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giovedì 27 giugno 2019

Ex Ilva, avviso di chiusura Mittal: «Con la legge che cancella l'immunità si chiuderà il 6 settembre»

Senza una soluzione per Taranto, lo stabilimento ex Ilva chiuderà il 6 settembre prossimo, lo stesso giorno in cui scatterebbe, in base all’articolo 46 del decreto Crescita che in questa settimana sarà convertito definitivamente in legge, lo stop all’immunità penale. ArcelorMittal, il colosso franco indiano che ha rilevato l’Ilva, è chiarissimo. E indica anche la data del “game over”. «Il Governo continua a dirci di non preoccuparci, che troverà una soluzione, ma finora non c‘è niente. Quindi il 6 settembre l‘impianto chiuderà» ha detto Geert Van Poelvoorde, ad di ArcelorMittal Europa a margine di una conferenza di Eurofer.«Abbiamo ancora due mesi, spero che il governo trovi una soluzione, siamo aperti a discutere» ha aggiunto.

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Ma è chiaro che non sarà facile. Una volta approvato definitivamente il decreto Crescita (dopo l’ok della Camera adesso è in Senato dove verrà posta la fiducia per il via libera entro la scadenza del 29 giugno), l’unica possibilità è appesa all’ordine del giorno presentato dalla Lega, in cui si impegna il governo a «verificare la coerenza» della nuova norma con gli accordi firmati con la nuova proprietà. Che la Lega su questa vicenda faccia da sponda alla multinazionale lo conferma il vicepremier Matteo Salvini: «Non ci possiamo permettere la chiusura dell’Ilva, sono 11 mila posti di lavoro diretti e altrettanti indiretti. Gli imprenditori arrivati adesso hanno ereditato una situazione disastrosa e in nove mesi non possono sistemarla». E poi: «C’è una sentenza pendente della Corte, io avrei lasciato la garanzia legale. Di Maio mi assicura che non rischia, io mi fido. Con 15 mila posti di lavoro non si scherza. Non si può cambiare un contratto in corso d’opera».

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