Pagine

giovedì 19 ottobre 2017

Tra nebbie sparse e qualche pioggia sulla Sardegna, ma domenica...

...Transito di un impulso instabile, seguito da una massa d'aria più fresca che scaverà una depressione sul meridione, che rinnoverà l'instabilità sino a martedì al sud e sul medio Adriatico. Altrove ritorno dell'alta pressione sino a venerdì 27, poi possibile rivoluzione barica sull'Europa e arrivo di maltempo autunnale.


COMMENTO: stamane il modello americano getta la maschera e propone per la fine del mese una clamorosa uscita di scena dell'anticiclone e l'ingresso di masse d'aria di origine artica sin sul centro Europa con conseguente maltempo e freddo, in estensione anche all'Italia. Sarà vero? I segnali ci sono, vedremo se ne seguiranno altri. 

SITUAZIONE: un modesto nucleo di aria instabile raggiungerà la Sardegna nel corso della giornata, favorendovi qualche rovescio, un po' di nubi si faranno strada anche sulla Penisola da ovest, ma senza conseguenze, mentre il calo pressorio sta favorendo la formazione di nebbie o strati bassi su pianure e coste.


EVOLUZIONE: nella notte su venerdì nubi e fenomeni (scarsi) si andranno localizzando a ridosso della Sicilia, poi perderanno importanza. Altrove non interverranno particolari variazioni e le nebbie potranno ancora insistere o ripresentarsi sulle zone pianeggianti. 

FINE SETTIMANA: sabato tempo discreto sull'insieme del Paese ma ancora con presenza di strati nuvolosi bassi o locali nebbie su pianure e coste. Domenica una depressione in transito sul centro Europa spingerà un veloce impulso instabile sul nostro Paese, determinando rovesci dapprima al nord e sulle regioni tirreniche, dalla sera su medio Adriatico e meridione. 

Continua qui

mercoledì 18 ottobre 2017

Sogni e incubi d’impresa, mentre l’Alessandrino autocelebra il nulla

Ilva, Outlet, Mossi & Ghisolfi. Novi Ligure e Tortona. Industrie, territori e modelli (in sviluppo e in crisi) a confronto in una provincia che rincorre sogni irrealizzabili e non concretizza quello che ha invece a portata di mano. L’Alessandrino è fatto poi di un capoluogo avvolto dalle nebbie dell’autocelebrazione e dalla incapacità di progettare il futuro. Dal polo di Valenza che, con fatica e grazie alla convinzione manifestata da gruppi internazionali (lo dimostrano i dati dell’ultimo Monitor dei Distretti piemontesi realizzato da IntesaSanpaolo) sta recuperando lo smalto che si era appannato e che era annegato nella crisi di un sistema frammentato e frantumato tra capacità imprenditoriali di avanguardia e pura improvvisazione. Da Acqui Terme dove l’industria, a parte meritorie eccezioni, è in larga misura un ricordo e il terziario turistico legato alle terme (fra le prime in Italia per qualità) che è sempre in affanno a causa delle disastrose politiche pubbliche e di una imprenditoria privata che non ci ha mai creduto fino in fondo. Da Ovada, altra terra di mezzo fra Piemonte e Liguria, appannata, ma anche capace di, pur pochi, guizzi d’ingegno. Da Casale Monferrato, terra del ‘freddo’ massacrata dalla crisi del settore, ma anche tessuto imprenditoriale che ha saputo introdurre un minimo di diversificazione, poca e non sufficiente per recuperare quanto andato perduto, però è almeno qualcosa.  

Questa è l’industria in un quadro fortemente di sintesi che se esaminato più in dettaglio mette in evidenza il ruolo, spesso fuori dal controllo delle amministrazioni locali, delle multinazionali e i limiti, clamorosi per certi aspetti, delle società dalle radici locali. I casi recenti di Ilva, Outlet di Serravalle Scrivia e Mossi & Ghisolfi sono lo specchio di un sistema che sfugge a logiche e dinamiche locali, ma che potrebbe, a sua volta, offrire opportunità da sfruttare. Citiamo anche Guala Closures di Alessandria. Azienda leader nelle chiusure di sicurezza per liquori, vino, olio e aceto, acqua e bevande, prodotti farmaceutici e cosmetici (sede operativa nella zona industriale D6 di Alessandria, sede legale in Lussemburgo, un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro, 26 stabilimenti nel mondo e circa quattromila dipendenti) che è in vendita. Vicenda che ovviamente travalica confini e competenze locali, ma che non viene minimante presa in considerazione dalla politica e tanto meno capita dall’opinione pubblica media che ancora crede che il nome Guala rappresenti la storica famiglia industriale che con quell’azienda, in realtà, non ha più nulla a che vedere tranne che per una presenza simbolica.

Continua qui

martedì 17 ottobre 2017

Uragani in Europa: attenzione alle meteo-bufale

Dopo Maria e Xavier è il turno di Ophelia. Europa continuo bersaglio di uragani? Facciamo chiarezza

Nel giro di poche settimane sono circolate in rete molte meteo-bufale sull'arrivo di uragani in Europa e in Italia. Nello specifico, notizie false o imprecise sugli uragani Maria e Ophelia e sulla tempesta di vento Xavier. Nonostante la forza di Ophelia sia stato devastante, è necessario specificare subito che Ophelia non ha raggiunto l'Europa in qualità di uragano, come è invece stato annunciato in molti articoli, perché nella notte tra domenica 15 ottobre e lunedì 16 era stata declassata a tempesta extra-tropicale. Con la sua violenza, la tempesta Ophelia ha spazzato le isole britanniche con venti di 140 km/h e raffiche che hanno sfiorato i 180, causando 3 vittime, lasciando oltre 300.000 persone senza elettricità e alzando onde che, al largo, hanno raggiunto i 14 metri. I suoi venti hanno, inoltre, alimentato gli incendi in Portogallo e nella Galizia spagnola, dove i roghi hanno provocato la morte di almeno 39 persone. Ma non è finita qui, perché mentre Ophelia sta ancora transitando sulle isole britanniche stanno già circolando notizie false che lanciano l'allarme per l'Italia, sostenendo che il nostro Paese possa essere raggiunto da un nuovo ciclone, figlio dell'ex uragano Ophelia.

Pochi giorni fa le aree settentrionali di Paesi Bassi, Germania e Polonia erano state spazzate da una violenta tempesta di vento, Xavier. Ne abbiamo parlato qui. Prima ancora, era stata la volta di Maria: l'uragano che ha messo in ginocchio i Caraibi ha preso il largo nell'oceano Atlantico, direzione Nord-Est. La traiettoria di Maria ha dato modo a molti di lanciarsi in titoli azzardati e allarmistici, secondo cui Maria avrebbe raggiunto l'Europa. Ancora una volta, una notizia falsa diffusa nella spasmodica ricerca di facili click. Come ha spiegato la meteorologa Serena Giacomin nell'approfondimento che si può trovare cliccando qui, Maria ha perso la propria devastante potenza attraversando le acque più fredde dell'oceano Atlantico, assumendo un aspetto che per noi europei è quello di una normale perturbazione.


Continua qui 

 

Maltempo: le norme di comportamento in caso di nubifragi

Inverno di gelo e neve? Ecco perché è una meteo-bufala

 

 

Incendi in Spagna, Portogallo: bilancio tremendo, almeno 31 morti

Si aggrava ulteriormente il bilancio dei devastanti incendi che hanno colpito fra ieri e oggi Portogallo e Spagna.

Drammatico il bilancio delle vittime, salito proprio negli ultimi minuti secondo le principali fonti di stampa: alle 12 si contavano già 27 morti in Portogallo; altre 4 vittime del fuoco in Spagna dove la regione maggiormente colpita è la Galizia. Dunque almeno 31 vittime.

Continua qui

lunedì 16 ottobre 2017

Meteo a 7 giorni: l'alta pressione molla la presa: maggiori occasioni piovose per il nostro Paese

L'alta pressione resterà in sella fino alla giornata di mercoledì 18 ottobre. A seguire l'Italia tornerà ad avere alcune occasioni piovose anche se non molto "democratiche" ed estese. 

 

Ancora 24-36 ore di indiscusso bel tempo in Italia...poi la situazione inizierà a cambiare sul nostro Paese e sul bacino del Mediterraneo.

L'alta pressione che ci tiene compagnia da molti giorni tenderà a cedere a partire da mercoledì sera, sotto i colpi di un ritrovato flusso atlantico.

La prima perturbazione è prevista sull'Italia tra giovedì 19 e venerdì 20 ottobre (prima mappa). Le sue intenzioni non sono ancora del tutto chiare, tuttavia alcune precipitazioni sembrano garantite al nord, sulla Sardegna e sul Tirreno anche se in maniera sparsa ed irregolare.
Si tratterà di aria umida atlantica; di conseguenza non aspettiamoci l'arrivo del freddo, anche se i valori termici tenderanno a scendere dopo gli esuberi di questi giorni, mantenendosi però di poco superiori alla norma.

Continua qui

Ultime ore:

Sale a 3 il numero dei morti provocati dall'uragano Ophelia in Irlanda: sono una donna e due uomini uccisi da alberi caduti. Nel Paese sono state chiuse scuole e università. Sono oltre 360mila le abitazioni rimaste al buio nel Paese.Sospesi anche vari servizi pubblici. Le autorità hanno chiesto alla popolazione di restare a casa, evitare spostamenti e attività all'esterno. Dopo aver colpito il sud-ovest, Ophelia si è spostata a Nord, dove è in vigore l'allerta arancione. Allarme anche in Galles (GB), dove la tempesta è attesa nelle prossime ore. Già chiuse le scuole.

Incidente a Villavernia: due persone decedute e un ferito grave

L'incidente è avvenuto prima dell'alba.

Forse l’alta velocità potrebbe aver provocato l’uscita di strada della Mercedes Classe A sulla provinciale 35 tra Villalvernia e Cassano Spinola. I Carabinieri di Novi Ligure sono però ancora impegnati a ricostruire l’esatta dinamica del gravissimo incidente in cui questa mattina, intorno alle 6, hanno perso la vita due delle tre persone a bordo della vettura. All’arrivo dei medici del 118 per Giuseppe Fraterrigo 44 anni e per Andrea Ursino 62 anni purtroppo non è stato possibile fare nulla.


Continua qui

domenica 15 ottobre 2017

Carabiniere genovese muore a Vercelli in un’esercitazione di paracadutismo

Genova - Giuseppe Pace, un carabiniere di 41 anni in servizio a Genova, è morto nel pomeriggio in un tragico incidente avvenuto all’aeroporto Carlo Prete di Vercelli, in Piemonte.
Il militare è precipitato durante un’esercitazione di paracadutismo: la dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti, che hanno aperto un’inchiesta sull’accaduto.

Continua qui

L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi

L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
L'allarme arriva da una ricerca dell'Ania,  l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, da cui emerge come il 78% delle abitazioni italiane siano esposte ad un rischio-medio alto in caso di terremoti ed altri fenomeni catastrofici

 


L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
 
Il 78% delle case italiane, quasi 8 su 10, sono esposte ad un rischio alto o medio alto tra terremoto e fenomeni idrogeologici.
Un dato allarmante che arriva dall'Ania, l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che inoltre fa notare che soltanto il 17% delle famiglie è consapevole del pericolo mentre circa l’83% non crede o non sa di essere esposto a rischio catastrofale.
Entrando nel dettaglio, dall’analisi dell’Ania emerge che il 35% delle abitazioni italiane è esposto ad elevato rischio sismico mentre il 55% è esposto ad elevato rischio idrogeologico.
 


L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
Purtroppo l'Italia è il sesto Paese per danni subiti da catastrofi naturali e ogni anno il settore pubblico interviene per circa 3 miliardi di euro di danni. Non è un caso che si siano verificati nello Stivale sei dei 10 terremoti più costosi e potenti avvenuti in Europa negli ultimi 40 anni.
A livello di rischio globale, soltanto la Grecia è messa peggio dell'Italia, senza contare il Giappone che comunque è molto meglio organizzato nella prevenzione di tali fenomeni.



Potrebbe interessarti: http://www.today.it/economia/case-italiane-rischio-terremoto-catastrofi.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/Todayit/335145169857930
Continua qui


Potrebbe interessarti: http://www.today.it/economia/case-italiane-rischio-terremoto-catastrofi.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/Todayit/335145169857930

venerdì 13 ottobre 2017

CALDO e SICCITA': ecco la RADICE dei nostri PROBLEMI...

Il getto alle medie latitudini non esiste più...

 

C'era una volta il caro e vecchio getto atlantico, quel lungo fiume d'aria che assicurava la variabilità delle medie latitudini e di rimando anche la nostra.

Il getto atlantico era una sorta di binario sul quale transitavano le perturbazioni e le depressioni. La pioggia, di conseguenza, era garantita soprattutto nel semestre freddo (in autunno al centro e al nord, in inverno al meridione) quando l'irruenza del getto medesimo scendeva di latitudine.
Se guardiamo la mappa della corrente a getto che soffia in questi ultimi mesi notiamo che il fiume d'aria in questione scorre senza lacune solo oltre il 50-esimo parallelo. Al di sotto di questo limite, il getto compie vistose ondulazioni che inevitabilmente evolvono in blocchi circolatori.
 
Se per puro caso la nostra Penisola finisce sotto un promontorio (come attualmente) la spinta del getto da ovest è inesistente e l'alta pressione può durare mesi e mesi senza che vi sia possibilità di sblocco.
La stessa cosa vale ovviamente per le lacune bariche, come successe nel 2014 quando non smetteva mai di piovere.

Continua qui


MODELLO AMERICANO: ancora conferme di anticiclone, tuttavia tra giovedì 19 e venerdì 20...

Meteo a 15 giorni: speranze di pioggia non ancora sopite...

Ophelia diventa un uragano, ora si dirige verso l'Europa [VIDEO]

 

giovedì 12 ottobre 2017

Controlli: una azienda su due irregolare e un lavoratore su 5 in nero

Il bilancio dell'attività del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria continuerà per arginare la piaga del lavoro nero e garantire la sicurezza.

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – È continuo ed efficace l’impegno in provincia per contrastare il lavoro nero, il caporalato, le truffe ai danni degli enti previdenziali e per tutelare la sicurezza sul lavoro. La conferma emerge dai risultati conseguiti fino a ora dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria, guidato dal Luogotenente, Domenico Cortellino, e coordinato da Sergio Fossati, Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Asti-Alessandria.

Il primo bilancio dell’anno ha portato a fa emergere, su 322 lavoratori controllati, 64 persone “in nero”, 35 irregolari e sette lavoratori privi di permesso di soggiorno per motivi di lavoro. In tutto 29 i datori di lavoro denunciati per inosservanza delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro e sull’immigrazione.

Continua qui

Sacchetti per ortofrutta: dal 1° gennaio 2018 saranno biodegradabili e compostabili, ma a pagamento! Approvata la legge alla Camera

Dal 1° gennaio 2018 anche i sacchetti per ortofrutta dovranno essere biodegradabili e compostabili, lo annuncia un comunicato di Assobioplastiche, commentando l’approvazione alla Camera della legge di conversione del decreto legge Mezzogiorno, che definisce i nuovi requisiti per tutte le buste con spessore inferiore ai 15 micron (micrometri). La legge conferma anche le regole per gli shopper monouso biodegradabili per asporto merci.

La nuova norma riguarda i sacchetti leggeri utilizzati per trasportare la spesa, quelli più leggeri usati per imbustare la frutta e la verdura venduta sfusa e anche carne, pesce, prodotti da forno e di gastronomia che si acquistano al banco nei  supermercati. Tutti dovranno essere biodegradabili e compostabili, rispettando lo standard internazionale UNI EN 13432 e per questo motivo necessiteranno di una certificazione da parte di enti accreditati.

C’è di più: tutti i sacchetti biodegradabili e compostabili, comprese le shopper per la spesa, a partire dal nuovo anno dovranno contenere almeno il 40% di materia prima da fonte rinnovabile. Una percentuale che salirà al 50% nel 2020 e al 60% l’anno dopo. Inoltre, per i sacchetti da usare a contatto con il cibo è richiesta l’idoneità alimentare.

L’ultima novità che rappresenta una nota dolente per i consumatori, è che dal gennaio 2018 tutti i sacchetti leggeri e ultraleggeri dovranno essere ceduti esclusivamente a pagamento, come avviene adesso per le shopper monouso da spesa in vendita alle casse dei supermercati al prezzo di 10 centesimi circa. Tra pochi mesi i consumatori dovranno dire addio ai sacchetti per ortofrutta (macelleria, pescheria, gastronomia, ecc.) distribuiti gratuitamente. Il prezzo di vendita (ancora sconosciuto) dovrà risultare sullo scontrino o sulla fattura, come già accade per le buste da asporto merci.



Continua qui 

Inquinamento, da 10 fiumi arriva 90% della plastica in mare

Esperti, una gestione migliore può dimezzare l'inquinamento

Appena dieci fiumi, nel mondo, sono responsabili di circa il 90% della plastica trasportata in mare.
A dirlo è uno studio tedesco pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology dell'American Chemical Society.

I fiumi sono i principali traghettatori di rifiuti negli oceani, dove ogni anno - secondo il Programma Ambiente delle Nazioni Unite - finiscono 8 milioni di tonnellate di plastica.

Stando ai ricercatori dieci fiumi nel mondo, di cui otto in Asia, sono responsabili da soli dall'88% al 95% di tutta la plastica portata in mare. 

Continua qui

Riciclo rifiuti, l'Italia al 76,9%, è la prima in Europa

 

 

mercoledì 11 ottobre 2017

Il ciclista francese derubato: "Ma da voi ho trovato anche solidarietà e gentilezza"

Etienne Godard girava il mondo in bici da 11 mesi. Poi il furto in una spiaggia di Castel Volturno. "Così amici italiani mi hanno tirato fuori dai guai". "Mi sono sentito morire poi l'appello sui social e la mountain bike regalata da Francesco"

di GIUSEPPE DEL BELLO e CRISTINA ZAGARIA


NAPOLI. Undici mesi di viaggio. Quindicimila chilometri in bicicletta. Da Hong Kong alla Normandia: un'avventura. Etienne Godard, 30 anni, medico francese, arriva in Italia, e mentre fa un bagno in un lido di Castel Volturno in provincia di Caserta gli rubano la bicicletta. "Catastrofe". Ma proprio quando pensa che il suo viaggio sia finito, ecco che riparte, "ancora più veloce, grazie alla grande solidarietà dell'Italia ". Etienne, ci racconta cosa ha provato quando uscito dal mare non ha visto più la bici? "Catastrofe. Disastro. Paura. Sono praticamente morto.

Non è solo il valore economico. Su quella bici c'era di tutto: attrezzatura da campeggio, telefono, macchina fotografica, i miei occhiali da vista. Ma soprattutto ero rammaricato per il valore sentimentale: tutti i ricordi di questo anno incredibile. Sono appassionato di bici, con mia moglie Mathilde, anche lei medico, ho preso un anno sabbatico e volevo fare, e poi raccontare, l'"avventura della vita" ".

Continua qui

martedì 10 ottobre 2017

Usa: almeno 10 morti in incendio California, migliaia evacuati

E' il peggiore della storia dello stato

Almeno 10 persone sono rimaste uccise a causa del peggiore incendio nella storia della California. Oltre 20mila persone sono state evacuate nella regione settentrionale dello stato.

Bruciano i vigneti e le foreste della Napa Valley, la regione nel nord della California conosciuta in tutto il mondo per la sua produzione vinicola. Il governatore dello stato, Jerry Brown, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha mobilitato la Guardia Nazionale dopo che una serie di violenti incendi sta devastando la zona a nord di San Francisco. Almeno 1.500 edifici fra abitazioni e strutture commerciali sono già andati distrutti in diverse contee, incluse Napa e Sonoma, e le autorità hanno ordinato l'evacuazione di circa 20mila persone (tra cui oltre 200 pazienti di un ospedale).
 L'incendio ha imperversato per tutta la notte in otto contee: oltre a quelle di Napa e Sonoma, anche a Yuba, Butte e Nevada, ai piedi della Sierra Nevada. Nel complesso sarebbero già stati distrutti oltre 10 mila acri di terreno, e il fumo è nell'aria anche a San Francisco.

Continua qui

lunedì 9 ottobre 2017

Un morto e un ferito a Palermo, fermata donna di 20 anni

Vittime due fratelli. Forse movente è lite di vicinato

Due fratelli, Leonardo e Giuseppe Bua, sono stati affrontati in piazzetta Caruso a Palermo, da qualcuno che ha esploso contro di loro numerosi colpi di pistola. Leonardo è morto mentre Giuseppe è gravemente ferito ed è stato trasportato nell'ospedale Villa Sofia. I sanitari del 118 giunti nella piazzetta hanno constatato la morte di Bua. Indagano gli agenti della squadra mobile.
I due fratelli sono stati affrontati nel pomeriggio, in piazzetta Caruso, vicino casa. Lì sono sono stati colpiti da numerosi colpi di pistola; il primo è stato ucciso, il secondo è stato ferito gravemente ed è stato portato in Rianimazione nell'ospedale Villa Sofia.
Una giovane donna è stata fermata dalla polizia perchè sarebbe stata lei a sparare uccidendo i due fratelli.

Continua qui

Catalogna, un milione al corteo unionista di Barcellona

Rajoy ai manifestanti: non siete soli. Decine di pullman da tutta la Spagna per la marcia. Fischiato il leader di Podemos

Un fiume rosso e giallo in piena. Centinaia di migliaia di persone - 350mila per la polizia, 950mila per gli organizzatori - hanno invaso il centro di Barcellona con le bandiere spagnole in mano per opporsi ai piani del presidente catalano Carles Puigdemont di proclamare, forse già martedì, l'indipendenza.


Ma Puigdemont non arretra: "La dichiarazione di indipendenza è prevista dalla legge del referendum come applicazione dei risultati: applicheremo quanto dice la legge", ha ribadito in un'intervista registrata nei giorni scorsi e andata in onda stasera su Tv3. Ma la situazione cambia di ora in ora e le parole di ieri potrebbero essere già superate. Per la Catalogna sono le 48 ore più difficili.

Continua qui

sabato 7 ottobre 2017

Londra, auto contro la folla, feriti lievi. Un uomo arrestato. Polizia: 'E' stato incidente stradale'

E' avvenuto davanti al Museo di storia naturale. Un arresto. Polizia: 'Per ora non è trattato come atto terrorismo'.

Paura a Londra. "Undici persone sono rimaste ferite" dopo che un'auto è piombata sulla folla davanti al Museo di Storia naturale. Lo riferiscono i servizi sanitari precisando che "nove sono stati ricoverati in ospedale", scrive la Bbc su Twitter. "Molti di loro hanno ferite alla testa e alle gambe".
Diverse persone sono rimaste ferite lievemente dopo che un'auto ha investito un gruppo di pedoni davanti al Museo di storia naturale. Un sospetto è stato arrestato. L'uomo arrestato è stato bloccato a terra e immobilizzato dai poliziotti davanti agli sguardi attoniti dei turisti presenti davanti al Museo. "Non è terrorismo", ma si tratta di un "incidente stradale". Lo ha reso noto Scotland Yard, secondo quanto riferisce la Press Association.

L'auto è piombata sulla folla intorno alle 14,20 ora locale (le 15,20 in Italia), scrive il Daily Mail, precisando che diverse stazioni della metropolitana tra cui Sloane Square e South Kensington sono state chiuse. Un testimone sconvolto da quanto acceduto ha scritto su Twitter: "ho visto un'auto che si dirigeva verso la folla. A me non è accaduto nulla, ma vi prego di dirlo ai vostri amici se sono qui presenti vicino al museo nazionale". Un altro ha aggiunto: "Sembra che un ragazzo abbia cercato di falciare le persone davanti al museo di storia naturale'.

Continua qui

Ilva, annunciati 4 mila esuberi: coinvolto anche lo stabilimento di Novi

Sindacati mobilitati anche a Novi Ligure per protestare contro il piano di tagli che coinvolgerà il gruppo Ilva. Nella fabbrica di strada Boscomarengo previsti 54 esuberi. E chi rimane sarà licenziato e riassunto, perdendo anzianità e tutele. Lunedì sciopero e picchetto davanti allo stabilimento

NOVI LIGURE (AL) – Sindacati mobilitati anche a Novi Ligure per protestare contro il piano di tagli che coinvolgerà il gruppo Ilva, con 4.200 esuberi in tutta Italia. A subire la sorte peggiore sarà lo stabilimento di Genova Cornigliano, in cui la forza lavoro sarà ridotta del 40 per cento; a Taranto i dipendenti saranno il 28 per cento in meno. Anche gli impianti novesi di strada Boscomarengo saranno toccati: annunciati 54 esuberi, che potrebbero riguardare sia gli operai che il personale impiegatizio.

Pochi i 54 posti che si perderanno a Novi se confrontati con gli oltre 4 mila a livello nazionale? Anche a pensarla così non ci sarebbe proprio nulla da festeggiare. Anzi. Il documento di otto pagine spedito alle sigle sindacali e firmato dai vertici di Am InvestCo – la cordata formata dal gruppo indiano Arcelor Mittal e dalla società italiana Marcegaglia – prevede che tutti i dipendenti dell’Ilva, anche quelli non in esubero, saranno licenziati per poi essere riassunti con la nuova normativa del Jobs Act. Perderanno quindi le tutele previste dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, l’anzianità di servizio e i vantaggi garantiti dal contratto integrativo.
I lavoratori riassunti dovranno inoltre firmare «verbali di conciliazione» rinunciando espressamente «a ogni pretesa connessa a qualsiasi titolo ai precedenti rapporti di lavoro intrattenuti con la società».

Continua qui

Alluvione 1977: la tragedia che ha cambiato tutti

Il 7 ottobre di quarant'anni fa il maltempo colpì Piemonte e Liguria coinvolgendo anche la nostro porzione di territorio in una scia di morte e devastazione

CRONACA - Sono trascorsi 40 anni dalle terribili giornate del 6 e  7 ottobre 1977, quando acqua e frane colpirono durissimo Liguria e basso Piemonte, portandosi via 15 vite. La furia della pioggia, quella che oggi chiameremmo “bomba d’acqua”, sconvolse  una  fascia enorme, stimata in 800 kmq, della nostra  provincia, da Gavi a Serravalle a Tortona, e ancora verso Ovada ed Acqui, toccando anche la zona di Alessandria.  Una media di trecento millimetri di pioggia caddero nella notte tra il 6 e il 7 ottobre, con un picco massimo in alta val d’Orba di 480 mm,  con conseguente piena dei fiumi e dei torrenti e centinaia di frane e smottamenti. Case abbattute, strade sconvolte, fabbriche invase da fango e acqua, opere pubbliche fuori uso,  l'agricoltura in crisi.  Ma soprattutto tante, troppe vittime: ben  undici.

A Serravalle Scrivia una frana cancellò Villa Armanina, di proprietà dell’allora presidente della provincia Lorenzo Demicheli. Insieme alla villa, si portò via anche  la moglie e il suocero del presidente. Angela Traverso Demicheli e suo padre Natale Traverso, di 42 e 79 anni, erano tornati a casa per cercare di salvare qualcosa ma la frana li sorprese e pose fine alla loro vita. Con loro, anche l’agricoltore Giuseppe Repetto. A Tortona persero la vita  il fotografo Angelo Davio,  suo figlio Massimo, studente universitario ventitreenne, e il suocero Guglielmo Ravasi di  79 anni. Inoltre perse la vita il corriere cinquantatreenne Luigi Cioccale, la cui moglie morì  qualche tempo dopo per tetano, contratto probabilmente durante i giorni dell'alluvione. Ad Acqui l’acqua si portò via il  sessantacinquenne Carlo Scazzola e a Castelceriolo l'agricoltore Pio Pipistrello di  35 anni. Infine la piena si portò via due giovani: il 24enne  Alfredo Dogali di Cassinelle e il 25enne di Novi  Giuseppe Traverso, travolti nelle loro auto dalla piena dell'Orba presso il lido di Predosa. Rimasero sorpresi dalla piena, che arrivò a passare sulla strada e li bloccò nelle auto. Non furono veloci a scendere e un’ondata se li portò via. Vennero poi ritrovate le loro auto, ma fino ad oggi non si è potuta dare sepoltura ai loro corpi. Nel comprensorio di Alessandria furono 120 i comuni colpiti dall'alluvione e i danni furono valutati oltre  cento di miliardi di lire. A Gavi, il letto del fiume si abbassò di ben 5 metri e la collina del forte crollò in parte sull’abitato: fu solo per miracolo se non vi furono vittime anche lì.

Continua qui

giovedì 5 ottobre 2017

Il video virale di Intesa Sanpaolo e la gogna senza senso dei social

Una clip privata pensata per un concorso aziendale finisce in rete. E contro la direttrice di una filiale di provincia si scatena il linciaggio


Nella mattinata di ieri una bomba è esplosa nell'internet italiano. Un video autoprodotto dalla filiale di Castiglione delle Stiviere di Intesa Sanpaolo, girato per un contest aziendale che mirava a creare un po' di sana competizione tra le varie sedi, nel quale i dipendenti si presentano e intonano una canzone per spiegare la bontà dei loro servizi. "Io ci sto! Ci metto la faccia, ci metto la testa, ci metto il mio cuore" canta Katia, la direttrice.

Il video è artigianale, goffo, grottesco, divertente. I dipendenti della filiale appaiono impacciati e poco intonati. Ha tutte le carte in regola per diventare virale. Forse è per questo motivo che da quando è stato girato lo scorso giugno fino a ieri mattina è rimasto privato, circolando solamente all'interno del relativo contest.


Continua qui

Arrestato Battisti, tentava fuga in Bolivia

Ex terrorista in manette alla frontiera con il Brasile

L'ex terrorista Cesare Battisti è stato arrestato nella città di Corumbà, alla frontiera tra Brasile e Bolivia.

Secondo la versione online del quotidiano O Globo, le autorità brasiliane sarebbero convinte che l'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) stesse cercando di fuggire in Bolivia. L'italiano sarebbe stato fermato dalla polizia stradale federale durante un normale blitz. Condannato all'ergastolo in via definitiva per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo, Battisti nel 2010 ha ottenuto lo status di rifugiato politico in Brasile dall'ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva.

Continua qui


mercoledì 4 ottobre 2017

Mafia: maxi-operazione tra Italia e Germania contro clan Rinzivillo, 37 arresti

Sequestrati beni per 11 milioni. Alle indagini ha partecipato la Polizia tedesca

Una maxi operazione contro il clan mafioso Rinzivillo e' in corso in Italia e Germania. Uomini della Guardia di Finanza, della Polizia e dei Carabinieri stanno eseguendo 37 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di altrettanti presunti appartenenti al clan egemone a Gela. Gli arresti sono scattati in Sicilia, Lazio, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna in Italia, e in Germania. Sequestrati anche beni e societa' per 11 milioni 

L'indagine delle Dda di Roma e Caltanissetta è stata coordinata dalla procura nazionale antimafia e antiterrorismo e ha visto la partecipazione della Polizia criminale tedesca che, a Colonia, ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari. I 35 provvedimenti eseguiti in Italia hanno invece visto impegnati oltre 600 tra finanzieri e carabinieri del comando provinciale di Roma e poliziotti della questura di Caltanissetta.

Continua qui

martedì 3 ottobre 2017

Meteo a 7 giorni: piccola OTTOBRATA sull'Italia, poi aria fredda da nord?

Confermata la breve fase anticiclonica fino alla giornata di giovedì 5 ottobre; a seguire fronte freddo da nord, rovesci, vento forte e calo delle temperature. 

La prima decade di ottobre sembrava dover trascorrere nell'anonimato..."oppressa" dalla solita alta pressione sul Mediterraneo.

Le ultime mappe hanno ridotto (un po' a sorpresa) la durata del pachiderma stabile, contemplando successivamente situazioni autunnali decisamente più avvincenti e anche piuttosto fredde sullo Stivale.

Tra mercoledì 4 e giovedì 5 ottobre l'alta pressione riuscirà comunque a mettersi in mostra sull'Italia (prima mappa) con il suo campionario di stabilità, mitezza e ventilazione debole.
Da notare, oltre alla distensione del braccio orientale dell'alta pressione atlantica verso di noi, la presenza di una fervente azione depressionaria in sede scandinava, dove l'autunno potrebbe anche travestirsi da inverno.

Continua qui

lunedì 2 ottobre 2017

Las Vegas, strage al concerto country: 50 morti. Isis rivendica ma Usa smentiscono

Killer si e' ucciso prima di arrivo della polizia'. Stephen Paddock, 64 anni, ha fatto fuoco sulla folla da un piano alto di un albergo

Strage ad un concerto country a Las Vegas: almeno 50 i morti e 400 i feriti. A sparare un uomo, Stephen Paddock, che si è ucciso prima dell'arrivo della polizia: il killer ha aperto il fuoco dal 32mo piano dell'hotel Mandalay Bay verso la folla che assisteva a uno show per il festival "Route 91 Harvest", nelle immediate adiacenze. Testimoni hanno detto di aver visto i bagliori degli spari. Fra i morti ci sono due agenti di polizia fuori servizio: erano tra il pubblico ad assistere al concerto.

La polizia di Las Vegas aveva detto che sembrava "più un'azione di un lupo solitario'' escludendo un atto di terrorismo. Ma l'Isis ha rivendicato con un comunicato sul web la strage, ha reso noto il Site, il sito che monitora le attività jihadiste sul web. "L'esecutore dell'attacco a Las Vegas è un soldato dell'Isis - si legge nella rivendicazione dello Stato islamico -. Ha eseguito l'operazione in risposta all'appello a prendere di mira i Paesi della coalizione". Fonti dell'amministrazione statunitense hanno detto che "non c'e' alcun segnale che indichi un legame del killer di Las Vegas con gruppi del terrorismo internazionale".

Continua qui

Referendum Catalogna, il 90% dei voti è per l'indipendenza

Hanno partecipato 2,2 milioni di elettori, sui 5,3 chiamati alle urne. Il 'no' ha ottenuto il 7,8%. Chiusi dalla polizia 400 seggi

Il 'si' ha ottenuto il 90% dei voti al referendum sull'indipendenza catalano, secondo i dati resi pubblici dal portavoce del governo catalano Jordi Turull. Al voto hanno partecipato 2,2 milioni di elettori, sui 5,3 chiamati alle urne. Il 'no' ha ottenuto il 7,8%.  Migliaia di sostenitori dell'indipendenza, radunati in Plaza Catalunya,  hanno esultato all'annuncio dei risultati mentre sulla centralissima pizza di Barcellona sventolavano un mare di bandiere 'stellate' dell'indipendenza catalana.

La partecipazione dei chiamati al voto catalani - ha spiegato il portavoce - avrebbe potuto raggiungere "almeno il 55%" in "condizioni diverse", cioè senza l'intervento nei seggi della polizia spagnola. Le schede conteggiate, 2,262 milioni, rappresentano circa il 42,2% dei 5,3 milioni di aventi diritto. Ma secondo Turull altri 770mila elettori erano iscritti nei 400 seggi chiusi dalla polizia. La maggior parte delle persone contrarie all'indipendenza si ritiene non abbiano votato.

Continua qui