l’alternativa della mobilità elettrica. Temi sui quali ancora non si hanno risposte precise dal Governo del cambiamento».
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