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giovedì 7 novembre 2019

Nuove barriere per fermare le frane dal Forte ma non basterà.

Assegnati d’urgenza i lavori sul versante in attesa dello stato di calamità. Domenica sarà creato il comitato Pro Gavi fra gli alluvionati e non solo. A Parodi stop all’emergenza idrica.


Barriere e reti metalliche per fermare almeno alcune delle frane cadute dalla collina del Forte. Il Comune ha assegnato in via d’urgenza all’impresa Terra.con di Poirino, la stessa che ha lavorato a Gavi dopo il 2014, i lavori previsti sin dal 2015 e finanziati solo la scorsa estate dalla Regione con 268 mila euro, cifra del tutto insufficiente a risolvere in via definitiva la grave situazione del versante del monte Moro. Con ordinanza è stato previsto il via ai lavori entro cinque giorni per la realizzazione di 30 metri di barriere flessibili in acciaio con reti, montanti e ancoraggi fissati sulla roccia. Inoltre, sarà installata una rete metallica a maglia metallica stesa su una superficie di 20 metri per 21, con l’obiettivo di consolidare questa parte del versante. Attualmente, gli evacuati a Gavi sono 51, soprattutto dal rione di Monserito e da via Garibaldi. Tra il 21 e 22 ottobre sono cadute circa quindici frane: ora il Comune attende la proclamazione dello stato di calamità da parte del governo e i relativi fondi per sistemare la collina, già franata nel 2014.

Nel 2015 era stato presentato un progetto da 5 milioni di euro allo Stato, mai finanziato. Quell’anno, ricordano dal Comune, “la Presidenza del Consiglio dei ministri, la Regione e altri enti vennero informati della criticità del versante nonostante gli interventi di somma urgenza eseguiti”.

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