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lunedì 24 dicembre 2018

Manovra, passa la norma ingrassa-corrotti: sale la soglia degli appalti senza gara

La P.a. potrà affidare lavori diretti nelle opere fino a 150 mila euro. Un duro colpo alla legalità e al mercato voluto dalla Lega


La norma ingrassa-corrotti è uscita indenne dalla battaglia notturna della Manovra. E così per volontà della Lega in una settimana è stato spazzato via uno dei pilastri della prevenzione contro tangenti e infiltrazioni mafiose. Il voto del Senato infatti ha approvato il nuovo tetto per gli appalti ad affidamento diretto dei sindaci, passato da 40 mila a 150 mila euro. Significa che nel 2019 i Comuni decideranno direttamente i contratti di importo fino a 150 mila euro, senza dovere motivare la scelta e senza competizione tra aziende. Un duro colpo alla legalità e al mercato, contestato dall'Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone, dall'Associazione Nazionale Costruttori e dai sindacati dei lavoratori edili. Tutti sanno bene come gli appalti ad affidamento diretto siano la grande mangiatoia di clan e faccendieri: una realtà dimostrata da centinaia di inchieste giudiziarie anche nelle ultime settimane. Indagini che evidenziano come questi lavori spesso vengano affidati agli amici degli amici, senza garanzie né di qualità, né di legalità: si tratta del settore preferito dalle cosche imprenditrici, che in tutta Italia manovrano ditte e conquistano cantieri, alternando bustarelle a minacce. E così, se ci sarà la conferma della Camera, nel prossimo anno oltre cinque miliardi di denaro pubblico verranno spesi senza controllo.

Tutto è avvenuto in sette giorni. Nel Consiglio dei ministri di una settimana fa la Lega era riuscito nel silenzio a far passare addirittura l'aumento a 200 mila euro senza limiti di tempo. Dopo la denuncia di "Repubblica", anche una parte dei 5Stelle si era detta contraria, ottenendo una riduzione a 150 mila solo per il 2019. Ma i malumori nel Movimento non si erano placati, tanto che Luigi Di Maio aveva ipotizzato di stralciare la norma e inserirla nella revisione del Codice degli Appalti. Ma il partito di Matteo Salvini ha vinto, imponendo la sua cultura del fare che predilige la rapidità dei cantieri. E oggi però Nicola Morra, presidente M5S della Commissione Antimafia, torna a manifestare le sue perplessità: "Non posso che esprimere grave preoccupazione. 


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