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giovedì 30 aprile 2020

Gruppo Viabilità Valli Stura e Orba: “Condizioni della A26 peggiori di prima”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – I cittadini del Gruppo Viabilità Valli Stura e Orba hanno espresso la loro preoccupazione per le condizioni di alcuni tratti autostradali della A26.
Il Comitato sperava che “in questo lungo periodo di fermo del paese per l’emergenza covid-19, Autostrade per l’italia non solo avrebbe terminato i lavori sotto la galleria Bertè della A26, ma avrebbe anche terminato le ispezioni sotto le altre gallerie del tratto Ovada-Genova-Prà e viceversa. Invece la situazione in cui ci si ritrova a pochi giorni dalla ripresa della maggior parte delle attività lavorative del 4 maggio è addirittura peggiorata”.
“A che punto sia lo stato dei lavori sotto la Bertè e sotto le altre gallerie già interessate dalla chiusura non è dato a sapersi. Resta il fatto che da Masone al raccordo con la Genova-Ventimiglia (e viceversa) ad oggi si viaggia su di un’unica corsia per senso di marcia con frequenti scambi di carreggiata e restringimenti che rendono anche pericoloso il viaggiare. Senza contare i ritardi sulla percorrenza accumulati a seguito di tali disagi dai cittadini, con tutte le conseguenze del caso.
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Coronavirus, il bollettino della Protezione Civile: boom di guariti (4693). Calano i nuovi contagi, ma il Piemonte è in controtendenza

Nel giorno della sua ultima conferenza stampa di presentazione del bollettino quotidiano, il capo della protezione civile, Angelo Borrelli può comunicare che la curva epidemica è scesa nuovamente sotto quota duemila, con 1.872 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Ma quel che più conta è che continuano a scendere i morti. Oggi se ne compiangono 285, contro i 323 di ieri. Erano 464 solo una settimana fa.



All’opposto fanno “boom “i guariti, con il record di 4.693 che dicono addio al virus.  E con questi numeri sono ben 3.106 in meno i malati Covid che lasciano ospedali e quarantene domestiche. Ben 101 sono i letti che si liberano nelle terapie intensive, mentre i reparti Covid ordinari vanno veramente svuotandosi, con  addirittura 1.061 dimessi conteggiati in una giornata. Tanti i tamponi, oltre 68mila quelli notificati oggi
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Alessandria - Morta nella casa di riposo di Stazzano, l’autopsia conferma: era coronavirus. Si indaga per omicidio colposo



Coronavirus, l’Oms: “Dobbiamo essere pronti alla seconda o terza ondata del virus”. Ancora 74 Comuni in zona rossa

L’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: «La sanità pubblica dovrà avere un maggior peso nella società»



ROMA. Quando la prima ondata del coronavirus sarà passata «è essenziale prepararsi a una seconda o una terza, particolarmente se non c'è ancora un vaccino disponibile». Lo ha detto Hans Kluge, il direttore regionale per l'Europa dell'Oms. «Bisogna essere preparati - ha ribadito, sottolineando che d'ora in avanti la sanità pubblica -: deve avere una maggiore prominenza nella società. Dobbiamo avere una sanità pubblica forte».

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Coronavirus, la virologa Ilaria Capua: "Non ne usciremo prima dell'estate e sarà un mondo diverso"

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Coronavirus, arriva il risultato del tampone ma al paziente hanno già fatto il funerale

TORINO. «Buongiorno signor Varetto, sa di essere positivo al coronavirus? Deve stare in quarantena». «Io non ho mai fatto un tampone. Chi era positivo è mio fratello, ma lo abbiamo seppellito tre ore fa». E’ la telefonata surreale che ha ricevuto dal Centro Covid-19 della Regione il signor Vincenzo Varetto, poco dopo aver partecipato al funerale del fratello Franco, morto di coronavirus dopo una lunga epopea. Prima il trasferimento dall’ospedale di Settimo alla rsa La Trinité, poi il passaggio, quando era già sintomatico e grave, all’ospedale Mauriziano, dove Franco è mancato tre giorni fa.

«Sono indignato per quanto accaduto – denuncia Vincenzo Varetto, che racconterà l’ennesima beffa ai carabinieri – avevo appena partecipato al funerale di mio fratello quando mi hanno chiamato dal Centro che si trova dove c’è il Valdese. All’inizio mi sono anche spaventato perché mi hanno subito detto che ho il coronavirus. Poi ho realizzato che non potevano riferirsi a me, perché non ho mai fatto un tampone. Ma a mio fratello, anche se lui il tampone lo aveva fatto due settimane fa al Mauriziano».

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Coronavirus, il calvario di un uomo di 72 anni: “Dimesso dall’ospedale, sono ancora malato”



Coronavirus: i morti in Piemonte salgono a 3032

Meteo: dopo il CORONAVIRUS, l'ESTATE 2020 avrà come NEMICO l'ANTICICLONE AFRICANO, ecco le PREVISIONI

L'estate 2020 di preannuncia davvero anomala rispetto al passato. A causa dell'emergenza coronavirus dovremo molto probabilmente ancora fare i conti ancora con mascherine e distanziamento sociale. Ma ci sarà anche un nemico dal punto di vista climatico.
Scopriamo subito quale e le possibili conseguenze sulle vacanze degli italiani.
Negli ultimi giorni l'attenzione di tutti è rivolta non solo alla FASE 2, ormai immimente, ma alla FASE 3, ovvero quella che dovrebbe comprendere le ferie estive degli italiani.
Ebbene, dal punto di vista scientifico ed epidemiologico qualche speranza arriva dal virologo Burioni secondo cui "il clima è qualcosa di molto complesso. Nel nostro paese i virus respiratori circolano di meno durante l'estate, speriamo che questo non faccia eccezione e ci dia un po' di tregua".
Premesso questo, non potranno mancare importanti misure atte a mantenere il distanziamento sociale e a prevenire una possibile seconda ondata di contagi.
Sono diverse le regioni che stanno già studiando delle modalità per consentire l'ingresso alle spiagge: si va dagli accessi a numero limitato in aree perimetrate, al controllo della temperatura corporea prima dell'entrata, ai controlli con droni e vigili tra i bagnanti.
Di questo si parlerà sicuramente in maniera più approfondita nelle prossime settimane, magari con un decreto ad hoc, quando il quadro sanitario ed organizzativo sarà più chiaro.

Isolato da un mese e senza tampone: “Rassegnato all’attesa ma Asl dica quanti sono come me”

ALESSANDRIA – In isolamento domiciliare e in attesa di un tampone. La storia raccontata da un alessandrino, lettore del nostro portale, è purtroppo simile ad altre che la redazione ha già evidenziato, in queste settimane, contraddistinte dall’emergenza coronavirus. Al di là della vicenda personale, inoltre, l’uomo ha espresso preoccupazione per una mancata chiarezza sulle procedure riguardo la situazione attuale e quella futura.
L’Asl dovrebbe dare spiegazioni” ha sottolineato l’alessandrino alla nostra redazione “quante sono le richieste di tampone ancora da soddisfare? Quanti se ne riesce a processare in un giorno? Asl si sta attrezzando nel caso aumentino i positivi? Si vuole cercare di implementare il servizio, visti i lunghi tempi di attesa? A fronte di un eventuale aumento dei contagi nel nostro territorio, Asl riuscirebbe a reggere all’impatto? E poi basta guardare ogni sera quello che dice l’Unità di Crisi: sono sempre oltre 2 mila i pazienti che, in Piemonte, attendono con ansia un secondo tampone. Insomma, numeri alti che bisogna smaltire”. 
Per l’uomo il campanello d’allarme è scattato lo scorso 23 marzo, quando ha deciso di mettersi in quarantena dopo aver scoperto che uno dei suoi contatti stretti aveva contratto il virus.

Nuovo scontro governo-regioni. Boccia: "Pronto alla diffida". La Lega occupa le Camere

Il ministro Boccia: "Dal 18 sì a aperture differenziate ma sono pronto a impugnare atti incoerenti con il dpcm". Intanto molti presidenti stanno procedendo con iniziative autonome. Quelli di centrodestra: "Vogliamo più competenze". E scrivono a Mattarella. Salvini: "In aula a oltranza, finché Conte non ci darà risposte". 74 parlamentari leghisti passano la notte alla Camera e in Senato

Un equilibrio difficile, quello tra Regioni e governo. E lo confermano anche le parole di oggi del ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. Ma le regioni di centrodestra insorgono, si rivolgono anche al presidente Mattarella. Mentre la Lega - guidata da Salvini - occupa l'aula sia alla Camera che al Senato.

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Coronavirus, la Calabria sfida il governo e riapre da domani bar e ristoranti all'aperto


Il premier e il piano di riserva per sfuggire alle critiche e riaprire già il 18 maggio

mercoledì 29 aprile 2020

Coronavirus, nelle Rsa della Bergamasca 1.322 morti in più rispetto al 2019

Dal primo gennaio a oggi nelle 65 Rsa della Bergamasca sono morti 1.998 anziani, cioè 1.322 in più rispetto allo stesso periodo del 2019 (quando i decessi registrati furono 676). Lo ha reso noto il procuratore della Repubblica di Bergamo, Maria Cristina Rota. Il dato è emerso in seguito alle indagini dovute a 13 esposti riguardanti altrettante strutture. E' risultato anche che solo 8 Rsa hanno accolto malati Covid dimessi dagli ospedali. 

Fonte


I dati smontano molte "verità": ecco il numero reale dei morti



Coronavirus, allerta «bimbi Kawasaki»«Sindromi infiammatorie in aumento»



Oltre 11 mila persone controllate in una settimana: 556 sono state sanzionate

ALESSANDRIA – Nel periodo che va dal 22 al 28 aprile le Forze di Polizia e della Polizia Locale hanno controllato 11.931 persone sanzionandone 556. Sono invece stati oltre quattromila le attività commerciali che hanno subito un controllo di cui tre sono stati sanzionati. Di seguito la tabella degli interventi.

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Sondaggio Winpoll: Cirio è il governatore meno apprezzato tra le sei regioni più colpite dal covid

Secondo un sondaggio realizzato da Winpoll per Il Sole 24 Ore la gestione dell’emergenza coronavirus in Piemonte è stata la meno apprezzata dagli intervistati.
Solo il 27% si è infatti definito “molto soddisfatto” o “abbastanza soddisfatto” dell’operato del Governatore Alberto Cirio. Il sondaggio ha analizzato le sei regioni italiane dove il covid ha purtroppo colpito di più.
In cima alla classifica c’è il Veneto col governatore Luca Zaia (84%), al secondo posto la Campania con Vincenzo De Luca (80% se si sommano le voci “molto soddisfatto” o “abbastanza soddisfatto” ma addirittura primo tra i “molto soddisfatti” col 46%), al terzo posto l’Emilia Romagna con Stefano Bonaccini (63%), quarto Attilio Fontana, governatore della Lombardia (46%), quinto Enrico Rossi, il presidente della Toscana (44%).

Gualtieri, per la ripresa 6 miliardi l'anno di investimenti fino al 2031. Stop all'Iva su mascherine

Al via una manovra espansiva mai vista dal dopoguerra. A partire dal 2021 parte risorse deficit a specifici incentivi

"Per stimolare la crescita agiremo anche attraverso la previsione di specifici incentivi" destinando "parte delle maggiori risorse chieste per il 2021 e per gli anni successivi, circa 6 miliardi l'anno fino al 2031, a sostegno degli investimenti". Così il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in audizione sul Def.
Quella predisposta dal Governo in risposta al Covid-19 è "una manovra espansiva imponente di entità mai vista dal dopoguerra ad oggi". Lo ha detto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, aggiungendo che "lo scostamento non mette assolutamente a repentaglio la sostenibilità della finanza pubblica, anzi è indispensabile per la tenuta sistema produttivo e quindi per la sostenibilità".
Il governo chiede "l'autorizzazione a intervenire sugli anni successivi per eliminare definitivamente e completamente gli aumenti di Iva e accise e per sostenere gli investimenti". Così il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in audizione sul Def. Si tratta di "una fondamentale operazione di pulizia del bilancio pubblico che aumenta trasparenza e credibilità" delle stime e "finalizzata a realizzare un calo della pressione fiscale di 1,1 punti percentuali di Pil. Restituisce maggiori margini di politica economica in questi anni compressa" quasi solo alla sterilizzazione dell'Iva. In particolare il ministro annuncia: "Elimineremo l'Iva sulle mascherine per tutto il 2020"   
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Suicida a New York la dottoressa che curava i malati di coronavirus

Lei stessa si era ammalata ed era guarita. Il padre: “Ha cercato di salvare tutti, e questo l'ha uccisa”


NEW YORK. Lorna Breen era la direttrice del pronto soccorso dell'ospedale New York Presbyterian, e si è tolta la vita dopo aver guidato per settimane la task force dei medici che cercavano di salvare i pazienti più gravi ammalati di Covid-19, fino a quando non ce l’ha fatta più. Il padre ha spiegato al New York Times che sua figlia aveva fino alla fine cercato di fare il suo lavoro, in condizioni difficili: «Ha cercato di salvare tutti, e questo l'ha uccisa». Come sul campo di battaglia, i medici in prima linea contro il virus possono venir piegati non solo dal Covid-19, ma dalla situazione di stress drammatico in cui hanno lavorato, e dal dolore.

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martedì 28 aprile 2020

La febbre a 40° e poi la corsa in ospedale: Luke ha il Coronavirus e da un mese è ricoverato

Luke Schreiber, è un bimbo di neanche 2 anni che vive nello Stato Usa del Michigan. Un mese fa ha cominciato a manifestare i primi sintomi del Covid 19, la febbre gli è salita ad oltre 40° ed allora non si è ancora ripreso e lotta in ospedale. La madre su Facebook ha voluto rivolgere un messaggio a tutti quelli che si “lamentano” per la quarantena…


Il coronavirus sta facendo paura in tutto il mondo. E forse nessuno è più terrorizzato dei genitori di bambini che hanno contratto il Covid 19. Nel corso di questi due mesi ci è stato detto che i più giovani sono a minor rischio di essere colpiti dal famigerato virus. Ma se le statistiche sembrano aver dimostrato questo asserzione, non significa che i più piccoli non si trovino a farne i conti. Lo sanno bene i genitori di Luke Schreiber, che vive nello Stato Usa del Michigan: non aveva ancora compiuto due anni quando gli è stato diagnosticato il COVID-19. Tutto è cominciato il 31 marzo, quando la famiglia era seduta insieme davanti alla TV “a guardare Frozen”, noto film della Disney.

Amanda May, madre di Luke, ha raccontato a Detroit News che il bimbo ha improvvisamente perso i sensi. Nei giorni seguenti, tuttavia, il figlioletto non ha mostrato sintomi che facessero presagire a qualcosa di grave. Ma poi, da un giorno all’altro, al bambino è salita una febbre molto alta. “Era praticamente bollente, ci siamo precipitati in ospedale a tutta velocità” racconta la donna.Sei ore dopo l’arrivo in ospedale, misurava ancora di oltre 40 gradi. È stato trattenuto nel reparto durante la notte. Ci sono volute più di 12 ore prima che ottenessimo i risultati e hanno dimostrato che gli era stata diagnosticata l’infezione da Covid-19”, dice Amanda al quotidiano della città del Michigan.

I medici hanno spiegato agli Schreiber che se Luke fosse stato portato in ospedale anche con qualche ora di ritardo, probabilmente avrebbero sofferto di gravi danni al cervello. Da allora sono passate due settimane e il bimbo sta ancora combattendo: spesso la febbre risale ad oltre 40 gradi e i suoi genitori sono chiaramente molto preoccupati.

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Ponte Morandi, ultima campata

A Genova si ricuce oggi la frattura seguita al crollo del 2018. Il progetto di Renzo Piano realizzato in soli sette mesi…

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Coronavirus, il Financial Times: «A Bergamo il record internazionale di aumento dei decessi»

Il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito calcola un aumento del 464%, oltre il doppio di New York che è seconda. E in generale, confrontando 14 Paesi: «Il bilancio delle vittime potrebbe essere superiore del 60%»

Il bilancio reale delle vittime del coronavirus potrebbe essere di quasi il 60% superiore a quello riportato nei conteggi ufficiali (con decessi che hanno appena superato quota 200 mila). È il risultato di uno studio fatto dal Financial Times, il principale giornale economico-finanziario britannico, sui decessi in 14 Paesi a partire dallo scoppio della pandemia. L’analisi riguarda il confronto tra marzo-aprile di quest’anno rispetto agli stessi mesi dei cinque anni precedenti
Nelle statistiche sulla mortalità si rilevano 122.000 morti in più rispetto ai livelli normali registrati in questi paesi, un valore non compensato dai 77 mila decessi ufficiali per Covid-19 attribuiti dalle autorità in questi stessi paesi. Un calcolo per difetto che — se riportato alla contabilità ufficiale a livello globale — porterebbe il bilancio delle vittime globale della pandemia di coronavirus dall’attuale totale ufficiale di 201 mila morti a un massimo di 318 mila decessi.
Questa analisi mostra come in Lombardia, il centro del focolaio in Europa più devastante, i dati complessivi mostrerebbero un eccesso di oltre 13.000 morti per i quasi 1.700 comuni per i quali sono disponibili i dati, pari a un aumento del 155% rispetto alla media storica con un dato di gran lunga superiore ai 4.348 decessi Covid nella regione. In particolare, Bergamo ha registrato il peggior aumento a livello internazionale di decessi, con un aumento del 464% delle morti rispetto alla media, seguita da New York City con un aumento del 200% e Madrid, Spagna, con un aumento del 161%.

Coronavirus, il triste record del sindaco di Soresina: «Sette tamponi, sono ancora positivo»

Diego Vairani, primo cittadino del paese in provincia di Cremona, ha avuto soltanto sintomi lievi e oggi si sente bene, ma si trova in isolamento dal 9 marzo: «Non mi sono mai illuso, il prossimo sarà il 30 aprile

Dietro ogni numero c’è sempre una storia, ma stavolta conviene partire dalle cifre: 8.900 abitanti, 212 contagiati da inizio emergenza, 30 decessi. E un sindaco positivo al tampone per sette volte: così Soresina si è presa un triste record. Il primo cittadino Diego Vairani oggi si sente bene, ma dall’incubo coronavirus non è ancora uscito. «Di questi tempi — ricorda — l’anno scorso ero in campagna elettorale (Vairani è stato riconfermato il 26 maggio 2019, ndr). Preferirei la fatica di quei momenti moltiplicata per dieci, piuttosto che questa situazione. Sono in isolamento da 49 giorni, dal 9 marzo, a casa con mia moglie e mia figlia. Io sono risultato positivo a sette tamponi, mia moglie addirittura a otto, mia figlia si è negativizzata da due settimane. Tutto è partito l’11 marzo. E pensare che, con la procedura attuale che non prevede più tamponi per sospetti contatti, non l’avrei scoperto».
Non si è mai sentito male?
«Avevo avuto una bronchite a inizio febbraio, ma sono guarito, poi solo un po’ di tosse. Il primo tampone dell’11 marzo mi è stato fatto perché ero entrato in contatto con un collega dell’Associazione Allevatori della Lombardia di Crema, che purtroppo è deceduto a Varese. Anche il mio vicesindaco e il mio assessore, infermiera a Soresina, sono risultati positivi. A fine marzo ho accusato sintomi lievi: per 3-4 giorni un forte mal di testa, la perdita di gusto e olfatto e dissenteria. Essendo allergico al polline, inoltre, continuo a starnutire quando devo areare la stanza, ma non mi lamento. Piuttosto, è durissima psicologicamente».
L’ultimo residente di Soresina ad andarsene è stato un 63enne, zio di un amico del sindaco. «Sentire queste persone in lacrime tramite un telefono è straziante. Stiamo perdendo la memoria storica del paese e non possiamo nemmeno dire grazie con un funerale. È disumano. Sono rimasto in contatto con i parenti di tutti i malati, fino al tragico epilogo per molti. La scia di devastazione è quella di una guerra».

lunedì 27 aprile 2020

Aperta un’inchiesta sull’anziana morta nella casa di riposo Castello di Stazzano

L’ex marito aveva denunciato: “Tempi lunghi per l’esito del tampone”. La salma a disposizione del magistrato che potrebbe decidere l’autopsia

La salma di Franca Bisio, 74 anni, ospite della casa di riposo Castello di Stazzano, è nell’obitorio dell’ospedale di Novi Ligure a disposizione del magistrato che potrebbe decidere l’autopsia. La donna era deceduta venerdì pomeriggio nella struttura per anziani. L’ex marito, Luciano Arcaini, commerciante in pensione che abita a Basaluzzo, aveva protestato per i tempi lunghi dell’esito del tampone, eseguito il 2 aprile sugli ospiti della struttura e della comunità per disabili. Per quasi tutti l’esito era arrivato ma non per Franca Bisio e pochissimi altri. Su 76 ospiti, 40 sono risultati positivi, insieme a 23 operatori.

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Fatta a pezzi a Marassi, la figlia continua a negare l’omicidio: attesa per la perizia psichiatricanza di vita ridotta di 17 mesi


Genova - Ha ripetuto di non avere ucciso la madre, la 37enne Giulia Stanganini, l'operaia disoccupata arrestata venerdì dopo avere confessato di averne fatto a pezzi il corpo.
La donna ha spiegato di avere trovato la mamma, la 63enne Loredana Stupazzoni, impiccata in cucina e di averne smembrato il corpo dopo alcuni giorni: «Non so perché l'ho fatto - avrebbe detto nel corso dell'interrogatorio davanti al giudice, Riccardo Ghio - Ho avuto paura, non ho capito più nulla. Poi, quando mi sono ripresa, sono andata dalla polizia».
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Ora in Italia il grande malato è il Piemonte: record di contagi rispetto alla popolazione

Con 356 positivi ogni 100 mila abitanti superata anche la Lombardia (342). E ora la riapertura preoccupa

TORINO. Due giorni fa il Piemonte ha superato l'Emilia Romagna e ora è la seconda regione italiana per casi di coronavirus: 24.910. Ci è arrivato in capo a una preoccupante rincorsa cominciata a inizio aprile, così tumultuosa da colmare in pochi giorni il divario dal Veneto ed Emilia. Secondo, il Piemonte, lo era già – e da diversi giorni – per i casi attualmente positivi, che scontano quindi le vittime e i guariti. Ma c'è un dato che più di tutti ne fa il malato d'Italia in questo momento: il rapporto tra la popolazione e le persone che attualmente lottano contro il virus. In Piemonte ci sono 356 abitanti ogni 100 mila alle prese con il Covid; in Lombardia 342. Il sorpasso è avvenuto martedì scorso. Dal primo aprile l’indice di positivi su 100 mila abitanti è cresciuto in Italia del 31,4%, in Piemonte dell’83,1%, in Lombardia del 33,8, in Veneto del 14,7 e in Emilia del 7,4.

Nella regione che più di tutti fatica a ridurre la curva del contagio – basti pensare che qui i nuovi casi aumentano in media del 2,5% al giorno, la Lombardia è intorno al 2%, l'Emilia viaggia stabilmente sull'1% - ci sono poi almeno due casi allarmanti. Il primo riguarda Torino: pochi giorni fa era la quarta provincia per casi accertati; mercoledì ha superato Bergamo, ora tallona Brescia, 300 contagiati di differenza e un sorpasso che potrebbe avvenire già oggi. E poi c'è Alessandria: 755 casi ogni 100 mila abitanti, il doppio della media regionale, e 533 vittime su 2.859 in regione, avendo però appena il 9% della popolazione.

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Coronavirus – Financial Times: “In Uk forse 41mila morti, più del doppio delle cifre ufficiali”. Onu: “Rischio carestia di proporzioni bibliche”. Spagna, ok del Parlamento al lockdown fino al 9 maggio

Il quotidiano finanziario fa una stima delle morti extra ospedaliere, che finora non rientrano nei conteggi ufficiali. Negli Usa oltre 45mila vittime. Missouri il primo Stato che fa causa alla Cina: "Ha mentito sul pericolo e sulla natura di Covid". Giappone, due italiani positivi sulla nave Costa Atlantica. Un rapporto del Programma alimentare mondiale (Pam) stima che il numero di persone che soffrono la fame potrebbe passare da 135 milioni a oltre 250 milioni


Settimane no stop di lockdownlavoratori – informali e non – che perdono il lavoro e inoltrano valanghe di richieste di sussidi di disoccupazione (oltre 22 milioni solo negli Stati Uniti). La crisi coronavirus, dopo l’emergenza sanitaria, oggi è anche economica: secondo l’Onu il mondo rischia carestie diffuse “di proporzioni bibliche” ed è necessaria un’azione urgente per evitare una “catastrofe umanitaria”. Un rapporto del Programma alimentare mondiale (Pam) stima che il numero di persone che soffrono la fame potrebbe passare da 135 milioni a oltre 250 milioni. Quelli più a rischio sono in 10 Paesi colpiti da conflitti, crisi economiche e cambiamenti climatici.
Intanto in Europa le vittime della pandemia sono oltre 110mila. Guardando al Regno Unito, il Financial Times ipotizza che il reale conteggio delle vittime sia più del doppio rispetto ai numeri ufficiali: per il quotidiano finanziario i decessi reali potrebbero essere fino a 41mila, più del doppio di quelli conteggiati sinora ufficialmente nei soli ospedali (17.337 alla data di ieri). L’inclusione delle vittime nelle case di riposo, nelle strutture socio-sanitarie e nelle abitazioni private ha fatto aumentare i numeri reali dell’epidemia in tanti Paesi, primi su tutti Belgio e Spagna. In Francia, invece, le vittime sono state 544 nelle ultime 24 ore e hanno superato quota 21mila.

Meteo: CLIMA STRAVOLTO, POLO NORD ROVENTE. Ecco lo STRANO EVENTO e le possibili CONSEGUENZE

Il clima sembra stravolto con connotati estremi in questi giorni. Uno strano evento meteo, per certi versi anomalo, sta infatti scuotendo il Polo Nord. Il Circolo Polare Artico sta sperimentando temperature roventi su diverse aree come mai si era visto prima.
Facciamo il punto della situazione cercando di capire cosa sta succedendo e soprattutto quali potrebbero essere le conseguenze.
Una poderosa ondata di caldo è in atto sulla Siberia con temperature fino a +20°C (ed oltre) rispetto alle medie climatiche di riferimento di queste zone, come mostrano le mappe del Centro Meteo americano GFS. Il tutto è dovuto ad una vasta area di alta pressione che dal cuore dell'Asia si è spinta fino alle zone artiche. Una sorta di "autostrada" in grado di convogliare masse d'aria molto calda fin sul Polo Nord.
Tra le conseguenze più importanti nei prossimi giorni ci aspettiamo un'accelerata nel tasso di fusione dei ghiacci artici che, come possiamo vedere dal grafico del National Snow and Ice Data Center (centro di informazione e di riferimento degli Stati Uniti a sostegno della ricerca polare e criosferica) sono già al di sotto della media.
Questo è uno dei principali segni del tanto temuto cambiamento climatico con effetti dirompenti anche, e soprattutto, a queste latitudini.
Ma di che è la colpa di questo riscaldamento? La comunità scientifica è concorde nell'affermare che l'aumento delle temperature è dovuto principalmente alle attività dell'uomo, specie quelle legate alla combustione dei combustibile fossili, che rilasciano in atmosfera CO2 e altri particolati (polveri sottili) che vanno ad incrementare il così detto "effetto serra".
Se il trend dovesse essere confermato si rischia dunque addirittura di veder sparire la calotta artica durante la stagione estiva. Ciò potrebbe avere delle ripercussioni molto gravi dal punto di vista naturalistico e ambientale essendo il Circolo Polare Artico l'habitat di molte specie animali, tra cui l'orso bianco e le foche.