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martedì 31 marzo 2020

Situazione critica nell'alessandrino: il dramma di Tortona

Non sapendo più dove mettere i morti, è stato noleggiato un container frigo per metterci le bare. Due settimane di attesa per le cremazioni

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Gallera: 'Contagio non è nato negli ospedali, ma nei bar e nelle balere'

Coronavirus, Burioni cita il report dell’Imperial College di Londra: “In Italia i contagi reali sono quasi 6 milioni”

Sono 5,9 milioni “contagi reali” di Coronavirus stimati in Italia da un report dell’Imperial College di Londra al 28 marzo: il virus Covid-19 avrebbe colpito quindi il 9,8 per cento della popolazione, un numero ben più alto rispetto ai contagi certificati dalla Protezione civile di cui abbiamo notizia grazie ai tamponi. A divulgare questa informazione è il medico Roberto Burioni.
“L’ICL stima le infezioni di COVID-19 in Italia al 28/3: 9,8% della popolazione, 5,9 milioni di casi”, ha scritto il virologo su Twitter. “Capite perché i numeri che sentite in tv alle 18 non hanno molto significato? Capite perchè l’Italia ha tanti morti in più rispetto alla Germania?”. Burioni aggiunge: “Questa stima non è mia, ma dei ricercatori dell’Imperial College di Londra, tra i migliori studiosi di epidemiologia al mondo”.

La percentuale di persone già infettate dal virus sarebbe invece del 2,7 per cento nel Regno Unito, solo dello 0,41 per cento in Germania e del 3 per cento in Francia. I ricercatori dell’Imperial College erano stati i primi a dire che i dati diffusi a inizio gennaio dalla Cina erano sottostimati. Secondo il team dell’Imperial College di Londra, guidato da Neil Ferguson e Samir Bhatt, le misure anti-contagio adottate in Europa . Italia inclusa – potrebbero aver già evitato fino a 120mila decessi.

Sindaco del Casertano positivo al Coronavirus, assessore a TPI: “Ha partecipato a una festa con 56 invitati anche se aveva la febbre”

È successo a Francolise, un comune di poco meno di 5mila abitanti in provincia di Caserta. Il primo cittadino - medico anestesista - è risultato positivo insieme ad alcuni familiari


Siamo a Francolise, un comune di poco meno di 5mila abitanti in provincia di Caserta. Qui, per il momento, si contano sette contagiati da Coronavirus, di cui uno guarito. Tra i positivi, il sindaco Gaetano Tessitore – medico anestesista presso l’ospedale di Sessa Aurunca – sua moglie ed il figlio. Sotto accusa c’è una festa a cui il sindaco ha preso parte, la promessa di matrimonio del figlio, svolta il 7 marzo, dove si contavano circa 56 invitati, ora tutti in quarantena obbligatoria. Pochi giorni dopo, in effetti, Tessitore è risultato affetto da Covid-19 e, con lui, parte della sua famiglia. Ma ciò che ha portato gli abitanti del posto a pensare alla cerimonia come detonatore del contagio è soprattutto il fatto che, a questa, ha partecipato anche il fotografo, già sottoposto al test, positivo e quindi verosimilmente contagiato in quella occasione.

In Ungheria Viktor Orbán usa l’epidemia per avere pieni poteri

Una pandemia come quella che stiamo vivendo ha un impatto devastante non solo sulla quotidianità dei cittadini, ma anche sui loro diritti democratici. Inevitabilmente c’è chi ne approfitta, nascondendosi dietro il coronavirus per rafforzare il proprio potere in modo inquietante. È il caso dell’Ungheria, dove il primo ministro Viktor Orbán si è attribuito il 30 marzo pieni poteri, ufficialmente per combattere meglio l’epidemia.
È evidente che il coronavirus rende necessarie misure eccezionali e limitazioni della libertà come il confinamento, la quarantena, la sospensione del parlamento o il divieto di circolare. Oggi accettiamo queste imposizioni perché pensiamo (sappiamo) che sono solo temporanee, anche se qualcuno le osserva con preoccupazione.
In Francia lo “stato d’urgenza” votato la settimana scorsa dal parlamento avrà una durata limitata a due mesi. Nel Regno Unito i poteri eccezionali concessi al governo avranno una valenza massima di due anni, e in più dovranno essere rinnovati dalla camera dei comuni ogni sei mesi.
Un colpo di stato
In Ungheria, invece, Viktor Orbán si è fatto attribuire pieni poteri dal parlamento (che controlla) senza specificare alcun limite temporale. Orbán potrà governare per decreti fino a quando vorrà, e potrebbe addirittura abrogare leggi votate dal parlamento. Il primo ministro sarà l’unico a poter stabilire quando queste prerogative non saranno più necessarie.
Orbán giustifica questa azione con il pretesto della lotta contro l’epidemia, come accade in altri stati europei. Ma i poteri di cui godrà sono talmente vasti che l’opposizione, minoritaria, grida al “colpo di stato” volgendo lo sguardo verso l’Europa.

Bandiere a mezz'asta in segno di lutto, alle 12 l'Italia si ferma

Per rendere omaggio a tutte le vittime del Coronavirus, in segno di vicinanza ai familiari e di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite dalla pandemia


Oggi alle 12 l'Italia si ferma per rendere omaggio a tutte le vittime del Coronavirus, in segno di vicinanza ai familiari e di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite dalla pandemia.
L'iniziativa, partita dai sindaci italiani, si è allargata ad altre istituzioni: la banidera italiana a mezz'asta sarà esposta su tutti gli edifici pubblici. I primi cittadini della Penisola infatti, con indosso la fascia tricolore, saranno davanti ai propri municipi in silenzio e con le bandiere esposte a mezz'asta "in segno di lutto" e in "segno di solidarietà con tutte le per comunità che stanno pagando il prezzo più alto".
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Coronavirus: Speranza: 'Misure estese fino a Pasqua'. Bonus per gli autonomi, ecco le istruzioni



lunedì 30 marzo 2020

Ancora tanti in giro nel weekend, 11.700 denunciati: 78 violano quarantena, rischiano carcere

Sanzioni nuove, abitudini vecchie. C’è una ristretta minoranza di italiani che non vuole proprio rassegnarsi a restare a casa – soprattutto in un soleggiato weekend primaverile – ed osservare il distanziamento sociale prescritto dalle autorità per contrastare la diffusione del Coronavirus. Succede così che, tra sabato e domenica, ben 11.700 persone siano state denunciate dalle forze dell’ordine per non aver rispettato il divieto di spostamento. Numeri in aumento rispetto a giovedì e venerdì, quando i denunciati erano stati rispettivamente 1.700 e 2.900. Complessivamente, dall’inizio delle misure restrittive, lo scorso 11 marzo, in 136mila sono finiti nei taccuini degli agenti. Nel periodo sono stati controllati 3,2 milioni di persone e quasi un milione mezzo di esercizi commerciali. La stragrande maggioranza dei denunciati è incappata nella nuova sanzione amministrativa che impone il pagamento di una cifra compresa tra 400 e 3.000 euro per chi viola le misure di contenimento: per chi, in sostanza, si trova a spasso senza averne necessità. Ci sono poi quelli che dovrebbero stare in quarantena perchè positivi al Covid o perchè sono stati comunque a contatto con contagiati, ma sono stati beccati in strada dalle forze di polizia: in 78 tra sabato e domenica.

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CORONAVIRUS ITALIA: ecco QUANDO si AZZERERANNO i CONTAGI! Le previsioni con le date REGIONE per REGIONE

Studio pubblicato dall'Istituto Einaudi (Einaudi Institute for Economics and Finance - Eief)


Obiettivo seconda o terza settimana di maggio.
Sulla base dei dati forniti ogni giorno alle 18 dalla Protezione civile e stimandone le variazioni quotidiane e la loro evoluzione nel tempo, l’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), un centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d’Italia, ma del tutto indipendente, ha avviato in questi giorni uno studio che interessa moltissimo non solo l’intero nostro Paese, ma anche il resto del mondo.
L’intento è quello di formulare le prime proiezioni attendibili sulla data nella quale l’Italia arriverà a raggiungere quota zero nei nuovi contagi registrati.
Il lavoro è affidato a Franco Peracchi (affiliato all’Università di Tor Vergata) e verrà rivisto e ripubblicato ogni sera sul sito dell’Eief, dopo gli aggiornamenti della Protezione civile.
AZZERAMENTO NUOVE DIAGNOSI DI CONTAGIO DA COVID-19
Alcune regioni sembrano già più avanti di altre: in Trentino-Alto Adige, per esempio, la soglia di ZERO nuovi contagi dovrebbe essere raggiunta il 6 aprile, in Basilicata il giorno seguente, in Valle d’Aosta il giorno dopo ancora, mentre in Puglia ci si dovrebbe arrivare il 9 aprile. Per le regioni più colpite d’Italia potrebbe invece volerci più tempo.
In base alle estrapolazioni, il Veneto e il Piemonte arriverebbero al giorno-zero tra il 14 e il 15 aprile, la Lombardia il 22 aprile e l’Emilia-Romagna il 28 aprile. Per il Lazio la direzione di marcia indica un obiettivo al 16 aprile, pochi giorni prima di Calabria e Campania. Ultima a raggiungere l'obiettivo sarebbe la Toscana, la regione dove la curva si sta piegando più lentamente, con una soglia-zero prevista per il 5 maggio. Le previsioni per Sardegna, Marche e Molise sono ancora in elaborazione perché il numero di dati non è sufficiente per stime attendibili.

Coronavirus,"Potrebbero esserci 2800 morti non dichiarati e 530 mila positivi"

Una ricerca dell'Università Cattolica di Roma ipotizza cifre diverse rispetto a quelle note


Coronavirus,"Potrebbero esserci 2800 morti non dichiarati e 530 mila positivi"
 

L'emergenza Coronavirus non si ferma in Italia. I numeri di morti e contagiati restano altissimi, anche se qualcuno, comincia ad ipotizzare che ci sia una lieve calo. Come il presidente della Lombardia Attilio Fontana che pensa si sia ormai vicini al picco dei contagi.Ma una ricerca dell'Università Cattolica di Roma svela un potenziale di casi sommersi molto elevato. Potrebbero essere ben 2.800 in più secondo le stime elaborate per La Stampa dall’Osservatorio nazionale sulla salute dell’Università Cattolica di Roma, coordinato da Walter Ricciardi. "Il calcolo parte dallo studio dell’Ispi, che verificando come a un maggior numero di tamponi corrisponde un maggior numero di positivi, ha stimato la presenza in Italia di 530mila contagiati e un tasso di letalità del virus dell’1,14%", spiega Alberto Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio. 

Muore dopo il marito e i due figli: il virus ha cancellato una intera famiglia

Voghera, non ce l’ha fatta Angela Albergati: stroncata come i figli Daniele e Claudio e il coniuge Alfredo Bertucci

VOGHERA (PV):  Il Coronavirus ha sterminato una famiglia intera. Dopo il padre e i due figli è morta anche la madre. Angela Albergati, una donna che aveva 77 anni e abitava a Voghera in corso XXVII Marzo, è deceduta all’ospedale di Voghera. Il personale del 118 l’aveva soccorsa mercoledì scorso ma la sua lotta contro la morte è stata decisamente breve. Si è dovuta arrendere, come i familiari.
Nel giro di pochi giorni erano morti il marito Alfredo Bertucci, un fabbro che aveva 86 anni ed era molto conosciuto a Voghera, e i due figli Daniele di 54 anni e il fratello Claudio di 46 anni. Il Coronavirus ha sterminato la loro famiglia in pochi giorni.

Morti dopo 10 giorni passati in casa con la febbre: «I miei genitori abbandonati senza giusta cura»

Il contributo del governo comune per comune: cerca quello in cui abiti, scoprirai quanto denaro arriva

Il governo ha stanziato 4,7 miliardi per i comuni italiani. Saranno i sindaci – ha spiegato il premier Conte – a fare in modo che il sostegno nella forma di buoni spesa arrivi il più in fretta possibile agli italiani. Le famiglie che costrette alla clausura faticano a chiudere i conti di casa. Ecco l’elenco del contributo che il decreto assegna a ciascun comune diviso per macro regioni. In cima a ciascuna lista c’è una finestrella: inserendo il nome del comune si può scoprire l’ammontare del contributo in arrivo. (Ringraziamo l'Associazione OnData che ha reso disponibili le tabelle in formato open).

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Coronavirus, la ditta costretta a chiudere: a 29 anni perde il lavoro e si uccide

Dramma nel Torinese. Quel contratto aveva segnato una svolta per il 29enne. I carabinieri stanno facendo delle verifiche ulteriori

CARMAGNOLA (TORINO). Tragedia nella giornata di venerdì in un appartamento alla periferia di Carmagnola. Un ragazzo di 29 anni è stato trovato morto, impiccato nella tromba delle scale del condominio dove abitava con la famiglia. È stato il padre a scoprire l’orribile tragedia. Al ragazzo, laureato in Lingue e con alcuni problemi di depressione che si trascinava dal passato, era appena stato comunicato dalla ditta per la quale lavorava che il loro rapporto di collaborazione finiva lì a causa del virus e dell’emergenza epidemia. La ditta, infatti, seguendo le regole imposte dal decreto ha sospeso la produzione chiudendo temporaneamente. Ma al tempo stesso è stata costretta a risolvere il rapporto di lavoro con il 29enne, assunto a tempo determinato 8 mesi fa. Ed è questo che ha fatto subito ipotizzare che i due fatti, la perdita del lavoro dopo l’emergenza Convid-19 e il suicidio, siano strettamente collegati.

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Coronavirus: a Wuhan più vittime di quelle dichiarate? Lunghe code per il ritiro delle ceneri

Migliaia di persone sono in coda in queste ore davanti agli uffici del Funeral Parlour di Wuhan per raccogliere le ceneri delle persone morte a causa del coronavirus Covid-19 e non solo.
 
Tutti coloro che hanno perso la vita durante l'epidemia sono stati cremati, indipendentemente dalla causa di morte, proprio a causa dell'eccessivo aumento dei decessi.

La cremazione non è stata preceduta o seguita dai riti funebri, pertanto è stato solo concesso il ritiro delle urne con le ceneri da parte dei parenti. Il 4 aprile prossimo in preparazione alla festa del Qingming saranno onorati tutti i defunti avvenuti durante il lungo periodo di epidemia.
 

Code lunghissime per il ritiro delle ceneri


Le code quasi chilometriche presenti davanti ai "Funel Parlour" lasciano un gran punto interrogativo su quanti siano realmente le vittime dovute al coronavirus. Ricordiamo che l Cina ha dichiarato ufficialmente 3.300 vittime su circa 81.000 casi di contagio, ma a giudicare dalle lunghissime file presenti per il ritiro delle ceneri, il bilancio reale dell'epidemia potrebbe essere ben peggiore.

CORONAVIRUS. A Torino 4,6 milioni di euro, ecco i numeri

Come vengono ripartiti i 400 milioni di euro con i quali i sindaci potranno fronteggiare l'emergenza Coronavirus distribuendo buoni spesa o generi alimentari e di prima necessità a chi ne abbia bisogno


CORONAVIRUS. Quindici milioni a Roma, 7,6 a Napoli, 7,2 a Milano, 5,1 milioni a Palermo, 4,6 a Torino, 3 milioni a Genova. Fino ai micro-stanziamenti da 600 euro a testa per una quarantina di piccolissimi Comuni.

Così vengono ripartiti i 400 milioni di euro con i quali i sindaci potranno fronteggiare l’emergenza Coronavirus distribuendo buoni spesa o generi alimentari e di prima necessità a chi ne abbia bisogno. Alla capitale, che è città più popolosa d’Italia, va la quota più grande.

Ma l’ordinanza firmata questa sera dal capo della protezione civile Angelo Borrelli riequilibra i fondi anche in base al reddito medio dei residenti e non dimentica i centri con poche decine di abitanti, stabilendo che in mancanza di risorse i 600 euro a loro destinati – la cifra minima stanziata – vengano sottratti alle grandi città.

Su base regionale è la Lombardia a ricevere la quota maggiore di risorse, 55 milioni; alla Campania vanno 50 milioni; alla Sicilia 43,4 mln; al Lazio 36 mln; alla Puglia 33 mln; al Veneto 27,4 mln; all’Emilia Romagna 24,2 mln; al Piemonte 24 mln; alla Toscana 21 mln; alla Calabria 17 mln; alla Sardegna 12 mln; alle Marche 9,3 mln; alla Liguria 8,7 mln.

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CORONAVIRUS. Sei droni in volo su Alessandria per stanare i “furbetti”

Il Comune intensifica i controlli per colpire chi viola le prescrizioni del governo

Saranno 6, gestiti da una centrale operativa mobile, i droni utilizzati dal Comune di Alessandria per intensificare i controlli sul territorio, sul rispetto delle norme anti-Coronavirus. Cinque droni saranno utilizzati per la sorveglianza, uno dotato di altoparlante si muoverà rapidamente nelle località segnalate per diffondere informazioni di servizio a seconda delle necessità.
Nel caso l’intervento non fosse sufficiente, sarà richiesto l’intervento mirato delle forze dell’ordine. A fine servizio sarà fornita agli uffici comunali la documentazione audio e video realizzata.

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domenica 29 marzo 2020

MALTEMPO: inizio settimana con ROVESCI e su alcune aree anche la NEVE

Nuova recrudescenza instabile sull'Italia nei prossimi giorni stante la confluenza tra aria fredda proveniente da nord-est e correnti più temperate in risalita dal Mediterraneo.


La prima mappa mostra la situazione sinottica attesa in Europa nelle ore centrali di lunedi 30 marzo

Notiamo un vasto anticiclone che campeggerà con un massimo poco ad ovest delle Isole Britaniniche. Sul suo fianco destro verrà prelevata aria fredda di diretta estrazione artica (frecce bianche) che interesserà in un primo tempo l'Europa centrale e successivamente anche l'Italia. 
Il contrasto tra la suddetta aria fredda e correnti più temperate provenienti dal basso Mediterraneo accenderanno rovesci su gran parte delle nostre regioni. La quota neve è prevista in calo nella giornata di martedi su parte del nord e nelle aree interne del centro stante l'ingresso più deciso del freddo su queste regioni. 
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Tutto sul TEMPO della settimana 30 marzo-5 aprile!


Coronavirus: Viminale, oltre 5mila denunciati in un giorno

203 mila persone controllate ieri, oltre 3 milioni dall'11 marzo


Sono oltre 5mila le persone denunciate in un solo giorno per aver violato le disposizioni previste dai decreti per l'emergenza coronavirus. Dai dati del Viminale emerge che sono state controllate complessivamente 203.011 persone e di queste 4.942 sono state denunciate per non aver rispettato i divieti di spostamento, 142 per false dichiarazioni e 49 per aver violato la quarantena.

    I controlli relativi alle attività commerciali sono stati invece 84.941 e hanno portato alla denuncia di 151 titolari e alla chiusura di 22 attività. 



Il giallo di Luca Di Nicola, cuoco italiano morto a Londra: "Curato per l’influenza e mai un tampone"

Partito da Nereto, aveva 19 anni. La rabbia dei familiari: "Per una settimana prima di morire Luca ha avuto febbre e tosse"

LONDRA — C’è un italiano, giovanissimo, morto a Londra per sospetto coronavirus. E il suo caso è sempre più misterioso. Luca Di Nicola aveva 19 anni ed era originario di Nereto, in provincia di Teramo. Da qualche anno viveva a Enfield Town, periferia nord di Londra, insieme alla madre Clarissa e al compagno di quest’ultima, Vincenzo. Faceva l'aiutocuoco.

Luca è morto nella capitale britannica la sera di martedì 24 marzo, apparentemente per una polmonite fulminante. Ma la famiglia del ragazzo, distrutta dal dolore anche perché «era sanissimo», sospetta che nel decesso di Luca c’entri il Covid-19.


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Il coraggio dei Benetton: ora chiedono loro i soldi al governo per il coronavirus

Se volete la definizione di paradosso, eccola. E ha come protagonisti i Benetton, il governo e le autostrade. Fino a un mese fa, si parlava della revoca della concessioni per il disastro del ponte Morandi di Genova. Ora, Autostrade per l’Italia (Aspi) dei Benetton guida la carica dei concessionari che chiedono soldi al governo per far fronte all’emergenza coronavirus, ventilando il rischio di fallimento. Come fa sapere Carlo Di Foggia con un articolo su Il Fatto Quotdidiano, “la lettera, allarmata e minacciosa, è stata spedita lunedì scorso ai ministri dei Trasporti e dell’Economia Paola De Micheli e Roberto Gualtieri. La firma il presidente dell’Aiscat, l’associazione delle concessionarie, Fabrizio Palenzona, uomo di fiducia dei Benetton”.


La holding Atlantia controlla Aspi, e ha in gestione due terzi dei quasi 5 mila chilometri di autostrade. Palenzona – scrive Di Foggia – mette in guardia dalle “inevitabili ricadute sul settore delle limitazioni agli spostamenti imposte dalle norme emergenziali: le autostrade – si legge – stanno assistendo a un crollo del traffico veicolare senza precedenti nella storia”, stimato in “circa l’80 per cento sull’intera rete”. Questo “comporta sin da ora gravi ripercussioni sulla capacità dei concessionari di poter sostenere i costi operativi connessi alla necessità di mantenere in esercizio le infrastrutture, nonché un grave pregiudizio alla possibilità di generare sufficiente cassa dalla riscossione delle tariffe”.

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Reddito di emergenza a 10 milioni di lavoratori anche precari e irregolari

Si chiamerà Rem: 6 miliardi per aumentare i 600 euro agli autonomi ed estenderli ai sommersi. Gualtieri: "Non è un reddito di cittadinanza bis"



ROMA - Rafforzare e allargare l'indennità da 600 euro. E creare così un vero e proprio "reddito di emergenza", in acronimo Rem. Non un nuovo reddito di cittadinanza. Neanche il vecchio rivisto e corretto. Ma una misura eccezionale in grado di coprire il doppio dei lavoratori sin qui raggiunti dall'indennità una tantum e per tutto il tempo della gravissima crisi sanitaria ed economica.

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Fino all’ultima goccia di sudore, fino all’ultimo grammo di energia: il discorso di Conte contro l’Europa egoista



DPCM soccorso alimentare: i buoni spesa del governo



Tasse, verso lo stop fino a maggio

Lo spettacolo di Salvini che si arrampica sugli specchi a Piazzapulita per il video di TG Leonardo

«Se qualcuno è tranquillo sapere che in Cina lavoravano in laboratorio a virus polmonari, io non lo sono», Matteo Salvini non molla e continua a strizzare l’occhio a complottisti e teorici del complotto che sono convinti che SARS-CoV-2 sia un virus creato in laboratorio dai cinesi. La Lega ha infatti “scoperto” che nel 2015 un servizio di TGR Leonardo in cui si parlava di un esperimento per creare un virus polmonare a partire dai pipistrelli.

Matteo Salvini è incapace di ammettere ha sbagliato, anche di fronte a fatti e logica

Matteo Salvini (ma anche Giorgia Meloni) hanno subito utilizzato quel servizio – che nulla ha a che vedere con il coronavirus che causa Covid-19 – per diffondere la fake news del virus di origine artificiale e non naturale e puntare il dito contro la Cina e il Governo (che cosa c’entri il nostro governo non è chiaro). Ieri a PiazzaPulita Corrado Formigli ha chiesto al leader della Lega di spiegare quel post e gli ha rinfacciato che Nature, la fonte di quel servizio, ha smentito che si trattasse dello stesso virus e non il SARS-CoV-2.

Marco Travaglio e Bertolaso contagiato perché mezzo sordo

Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano oggi torna sul contagio da Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 di Guido Bertolaso, che da ieri è ricoverato al San Raffaele, e cita un articolo del Messaggero di ieri che spiega come il commissario per l’emergenza in Lombardia e nelle Marche potrebbe aver contratto la malattia:
Il virus, secondo CaltaNews, potrebbe averlo ghermito lunedì nelle Marche, dove un filmato lo immortala con la mascherina sbagliata e resa comunque vana dalle allegre strette di mano senza guanti che, contro ogni regola e buon senso, Mister Wolf distribuisce a chiunque passi di lì. O forse alla Fiera di Milano, “parlando con tutti, avendo mille contatti e scambiando continue parole, oppure nel palazzo della Regione lombarda”.
Così ora chiunque l’ha incontrato è in quarantena: i suoi “quattro collaboratori”, il “governatore marchigiano Ceriscioli, il presidente del consiglio regionale e altri”. Tutti tranne Fontana, perché è appena uscito dall’altra quarantena e poi “l’ho visto solo due minuti”e in due minuti quel bradipo del Corona non fa in tempo.
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sabato 28 marzo 2020

Alessandria, bar aperto anche se c’è il divieto: nei guai la titolare e due amiche insieme a bere

In via dei Guasco, denunciate grazie a una segnalazione dei cittadini


Erano al bar a bere fra amici, in pieno centro. È successo in via dei Guasco, ad Alessandria, ieri, 27 marzo. Per loro era un venerdì sera normale: nel locale a consumare bevande come se non esistesse il coronavirus. 
Grazie a una segnalazione dei cittadini, gli agenti della polizia municipale sono intervenuti: hanno trovato la titolare e due donne, mentre bevevano. Tranquillamente. «Sul locale - ricordano dal Comune - gravava già un provvedimento di revoca del titolo necessario per l’esercizio dell’attività e un provvedimento di sospensione emesso dalla Questura».

Matera, bimbo di 3 anni trovato morto scivolando nel fiume in piena: si era allontanato mentre giocava fuori casa

Il piccolo Diego era sparito da venerdì 27 marzo, mentre giocava all'esterno dalla sua casa in una contrada di Bernalda al confine tra Puglia e Basilicata. Il fiume era in piena dopo maltempo e il corpo è stato ritrovato quando livello si è abbassato. E' stato il cane di famiglia a indirizzare le ricerche verso un tratto impervio del Bradano

E' stato trovato morto, nel fiume Bradano, il piccolo Diego, il bimbo di 3 anni di cui non si avevano notizie da venerdì 27 marzo, in contrada Marinelle a Metaponto (Matera). Alle ricerche hanno preso parte forze dell'ordine, volontari e numerosi cittadini che hanno utilizzato anche droni nel tentativo di ritrovare il piccolo.

Nella mattinata di venerdì il bambino si sarebbe allontanato in un attimo di distrazione dei genitori, che sono imprenditori agricoli. Era stato il cagnolino di famiglia a condurrele ricerche verso la zona impervia del fiume Bradano dove poi stamani i cani molecolari dei carabinieri cinofili di Firenze hanno ritrovato il cadavere del bambino.


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Cronache della pandemia - Francia

Il Paese sotto shock per la morte di Julie, 16 anni, sanissima

"Non avremo mai una risposta": la madre di Julie, 16 anni, la prima minorenne morta in Francia di Coronavirus, non ha spiegazioni. Tranne quella che gira sulla bocca di tutti: nessuno è al sicuro dal Coronavirus.
    Da quando, nella consueta conferenza stampa serale, ieri, il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, ha annunciato il decesso della giovanissima vittima, la Francia è ancora più sotto shock. In poche ore, le notizie trapelate dalla famiglia hanno chiarito che si trattava di una ragazza sanissima, senza altre malattie. E che è morta in poche ore di malattia.

    "Perdere un figlio è qualcosa di insopportabile ma bisogna continuare", dice Sabine, la madre. Poi racconta qualche particolare delle ultime terribili ore vissute dalla famiglia, che abita nella banlieue di Parigi: "Julie aveva soltanto un po' di tosse, da una settimana. Aveva preso uno sciroppo, qualcosa a base di erbe, aveva fatto inalazioni". Sabato aveva cominciato a sentirsi mancare il fiato: "nulla di clamoroso - racconta la madre - aveva difficoltà a riprendere respiro". Poi attacchi continui di tosse e la visita dalla dottoressa di famiglia che la invita a chiamare l'ospedale. Julie viene ricoverata, la madre rientra a casa ma poco dopo la avvertono che uno scanner ai polmoni della figlia ha rivelato dei problemi: "nulla di grave". La notte, però, la ragazza viene colta da insufficienza respiratoria e trasferita d'urgenza all'ospedale pediatrico di Parigi, il Necker, dove la sottopongono al tampone. 

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Coronavirus, superati i 10mila morti. I guariti sono oltre 12mila

Sono i nuovi dati della Protezione civile

Superate le diecimila vittime in Italia per il coronavirus. Sono 10.023 i morti, con un aumento rispetto a ieri di 889. Venerdì l'aumento era stato di 969. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.

Sono 12.384 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.434 in più di ieri. E' l'incremento più alto registrato dall'inizio dell'emergenza.  Ieri l'aumento dei guariti era stato di 589.

Sono complessivamente 70.065 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 3.651. Venerdì l'incremento era stato di 4.401. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 92.472.

Sono 3.856 i malati ricoverati in terapia intensiva, 124 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.319 sono in Lombardia. Dei 70.065 malati complessivi, 26.676 sono poi ricoverati con sintomi e 39.533 sono quelli in isolamento domiciliare.

"Sicuramente se non fossero state adottate misure drastiche di contenimento avremmo ben altri numeri e le strutture sanitarie già in condizioni critiche sarebbero in stato drammatico. Sarebbe stata una situazione insostenibile". Così il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile, rispondendo a una domanda sull'elevato numero di morti anche oggi e sull'effetto delle misure prese.