Pagine

giovedì 27 dicembre 2018

Prenotano 60 posti in pizzeria ma è uno scherzo: il proprietario reagisce così

Ha regalato 60 pizze ai senzatetto e clochard di Milano dopo essere stato "truffato" per telefono da un fantomatico cliente. Una pizzeria di Milano ha pubblicato sul proprio profilo Facebook una storia di Natale a lieto fine. Avevano prenotato 60 posti per una serata a base di pizza ma, senza avvertire, il 25 dicembre non si è presentato nessuno. Uno scherzo di cattivo gusto che però si è trasformato in un gesto splendido di solidarietà: «Andremo alla stazione Centrale di Milano e doneremo 60 pizze ai senzatetto. Abbiamo chiamato le associazioni e la Croce Rossa: ci daranno una mano a consegnarle». 

Continua qui

Ragazzina disabile di 13 anni cacciata dalla pista di pattinaggio davanti agli amichetti

Una ragazzina di 13 anni è stata cacciata dalla pista di pattinaggio dove cercava di divertirsi con i suoi amici dello scout nel giorno della vigilia di Natale. La piccola è disabile, soffre di una paralisi cerebrale, e utilizza un deambulatore con due supporti con degli sci agganciati alla base per permetterle di pattinare sul ghiaccio. Tuttavia i proprietari della struttura, nel New Jersey, le hanno chiesto di uscire dalla pista proprio in virtù di quello che loro hanno definito un «oggetto estraneo».

La famiglia della tredicenne sostiene che la pista di pattinaggio abbia discriminato la figlia. «Prova e lotta ogni giorno per riuscire a camminare», ha detto la mamma. Al contrario i suoi compagni di scout hanno potuto continuare a pattinare e godersi la loro uscita. Lei ha potuto farlo per poco tempo: «Ho un sacco di problemi a stare piedi - ha detto la ragazzina - è stato davvero, davvero difficile per me non cadere senza il deambulatore»

Continua qui

Cristian Viscione, disabile 20enne, cerca amici: «Disposto a pagarli 7 euro l'ora»

Prima il panettone, poi l’annuncio: «L’azienda chiude»

È successo alla Hammond Power Solutions di Marnate. I 40 dipendenti hanno ricevuto la lettera di licenziamento lo stesso giorno del regalo di Natale

Il cesto natalizio consegnato alle 14 e l’annuncio di “cessazione attività” dato dalla dirigenza ai dipendenti alle 16. È successo tutto in un giorno -lo scorso 18 dicembre- alla Hammond Power Solutions di Marnate, controllata dalla “Corporate” canadese che produce trasformatori ad alta tensione. Nell’azienda era in programma un incontro proprio il giorno successivo, mercoledì 19, per rimodulare i contratti dei 40 dipendenti che dovevano passare dal “Confimi” al “Federmeccanica CCN Nazionale”, contratto considerato migliorativo dalla stessa Fiom-Cgil.

Invece ora il Natale dei dipendenti ha il sapore amarissimo di un clima festivo danneggiato da questo annuncio ritenuto inspiegabile anche dallo stesso primo cittadino Marco Scazzosi che parla di «fulmine e ciel sereno: l’ho saputo all’anti vigilia di Natale. Tra l’altro un nostro consigliere comunale ha lavorato lì e d è andato in pensione l’anno scorso e conosce bene quella realtà. Sembrava che la nuova proprietà canadese fosse riuscita a dare un impulso importante a questa realtà».

Continua qui

mercoledì 26 dicembre 2018

La marcia dei migranti assediati dal gelo





In Bosnia 5.300 profughi sono bloccati a ridosso del confine con la Croazia e rischiano la vita a causa dell’ipotermia





BELGRADO Finora l’inverno, nei Balcani, è stato relativamente mite, spesso con caldi fuori stagione. Le cose stanno tuttavia cambiando, con temperature sottozero e tanta neve, attesa nelle prossime ore. Gioiranno sciatori, bambini e chi ha la fortuna di poter passare al caldo la notte. Ma per altri il gelo può essere una minaccia mortale. Si tratta dei migranti e profughi che, in Bosnia, vivono ore drammatiche in ripari di fortuna. 

Continua qui

FREDDO? Se ne riparlerà a Capodanno...

Sale in cattedra l'alta pressione per tutta questa settimana. Il freddo potrebbe tornare dopo Capodanno.


La mitezza esasperata degli ultimi tre giorni che ha fatto piazza pulita della neve presente sull'Appennino centro-settentrionale, questa mattina è stata sostituita da una condizione termica più normale.
Su parte del centro e al sud fa addirittura freddo, sotto l'egida di correnti da nord anche sostenute. Le temperature minime sono scese anche sul resto d'Italia, ma il sole del pomeriggio le riporterà su valori decisamente poco invernali, a parte i casi nebbiosi della Pianura Padana.
La settimana natalizia trascorrerà sotto il dominio di una vasta zona di alta pressione, come da tradizione. Fino a Capodanno non sono previste novità interessanti nello stato del tempo, poi forse la situiazione potrebbe cambiare.
La prima mappa mostra le temperature previste a 1500 metri per lunedi 31 dicembre. Un inverno a due facce per il nostro Continente: un "non inverno" per l'Europa occidentale e un "inverno crudo" per i Paesi dell'Europa centro-orientale. L'Italia resterà in mezzo a questa forte dicotomia climatica.

Previsioni Meteo Natale, sole e caldo che neanche a Pasquetta. Oltre +20°C al Sud, feste in spiaggia come in Australia

Previsioni Meteo Natale, l'Anticiclone delle Azzorre garantirà un lungo periodo mite e soleggiato già dal weekend: le temperature aumenteranno superando addirittura i +20°C al Centro/Sud


Previsioni Meteo Natale – Mancano ormai soltanto pochi giorni alle festività più attese dell’anno, quelle natalizie. Feste che quest’anno si contraddistingono per un super-ponte che determinerà un lungo weekend di vacanza, da Sabato 22 a Mercoledì 26 Dicembre. L’atmosfera natalizia di borghi e città è già da giorni contraddistinta da luci colorate, addobbi a tema ed eventi che vedono come protagonista l’intramontabile Babbo Natale: il tempo degli ultimi giorni e di queste ore con la prima grande nevicata della stagione al Centro/Nord e il forte maltempo che sta colpendo il Centro/Sud, aiuta la percezione di un clima tipicamente natalizio ma nei prossimi giorni lo scenario cambierà drasticamente proprio in concomitanza con l’arrivo del Natale.

Continua qui

Eoliana compie 110 anni,17/a più anziana

Adele Carnevale vive a Lipari

(ANSA) - LIPARI (MESSINA), 23 DIC - Diciassettesima nella graduatoria nazionale delle persone più anziane, Adele Carnevale - nata Rijtano da Bartolo e da Teresa Giardina - di Lipari, nelle Eolie, ha compiuto 110 anni. Rimasta orfana di padre a 8 anni, si trasferisce a Messina con la madre, maestra elementare, e i tre fratelli. Dopo pochi anni rientra a Lipari, dove si sposa con Aldo Carnevale e dove vive tutt'ora.

Continua qui



Etna, terremoto di magnitudo 4.8 a nord di Catania, danni e quattro feriti lievi

Alle 3:19 con ipocentro a solo 1 km di profondità. Crolli in abitazioni e chiese. Chiuso un tratto dell'A18

Sale a quattro il numero dei feriti, tutti in maniere lieve da codice verde, per i danni causati nel Catanese della scossa di terremoto di magnitudo 4.8 della notte. Oltre ai due registrati nella casa di Fleri, nella stessa frazione di Zafferana Etnea un 80enne è stato estratto da soccorritori dalle macerie della sua abitazione dove il sisma lo ha sorpreso nel sonno: portato in ospedale con un'ambulanza è stato accettato nel pronto soccorso in codice verde per delle contusioni alla testa. Lo stesso per un abitante di Pisano. A Pennisi si sono registrati dei crolli nella chiesa del paese, ma senza danni alle persone. Mentre a Zafferana Etnea una casa di riposo per anziani è stata abbandonata dagli 'ospiti': la struttura presenta delle lesioni e i pensionati si rifiutano di rientrarvi. 

"Siamo vivi per miracolo", ripete una famiglia di 4 persone - madre, padre e due figli minori - dopo che le pareti della loro casa sono crollate per il terremoto avvenuto alle 3:19 a nord di Catania. Sono due i feriti in maniera lieve: escoriazioni e un po' di sangue. "Eravamo a letto - ricostruisce il capo famiglia -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie: siamo vivi per miracolo". Altre antiche costruzioni sono crollate a Fleri, Santa Venerina e Zafferena Etna.

martedì 25 dicembre 2018

Pernigotti, l'accusa del vescovo: il marchio conta più delle persone

Messa di Natale nel cortile dell'azienda presidiata dai lavoratori

L’altare costruito con i bancali dei dolci, la navata organizzata sistemando le sedie in file ordinate. La notte di Natale alla Pernigotti di Novi Ligure è una notte di speranza e solidarietà perché in tanti hanno partecipato alla messa che il vescovo di Tortona, Vittorio Viola, ha voluto celebrare nel cortile dell’azienda dove da mesi i lavoratori presidiano la fabbrica che la proprietà turca vuole chiudere. 

“Il Bambino è venuto a riportarci la dignità di ogni uomo, smascherando l'idolo falso del denaro -  ha detto il vescovo nell’omelia -  Mi sembra importante la testimonianza di solidarietà che la città ha dato e sta dando. Non dobbiamo arrenderci all’idea il sistema sia più grande di noi e che non potremo fare nulla. Va ripensato tutto il nostro vivere insieme, scegliendo valori comuni con al centro la persona e la sua dignità”. Poi il vescovo ha proseguito: “Vorrei che questo Natale - potesse darci la speranza di poter costruire una società nuova. Non possiamo arrenderci. Dobbiamo starvi vicino da credenti e pregare per voi.", ha detto ancora il Vescovo.

Continua qui

Torino: si schianta contro un palo, muore l'amica: arrestata, guidava sotto l'effetto della cocaina

La giovane, 24 anni come la vittima, accusata di omicidio stradale

L'amica muore e lei finisce agli arresti a casa il giorno di Natale con l'accusa di omicidio stradale. E' accaduto all'alba nel Torinese. Una giovane di 24 anni, Alice Tesio, ha perso la vita a Val Della Torre quando l'auto su cui viaggiava si è schiantata contro il muro di una scuola in via Givoletto, in frazione Brione. Poi l’auto, una Lancia Y è finita contro un palo della luce e si è ribaltata. La vittima ha 24 anni e viveva a Druento, come la conducente dell’auto, anche lei di 24 anni. La ragazza è stata arrestata dai carabinieri della stazione di Alpignano  con l’accusa di omicidio stradale  è risultata positiva al test della cocaina.

Continua qui

Trentenne morto in Valmalenco, il mistero del corpo che nessuno vedeva: era in una zona controllata da decine di soccorritori

Aperte tutte le ipotesi sulla fine di Mattia Mingarelli, scomparso il 7 dicembre nei boschi di San Giuseppe. Il magistrato vuol capire perché il cadavere non sia stato visto dal personale del Soccorso Alpino, dai militari del Sagf della guardia di finanza, dai vigili del fuoco, dai volontari della protezione civile e dai cani

I vigili del fuoco del comando provinciale di Sondrio hanno presidiato per tutta la notte, con una potente fotocellula, l'intera area della ski-area Palù-Chiesa in Valmalenco dove nel tardo pomeriggio del 24 dicembre alcuni sciatori hanno avvistato, nel vicino bosco, confinante con le piste, una sagoma che si è poi rivelata essere il corpo senza vita del 30enne Mattia Mingarelli di Albavilla (Como), scomparso misteriosamente nei boschi di San Giuseppe dallo scorso 7 dicembre.

Sino a notte inoltrata sono proseguiti sul posto gli accertamenti dei carabinieri del Sis (Sezione investigativa scientifica) dei carabinieri di Milano. Poi la salma è stata condotta all'obitorio dell'ospedale di Sondrio. Il magistrato di turno, Antonio Cristillo, dopo avere effettuato un lungo sopralluogo, ha disposto l'autopsia la cui data ancora non è stata fissata. Ma si terrà nei giorni successivi alle festività natalizie.


Continua qui

DALLA TAVOLA AL MENÙ, GUIDA AL NATALE PERFETTO

Dalla mise en place al menù per Natale e Capodanno, cosa fare e cosa evitare, con i consigli dello chef e dell’esperta di bon ton e tendenze. E lo speciale #ANSALifestyle sul Natale 2018

LA MISE EN PLACE: COSA FARE E COSA EVITARE
Ecco qualche consiglio per la tavola suggerito da Barbara Molinario, direttore di Fashion News Magazine e esperta di bon ton e tendenze
• L’errore più comune è quello di mettere il tovagliolo sotto le posate. Questo va assolutamente evitato. Il tovagliolo va disposto alla sinistra del piatto, subito dopo le forchette, mentre sulla destra va il coltello, con la lama rivolta verso il piatto. Se sono previsti cucchiai, questi vanno alla destra dei coltelli, con la parte concava verso l’alto.
• Evitate tavole troppo piene di piatti di ogni sorta e bottiglie. Se non si ha spazio a sufficienza sulla tavola, si può optare per un tavolino di appoggio o un carrello, dove potrete disporre, ad esempio, le bottiglie o i cestini del pane. Utilizzate una bella tovaglia natalizia, possibilmente abbinata a quella del tavolo principale, oltre ad essere una comoda soluzione, costituirà un piacevole elemento di arredo a tema.
• Se vogliamo avere una tavola elegante, non dobbiamo dimenticare che la cosa che si nota per primo quando si entra nella sala sono le sedie. Oltre a dare importanza alla tovaglia e ai bicchieri, dobbiamo concentrarci anche su questi elementi. Se sono tutte diverse, si darà immediatamente un’impressione di sciatteria, specialmente se si utilizzano quelle pieghevoli in plastica. In commercio oggi se ne possono trovare di carine e divertenti, oppure, si può optare per una piccola panca, da tenere in casa. Basta procurarsi delle assi di legno, che poi potranno essere riposte dietro un armadio, da poggiare su due sgabelli, mettendo poi sopra dei bei cuscini. 
Continua qui

lunedì 24 dicembre 2018

Beffa evitata per Sergio Bramini, Tribunale blocca l'esproprio dell'azienda

Accettata la domanda di liquidazione del legale dell'imprenditore monzese dichiarato fallito nonostante un credito di 4 milioni verso lo Stato


La beffa è stata evitata. Non dal Governo, ma dai giudici. Come un regalo di Natale. La Quarta sezione del tribunale di Brescia ha accettato la domanda di liquidazione presentata dal legale di Sergio Bramini - l'imprenditore monzese dichiarato fallito nonostante un credito di 4 milioni di euro verso lo Stato.
I giudici, in particolare, hanno stabilito - in accordo con quanto afferma la legge 3/2012, la cosiddetta Salva suicidi - che "non possono essere iniziate e proseguite azioni cautelari o esecutive nè acquistati diritti di prelazione sul patrimonio oggetto di liquidazione da parte dei creditori". Si bloccherà immediatamente l'esproprio dell'azienda di Bramini, per cui i giudici avevano annunciato la decisione il 16 gennaio. Mentre per la sua abitazione privata - finita all'asta - rimane teoricamente valida l'offerta dell'imprenditore cinese, che comunque ha dichiarato di essere disposto a fare un passo indietro: se così avverrà Bramini potrà dunque estinguere i suoi debiti senza inquietudine.
Con l'accesso alla procedura di sovraindebitamento e il decreto di apertura della liquidazione, infatti, si fermano tutte le azioni esecutive: Bramini avrà quattro anni per cedere i suoi beni a un prezzo congruo e al termine della procedura tutti i suoi debiti saranno dichiarati cancellati. "Sono commosso - ha dichiarato l'imprenditore monzese - è una delle più belle Vigilie della mia vita. 
Continua qui

Terzo valico, la rabbia degli attivisti: “M5s ci ha raccontato palle per anni. Sacrificati sull’altare del patto di governo”


“Il movimento 5 Stelle ci fa schifo perché ha raccontato palle per anni. Hanno sacrificato tante opere come il Tap e il Terzo Valicosull’altare del patto di governo”.  A una settimana di distanza dalla pubblicazione dell’analisi costi benefici che ha dato il via libera al Terzo Valico, gli attivisti del movimento contrario alla grande opera che dovrebbe collegare Genova e Milano puntano il dito contro il partito pentastellato e contro la decisione del ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, e del governo: “Ci saremmo aspettati che un’analisi seria considerasse il problema dell’amianto che invece non è citato all’interno dell’analisi costi benefici” spiega l’ingegnere Francesco De Milato che in una conferenza stampa ha evidenziato alcune criticità dello studio presentato dal Ministero. “Hanno sbagliato i punti di partenza e di arrivo per calcolare i tempi di percorrenza della linea aumentando del 50% i benefici della linea grazie solamente ad un errore di calcolo”.

Continua qui (video)



Se Toninelli trasforma il Tav in burla

Manovra, passa la norma ingrassa-corrotti: sale la soglia degli appalti senza gara

La P.a. potrà affidare lavori diretti nelle opere fino a 150 mila euro. Un duro colpo alla legalità e al mercato voluto dalla Lega


La norma ingrassa-corrotti è uscita indenne dalla battaglia notturna della Manovra. E così per volontà della Lega in una settimana è stato spazzato via uno dei pilastri della prevenzione contro tangenti e infiltrazioni mafiose. Il voto del Senato infatti ha approvato il nuovo tetto per gli appalti ad affidamento diretto dei sindaci, passato da 40 mila a 150 mila euro. Significa che nel 2019 i Comuni decideranno direttamente i contratti di importo fino a 150 mila euro, senza dovere motivare la scelta e senza competizione tra aziende. Un duro colpo alla legalità e al mercato, contestato dall'Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone, dall'Associazione Nazionale Costruttori e dai sindacati dei lavoratori edili. Tutti sanno bene come gli appalti ad affidamento diretto siano la grande mangiatoia di clan e faccendieri: una realtà dimostrata da centinaia di inchieste giudiziarie anche nelle ultime settimane. Indagini che evidenziano come questi lavori spesso vengano affidati agli amici degli amici, senza garanzie né di qualità, né di legalità: si tratta del settore preferito dalle cosche imprenditrici, che in tutta Italia manovrano ditte e conquistano cantieri, alternando bustarelle a minacce. E così, se ci sarà la conferma della Camera, nel prossimo anno oltre cinque miliardi di denaro pubblico verranno spesi senza controllo.

Tutto è avvenuto in sette giorni. Nel Consiglio dei ministri di una settimana fa la Lega era riuscito nel silenzio a far passare addirittura l'aumento a 200 mila euro senza limiti di tempo. Dopo la denuncia di "Repubblica", anche una parte dei 5Stelle si era detta contraria, ottenendo una riduzione a 150 mila solo per il 2019. Ma i malumori nel Movimento non si erano placati, tanto che Luigi Di Maio aveva ipotizzato di stralciare la norma e inserirla nella revisione del Codice degli Appalti. Ma il partito di Matteo Salvini ha vinto, imponendo la sua cultura del fare che predilige la rapidità dei cantieri. E oggi però Nicola Morra, presidente M5S della Commissione Antimafia, torna a manifestare le sue perplessità: "Non posso che esprimere grave preoccupazione. 


Continua qui


Dalle pensioni d’oro solo 76 milioni per i poveri, a pagare saranno i redditi medi


Meteo a 7 giorni: settimana natalizia tranquilla, ma a San Silvestro...

Un po' di freddo interesserà la nostra Penisola tra Natale e Santo Stefano; poi nuovo rinforzo dell'alta pressione in attesa di altri eventi per la fine dell'anno.


La prima mappa mostra la previsione per la festa più importante dell'anno, ovvero il Natale.
Come da tradizione, la festività invernale per eccellenza sarà senza neve e all'insegna del bel tempo sulla nostra Penisola. Solo sulla Sicilia settentrionale e il sud della Calabria si potrebbe attardare qualche rovescio, derivato dalla discesa di un fronte freddo verso il meridione d'Italia.
Attenzione però al vento forte da nord e al calo termico che avremo sulle regioni adriatiche e al meridione; le temperature caleranno di qualche grado anche sul resto d'Italia, ma l'ottimo soleggiamento dovrebbe garantire un pomeriggio termicamente accettabile.
La medesima situazione la avremo nella giornata di Santo Stefano; il tempo sarà buono ovunque, ma con venti freddi settentrionali che spireranno sul medio-basso Adriatico e al meridione. Altrove temperature nel complesso miti di giorno, a parte i casi nebbiosi sulle pianure del nord.
Da giovedì 27 fino a domenica 30 dicembre l'alta pressione invaderà tutta la nostra Penisola, determinando generali condizioni di stabilità.
Sulle pianure del nord andranno in scena nebbie più o meno dense, mentre nubi basse potrebbero affacciarsi lungo le coste; sul resto d'Italia tanto sole e temperature nel complesso miti.
Continua qui

Etna, scosse e fumo: l'eruzione di Natale

Sciame e nube cenere. Aeroporto Catania tornato operativo


Una frattura eruttiva si è aperta in mattinata sull'Etna alla base del cratere di sud est, dove è in corso un'attività esplosiva. Dal vulcano una nube di cenere. Sull'Etna i sensori dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia di Catania hanno registrato dopo le 9 uno sciame sismico di 130 scosse, la più forte delle quali ha superato magnitudo 4.
L'attività del vulcano è costantemente monitorata dagli esperti dell'Ingv.
E' tornato pienamente operativo dalle 15 al traffico, ma con limitazione nei voli, quattro atterraggi l'ora, l'aeroporto di Catania che per un'ora, pur rimanendo aperto, non ha effettuato né arrivi né decolli per la violenta e copiosa emissione di cenere lavica dall'Etna in eruzione. Alle 17 è stata convocata l'Unità di crisi dello scalo. Lo rende noto la Sac. Informazioni sui voli saranno comunicate dalle compagnie aeree.

Coppia uccisa: sotto torchio l'ex di lei

In Calabria altra donna uccisa e un tentato femminicidio. Marito ammazza 40enne a Alghero

I carabinieri, dopo una nottata di ricerche, hanno rintracciato l'ex convivente di Francesca Petrolini, la donna di 53 anni uccisa ieri in Calabria insieme al nuovo compagno, Rocco Bava, di 43, nella tabaccheria a Davoli di proprietà di lei. Si tratta di un 67enne, G.G., cognato della donna. Dopo essere rimasta vedova, Francesca Petrolini, aveva allacciato una relazione con il fratello del marito. L'uomo era a casa di un amico a Davoli. E' stato portato in caserma per l'interrogatorio. Al momento non ci sarebbero provvedimenti.

E potrebbe esserci una banale lite con il compagno, anche lui dominicano, alla base dell'omicidio di M. P., la donna di 36 anni morta ieri a Scalea dopo essere precipitata da una finestra del palazzo dove abitava. L'uomo, che conviveva con la vittima, è stato fermato dai carabinieri. 

Ieri ad Alghero è stata uccisa Michela Fiori, una quarantenne dipendente di una cooperativa che gestiva i servizi di assistenza domiciliare per conto dei servizi sociali: nel pomeriggio il marito Marcello Tilloca, un carrozziere e imbianchino di 42 anni si è presentato dai carabinieri per costituirsi, dicendo di averla strangolata nella casa in cui vivevano. I due - che hanno due figli piccoli - stavano affrontando una tormentata separazione e sembra che la donna di recente si fosse anche rivolta al Centro antiviolenza.

Continua qui

Tsunami in Indonesia, oltre 280 i morti

Sistema di allarme non attivo dal 2012

Circa mille feriti, un bilancio destinato ad aggravarsi


Uno tsunami ha devastato le spiagge attorno allo stretto della Sonda, che separa le isole di Giava e Sumatra, in Indonesia. Il drammatico bilancio, ancora purtroppo provvisorio, è di almeno 280 morti, 60 dispersi mille feriti: il numero delle vittime "crescerà sicuramente", ha ammonito il presidente indonesiano Joko Widodo, mentre i soccorritori sottolineano che molte delle aree colpite non sono state ancora raggiunte.
Il 'figlio del Krakatoa', il vulcano Anak, continua ad eruttare e autorità indonesiane hanno invitato anche oggi la popolazione e i turisti a stare lontani dalle spiagge nel timore che possa verificarsi una seconda devastante onda di tsunami. Sono almeno 600 le abitazioni distrutte, 9 hotel severamente danneggiati: gli sfollati sono quasi 12.000.
Continua qui

Perché il governo Lega-Cinque stelle non ha fatto nulla per i giovani

Su una voce in agenda, il «governo del cambiamento» si è mostrato coerentissimo con i suoi predecessori: l’assenza di politiche capaci di smuovere il mercato del lavoro degli under 30, uno dei blocchi sociali più vulnerabili e meno tutelati nel sistema economico italiano. Il Sole 24 Ore aveva già evidenziato sia il vuoto di proposte concrete in campagna elettorale sia il rischio che la «manovra del popolo» si scaricasse sulle spalle delle nuove generazioni. A sei mesi dall’insediamento dell’esecutivo, dopo un tira e molla estenuante con Bruxelles per il suo ok, il problema è rimasto dov’è. La manovra è stata stravolta rispetto al testo originario, a partire dal sospirato taglio sul deficit, ma non si vedono politiche mirate allo stimolo di un’occupazione stabile e di qualità per chi ha meno di 30 anni.

Le due anime del governo, Lega e Cinque stelle, hanno discusso variamente con Bruxelles e fra di loro su riforma del sistema pensionistico, taglio agli assegni d’oro, reddito di cittadinanza, tasse sulle utilitarie, oltre a dedicare decretui e mozioni al cavallo di battaglia della «emergenza migranti» (anche se i numeri testimoniano un calo continuo deglio sbarchi) ol’opposizione a documenti Onu negoziati dallo stesso esecutivo qualche mese prima(il Global compact). L’enfasi svanisce quando si tratta di affrontare disoccupazione e inattività giovanile, in teoria fra le emergenz e economiche del paese.

Continua qui


Perché la “manovra del popolo” verrà pagata soprattutto dai giovani


I sindacati bocciano la manovra. «Pessima, noi in piazza a gennaio»

Sbagliata, miope, recessiva, che taglia ulteriormente su crescita e sviluppo, lavoro e pensioni, coesione e investimenti produttivi, negando al Paese, e in particolare alle sue aree più deboli, una prospettiva di rilancio». Così i sindacati Cgil, Cisl e Uil liquidano la manovra appena uscita dal Senato dicendosi pronte a mobilitazioni unitarie fino a «una grande manifestazione nazionale a gennaio». E altrettanto criticate sono le modalità di approvazione che rappresentano una grave lesione alla democrazia parlamentare».

Nel testo licenziato da Palazzo Madama, sostengono le organizzazioni sindacali, «non c'è il minimo sforzo per intercettare le urgenti e profonde necessità espresse dai territori, dal lavoro, dalle categorie più deboli. Di fronte alle enormi difficoltà dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati, dei giovani, si risponde con la logica assurda e incoerente delle spese correnti e dei tagli al capitale produttivo. Le risorse per gli investimenti, già limitate, sono drasticamente ridotte, bloccando così gli interventi in infrastrutture materiali e sociali (a partire da sanità e istruzione) necessaria leva per la creazione di lavoro, la crescita e la coesione sociale territoriale. Si fa cassa con il taglio dell'adeguamento all'inflazione per le pensioni sopra i 1522 euro lordi al mese, il blocco delle assunzioni nella Pa fino a novembre e le risorse -insufficienti- per il rinnovo dei contratti pubblici».

Continua qui


Le incognite della legge di bilancio

Tasse locali, 2019 amaro: famiglie e imprese rischiano l’ennesimo salasso

Peseranno 1 miliardo in più: l'allarme della CGIA di Mestre



24 dicembre 2018 - (Teleborsa) Un 2019 amaro, sotto il segno (tanto per cambiare) della pressione fiscale. E se il quadro allo stato attuale di certo non fa sorridere, le cose con il nuovo anno potrebbero ancora peggiorare. A lanciare l’allarme è il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA: “Tra Irap, Imu/Tasi e addizionali Irpef, famiglie e imprese versano a Regioni ed enti locali oltre 60 miliardi di euro all’anno. L’incidenza di questo importo, sul totale delle entrate tributarie, è pari al 12 per cento e, purtroppo, è destinato ad aumentare. Dal 2019, infatti, rischiamo di pagare almeno 1 miliardo in più, a seguito della rimozione del blocco delle aliquote dei tributi locali introdotta nella manovra di Bilancio attualmente in discussione in Parlamento”.


 Dopo aver rimosso il blocco delle aliquote dei tributi locali introdotto con la legge di Stabilità del 2016 dall’allora Governo Renzi, è molto probabile che alcuni Governatori e molti Sindaci torneranno ad innalzarle. Secondo alcune stime, degli 8.000 Comuni presenti in Italia oltre l’80 per cento ha i margini per aumentare sia l’Imu sulle seconde/terze case sia l’addizionale Irpef.
ENNESIMO SALASSO IN VISTA – Non è da escludere inoltre che, a seguito dell’aumento della deducibilità dell’Imu sui capannoni in via di definizione con la manovra di Bilancio 2019, alcuni primi cittadini siano tentati di ritoccare all’insù l’aliquota di propria competenza, almeno fino alla soglia che non consente agli imprenditori di versare più di quanto hanno realmente pagato nel 2018. Per queste ragioni l’Ufficio studi della CGIA ipotizza, con una stima molto prudenziale, che lo sblocco degli aumenti delle aliquote delle tasse locali (Irap, Imu/Tasi, addizionali Irpef, etc.) rischia di comportare un aggravio fiscale in capo a famiglie e imprese di almeno 1 miliardo di euro.