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giovedì 29 novembre 2018

Istat, 15 mila nascite in meno nel 2017 In calo anche i primogeniti: -25%

La fase di calo della natalità innescata dalla crisi avviatasi nel 2008 sembra aver assunto caratteristiche strutturali. Per la prima volta sono in calo anche i primogeniti, scesi a quota 214.267 (-25%).

È un’emorragia continua, quella delle nascite, che quest’anno aggiunge un nuovo record: i nati nel 2017 sono stati 458.151 in discesa del 21% rispetto al 2016, oltre 15 mila in meno. Lo ha comunicato oggi l’Istat nel report sulla «Natalità e fecondità della popolazione residente» nel 2017, aggiungendo che nell’arco di 3 anni (dal 2014 al 2017) le nascite sono diminuite di circa 45 mila unità mentre sono quasi 120 mila in meno rispetto al 2008. La fase di calo della natalità innescata dalla crisi avviatasi nel 2008 sembra quindi aver assunto caratteristiche strutturali. E per la prima volta sono in calo anche i primi figli, scesi a quota 214.267 (-25%). «Il quadro è grave ma non irreversibile - ha spiegato il direttore delle Statistiche sociali e del Censimento Istat, Vittoria Buratta - dal momento che è dimostrato che in presenza di politiche di sostegno alla natalità e servizi per le famiglie, il trend si può invertire».
Eppure proprio su questo tema, le notizie non sono buone. Almeno per quanto riguarda l’Italia che è, com’è noto, uno dei Paesi che spende meno in Europa per le politiche familiari. I fondi per sostenere le politiche per la famiglia sono spesso pochi. Ma succede anche che, quando ci sono, non vengono neanche riscossi dalle Regioni. È il caso della Basilicata ma anche (per qualche tempo) di Campania e Lazio che hanno lasciato al governo più di due milioni e mezzo di euro disponibili per queste finalità senza mai riscuoterli.
In calo, nel 2017, anche i nati da coppie con almeno un genitore straniero (-8mila) con mille neonati in meno solo nell’ultimo anno, a quota sotto i 100mila. 

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