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venerdì 30 novembre 2018

Tassa sui money transfer: modesti introiti e danni ai migranti regolari

Se pensate che l’emendamento al dl fiscale sui money transfert non vi riguardi voltatevi. Perchè magari dietro di voi c'è la vostra colf, alla quale invece interessano molto i soldi che riesce a mandare a casa. Ora un emendamento targato Lega prevede un prelievo del 1,5% sui trasferimenti verso i Paesi extra Ue. La tassa sul money transfer, già ribattezzata la tassa sui migranti regolari, sta già facendo discutere. Da più parti sono state sollevate critiche perchè colpirebbe operai, colf, badanti, lavoratori regolari che non fanno altro che risparmiare per mandare a casa qualche soldo alle famiglie, la cui sopravvivenza spesso dipende proprio da queste rimesse. Un fiume di denaro che parte dall’Italia già tassato con una commissione del 6,2 per cento. Attualmente i migranti pagano già 335 milioni di euro l'anno in commissioni sui trasferimenti.

La comunità che trasferisce di più soldi a casa è quella del Bangladesh, con 8 milioni di euro inviati in patria nel 2017. Seguono i Filippini, con quasi 5 milioni e i Senegalesi con 4,6 milioni. A seguire cittadini originari dell’India, Sri Lanka e Marocco. Quanto incasserà l'Italia con questa tassa? La fondazione Moressa ha fatto due calcoli: considerato che nel 2017 le rimesse complessive dal nostro Paese sono state di 5 miliardi, e di queste l'80% è destinato a Paesi extra europei, l’incasso per il nostro Paese non sarebbe neppure così alto, si calcolano di 62 milioni di euro. 

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