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domenica 23 dicembre 2018

Cosa non cambia rispetto al passato nella manovra del "governo del cambiamento"

Cosa non cambia rispetto al passato nella manovra del "governo del cambiamento"
Parla di "disastro per il Paese" il Pd, mentre dal M5s esultano per una manovra che "investe nei cittadini che hanno pagato il prezzo più alto della crisi". Tentiamo un'analisi differente, paragonando l'impostazione di questa legge di bilancio a quelle del passato


Cosa non cambia rispetto al passato nella manovra del "governo del cambiamento"
Le opinioni su una legge di bilancio non sono mai state così agli antipodi. Parla di "disastro per il Paese" il Pd, mentre dal M5s esultano per una manovra che "investe nei cittadini che hanno pagato il prezzo più alto della crisi e delle sciagurate politiche di austerity". 
"Dopo mesi di promesse e slogan gli  italiani si trovano con una legge di bilancio, che verrà approvata fondamentalmente al buio sia alla Camera che al Senato, che aumenta di un miliardo di euro la pressione fiscale su imprese e famiglie e che  porterà l'Iva ad aumentare al 25,2% nel 2020" dice Cosimo Maria Ferri del Pd. "Questi sono i tanto sbandierati risultati della epica battaglia a Bruxelles: una disastrosa sconfitta su tutti i fronti, una sconfitta per il nostro Paese che pagheranno i nostri figli. Per sterilizzare le clausole Iva al 25,2% nel 2020 e al 26,5% nel 2021 il Governo dovrà reperire 52 miliardi di euro, andando così a comprimere welfare e diritti dei nostri concittadini". Dal M5s ribattono: "Finalmente una manovra che rilancia l’economia e ristabilisce equità sociale", sottolineando un cambiamento sostanziale rispetto al passato.

Cosa non cambia rispetto al passato nella manovra del "governo del cambiamento"

Manovra, che cosa non cambia rispetto al passato

Come stanno davvero le cose? Andando per un attimo "oltre" i giudizi pro e contro, si può tentare un'analisi differente. Questa manovra è davvero così diversa rispetto a quelle del passato? Coloro che difendono la "mossa" di reddito di cittadinanza e quota 100 ( i decreti sono ancora da scrivere, le misure saranno senz'altro ridotte rispetto alle promesse, ma la strada è segnata), che in qualche modo dovrebbero diventare realtà poco prima del voto europeo 2019 (e definibili quindi calendario alla mano senza timore di smentite "mosse elettorali"),  ricordano che il governo di Matteo Renzi nel 2014 diede l'ok al bonus da 80 euro proprio prima delle elezioni europee 2014, che si rivelarono il massimo picco del percorso politico di quell'esecutivo. In tutte le manovre, bene o male, i partiti di maggioranza strizzano l'occhio al proprio elettorato di riferimento: una dose di elettoralismo può essere considerata fisiologica. Sono sensibilmente ridimensionate in ogni caso le disponibilità di fondi per i pilastri della 'manovra del popolo' con le risorse per quota 100 che scendono a circa 4 miliardi, quelle per il reddito di cittadinanza a 7 miliardi.
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Manovra approvata a colpi di fiducia: cosa c'è e cosa manca nella legge di bilancio



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