Pagine

mercoledì 19 dicembre 2018

Manovra, “Niente gare sotto i 200mila euro”. L’operazione vale 6/7 miliardi. Ma rischia di moltiplicare le inchieste

Aumenta di cinque volte il tetto per gli appalti in affidamento diretto. Il governo conta di controbilanciare il rischio con la legge “spazza corrotti” che consente l'agente infiltrato e rende non punibile chi denuncia per primo le mazzette. Nessun commento ufficiale dall'Anac, che - in assenza dei bandi - rischia di non avere strumenti di controllo laddove era in grado di intervenire fino a ieri

Il governo alza la soglia per gli appalti pubblici da 40 a 200mila euro, con la promessa di sbloccare lavori nei comuni per 6-7 miliardi l’anno. Le gare spazzate via in favore di affidamenti diretti fanno felice il “partito del Pil” ma rischiano di moltiplicare anche le inchieste giudiziarie, come quelle di lunedì a Catanzaro, per appalti sotto soglia. L’annuncio è arrivato domenica sera, in poche righe, ma suggerisce a chi ha seguito il confronto con le parti industriali e associazioni produttive, che tra la linea legalitaria del M5S e quella “espansiva” della Lega di Matteo Salvini abbia prevalso la seconda. Una linea che sposta la soglia delle procedure vincolate di cinque volte in un colpo, e per questo solleva perplessità sotto il profilo delle garanzie di legalità. Garanzie che il governo – a torto o a ragione – conta di salvaguardare con la legge “spazza corrotti” che consente l’agente infiltrato e rende non punibile chi denuncia per primo le mazzette.

Continua qui

Sì agli appalti senza gara, fuori controllo sette miliardi

Nessun commento:

Posta un commento