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domenica 28 luglio 2019

Poliziotti e agenti penitenziari: le mancate promesse del Governo

Protesta in piazza Montecitorio, il sindacato: «E’ dignitoso un contratto scaduto da 200 giorni? L’Italia ha la Polizia più vecchia d’Europa»

ROMA. Poliziotti e agenti della polizia Penitenziaria si sono ritrovati quest'oggi in piazza Montecitorio, nella Capitale, per protestare contro le «mancate promesse del Governo». Un paradosso, se pensiamo al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ogni giorno con una divisa diversa indosso e sempre pronto a prendere le parti delle forze di polizia. «La sicurezza dei cittadini si garantisce in primo luogo assicurando dignità agli operatori della sicurezza. E' dignitoso un contratto scaduto da 200 giorni e risorse che garantiscono 'aumenti' mensili inferiori al costo di un abbonamento Netflix? Servono fatti, non parole», dice il segretario del sindacato Silp-Cgil, Daniele Tissone, presente alla manifestazione. Ma il problema non è solo il contratto, perché l'esecutivo gialloverde non sta rispettando gli impegni presi neppure sui correttivi del riordino delle carriere: un provvedimento molto atteso dal personale che incide sugli stipendi e sulla organizzazione del lavoro. «Sono stati stanziati appena 23 milioni per la Polizia e 10 milioni per la Penitenziaria», spiega ancora Tissone. Senza contare che l'Italia ha «la Polizia più vecchia d'Europa», che «negli ultimi 10 anni i poliziotti sono diminuiti di 10 mila unità» e che «i carichi di lavoro sono maggiorati enormemente». E la mobilitazione di oggi ha portato subito i suoi frutti. I poliziotti sono stati infatti convocati dal Viminale per il primo agosto prossimo. «Andremo lì a vedere le carte, perché fino ad oggi però zero fatti e poche risorse», fanno sapere ancora dal sindacato. «Siamo scesi in piazza oggi per ricordare al Governo le promesse fatte e non rispettate alle forze di polizia. 

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