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mercoledì 30 gennaio 2019

“Marocchino di m...” non è reato. Prosciolto il prof dell’insulto

Il tribunale salva l’insegnante delle medie di Torino. Lui: «Macché razzismo, mi è scappato»

TORINO
«Ma quale razzismo? Mi è scappato...». Tira un sospiro di sollievo Salvatore A., 59 anni, insegnante di Educazione tecnica alle medie, assolto dall’accusa di abuso dei mezzi di correzione. Era finito in tribunale per aver apostrofato due alunni di 11 anni con espressioni del tipo «cosa ridi, marocchino di m...» e «cinese di m...». Quelle frasi gli erano costate tre giorni di sospensione. Ieri mattina, però, il giudice per l’udienza preliminare di Torino, Luca Fidelio, ha deciso che quell’accusa non regge. Secondo lui, mancano i presupposti per sostenere il «pericolo di danno al corpo o alla mente» dei bambini. Senza quell’elemento, l’accusa può essere qualificata soltanto come ingiuria. E anche con l’aggravante dell’odio razziale, da tre anni non è più reato. Depenalizzato, assieme a svariati altri articoli del codice penale.
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