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martedì 25 dicembre 2018

Trentenne morto in Valmalenco, il mistero del corpo che nessuno vedeva: era in una zona controllata da decine di soccorritori

Aperte tutte le ipotesi sulla fine di Mattia Mingarelli, scomparso il 7 dicembre nei boschi di San Giuseppe. Il magistrato vuol capire perché il cadavere non sia stato visto dal personale del Soccorso Alpino, dai militari del Sagf della guardia di finanza, dai vigili del fuoco, dai volontari della protezione civile e dai cani

I vigili del fuoco del comando provinciale di Sondrio hanno presidiato per tutta la notte, con una potente fotocellula, l'intera area della ski-area Palù-Chiesa in Valmalenco dove nel tardo pomeriggio del 24 dicembre alcuni sciatori hanno avvistato, nel vicino bosco, confinante con le piste, una sagoma che si è poi rivelata essere il corpo senza vita del 30enne Mattia Mingarelli di Albavilla (Como), scomparso misteriosamente nei boschi di San Giuseppe dallo scorso 7 dicembre.

Sino a notte inoltrata sono proseguiti sul posto gli accertamenti dei carabinieri del Sis (Sezione investigativa scientifica) dei carabinieri di Milano. Poi la salma è stata condotta all'obitorio dell'ospedale di Sondrio. Il magistrato di turno, Antonio Cristillo, dopo avere effettuato un lungo sopralluogo, ha disposto l'autopsia la cui data ancora non è stata fissata. Ma si terrà nei giorni successivi alle festività natalizie.


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