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domenica 27 gennaio 2019

Romania: violento gelicidio colpisce Bucarest, centinaia di alberi abbattuti e decine di feriti

Il vasto vortice di bassa pressione che negli ultimi giorni ha colpito l'Italia ha avuto effetti anche su gran parte dell'Europa orientale : il ramo ascendente del vortice ciclonico, quello caratterizzato da aria più mite proveniente dal nord Africa, ha invaso numerosi Paesi dell'est Europa, dai Balcani sino al mar Nero, dispensando nevicate diffuse sin verso le pianure. 

Le nevicate sono state possibili grazie allo scorrimento dell'aria mite e umida sul vasto cuscino di aria gelida presente nei bassi strati e al suolo (caratteristica simile alla Pianura Padana).


Tuttavia non ci sono state solo nevicate : alcune notizie di poche ore fa ci informano di un grave episodio di gelicidio avvenuto in Romania, specie nella zona di Bucarest. Il gelicidio altro non è che "pioggia congelata" : questo fenomeno è possibile quando le temperature alle medio-alte quote (oltre i 700-1000 metri di altitudine) sono nettamente più alte rispetto al suolo. E difatti durante il passaggio del fronte più mite sulla Romania le temperature in alta quota hanno addirittura superato lo zero, favorendo la fusione dei fiocchi di neve in pioggia. Tuttavia la pioggia una volta arrivata al suolo ha incontrato uno strato d'aria gelida, con temperature di diversi gradi sotto lo zero, e pertanto si è congelata all'istante.

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Promozione, Serino: l’arbitro espelle e insulta il portiere, squadra ritirata

L’episodio è avvenuto durante la sfida tra la formazione avellinese e il Real Sarno, e coinvolto il senegalese Gueye Ass Dia. Il presidente Trotta ha messo fine al match


“Ho visto il mio giocatore in lacrime, ho deciso all’istante di ritirare la squadra”. Donato Trotta, presidente del Serino, squadra di calcio della provincia di Avellino (girone C, campionato di Promozione), ha fatto una scelta forte dopo che il suo portiere, Gueye Ass Dia, 25 anni senegalese, è stato prima espulso e poi insultato dallo stesso direttore di gara: “Stai zitto, negro”, gli averebbe detto, secondo quanto denunciato e riferito da “Il Mattino”. Trotta dopo il rosso è entrato in campo, ha stretto la mano all’arbitro e ha detto: “Ragazzi, finisce qui, andiamo via”, ritirando la squadra dal campo.

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"Gli spariamo e ce lo fumiamo". A processo i bulli-rampolli che seviziavano un compagno a scuola

La gang era composta, all’epoca dei fatti, da minorenni. Gli episodi di violenza e pressione psicologica sul ragazzo compiuti in un istituto esclusivo di Genova



Erano una banda di bulli-rampolli, per mesi hanno terrorizzato, umiliato e dileggiato un compagno di classe portandolo sull’orlo del suicidio. E adesso finiscono a processo, la cui udienza preliminare si celebrerà il 5 febbraio. La vicenda emerge mentre i dati diffusi dalle varie Corti d’appello italiane per l’inaugurazione dell’anno giudiziario certificano una crescita della devianza minorile, specie nelle piccole estorsioni che hanno come matrice il bullismo.

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«Ti cerchiamo, troviamo e ti uccidiamo»La chat che smaschera i bulli rampolli della Genova “bene”

sabato 26 gennaio 2019

Ci attende un periodo TURBOLENTO, spesso PERTURBATO: non mancherà la NEVE su diverse regioni

Sono almeno 3 i passaggi perturbati attesi da domenica 27 gennaio a sabato 2 febbraio.


COMMENTO: mentre si continuano a cercare gli effetti in troposfera dello strat-warming stratosferico (per ora sono stati rimandati al 30-31 gennaio), l'inverno sta per scatenarsi proponendo ben 3 passaggi perturbati, nessuno sconvolgente, ma tutti comunque in grado di determinare precipitazioni, venti sostenuti e sbalzi termici. 

SITUAZIONE: un cuneo interciclonico determina una pausa di tempo discreto e nel complesso più mite sull'insieme del Paese, anche se al sud in queste prime ore prevarranno ancora gli influssi della precedente situazione depressionaria. Negli strati bassi, soprattutto al nord, è ancora presente aria fredda, che determina gelate e brinate.

EVOLUZIONE: domenica una nuova perturbazione, collegata ad una saccatura non molto incisiva, attraverserà il nord e richiamerà aria umida lungo le regioni tirreniche, andando a determinare alcune precipitazioni che, lungo le Alpi e la fascia pedemontana del nord, potranno assumere carattere nevoso. 

PROSSIMA SETTIMANA: lunedì la perturbazione sarà sostenuta da un minimo di pressione sull'alto Adriatico che ne ritarderà il passaggio, esaltando la fenomenologia sulla Romagna e sulle regioni centrali e meridionali, mentre al nord-ovest è atteso un generale miglioramento. Martedì generale tregua, mentre dalla nottata e nelle prime ore di mercoledì è atteso il passaggio di una veloce depressione che potrebbe portare neve su gran parte del nord, anche se per poche ore e un moderato maltempo al centro e poi al sud, con neve in Appennino a quote anche basse sul settore centrale.

PASSAGGIO più INTENSO: dopo una pausa che interverrà giovedì, tra venerdì e sabato è atteso l'arrivo di una più intensa depressione da ovest, associato al passaggio di un fronte molto attivo al nord-ovest e sul Tirreno con precipitazioni diffuse, nevose sino in pianura tra Piemonte ed ovest Lombardia. Si tratta comunque ancora di previsioni da affinare. 

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Padova, pioggia di bestemmie e insulti razzisti contro la passeggera: il video (virale) che incastra l’autista

Le immagini, riprese con un telefonino, sono già al vaglio dei vertici dell’azienda


PADOVA Un minuto e mezzo di bestemmie e insulti razzisti. È un video a dir poco sconcertante quello che, da alcuni giorni, sta facendo il giro delle chat di WhatsApp degli autisti padovani di Bus Italia Veneto e che, la sera di venerdì 25 gennaio, è stato acquisito dai vertici dell’azienda per individuarne il protagonista. Le immagini, riprese con un telefonino da una passeggera originaria dell’Est Europa, mostrano un’altra passeggera (forse una sua connazionale) che si lamenta con il conducente perché starebbe correndo troppo veloce. A quel punto, l’autista perde letteralmente la testa, rispondendole che sta andando a 20 chilometri all’ora e che lei è scivolata mentre era in piedi soltanto perché lui ha preso una buca. La passeggera, allora, lo accusa di essere un razzista. E il conducente, condendo il tutto con decine di bestemmie, sbotta: «Non sono razzista - le urla - Io ne ho i c... pieni di voi, andate a casa vostra, cosa venite a fare qua a rompere i c... Silenzio! Basta rompere i c... alla gente che lavora! Stai zitta deficiente!».

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"Senzatetto a Bruxelles, accogliamoli al Parlamento Ue"

"Senzatetto a Bruxelles, accogliamoli al Parlamento Ue"
Freddo e neve colpiscono la capitale belga. L’eurodeputato del Pd Sassoli chiede al presidente Tajani “un gesto nobile”: aprire le porte ai clochard
"Senzatetto a Bruxelles, accogliamoli al Parlamento Ue"
Dopo giorni trascorsi con la neve e il ghiaccio sulle strade, il meteo sembra aver graziato il fine settimana degli abitanti di Bruxelles, che potranno “godersi” temperature di poco superiori ai 0°. Condizioni comunque rigide per chi deve passare la notte su una panchina o un marciapiede perché non ha un posto dove dormire. “Basta una passeggiata la sera per rendersi conto di quante persone hanno bisogno di aiuto e assistenza”, scrive l’eurodeputato democratico David Sassoli, che chiede al presidente dell’Eurocamera di far qualcosa per chi si trova senza fissa dimora. 
“Di notte - sostiene Sassoli - serve aprire la sede del Parlamento europeo ai senzatetto perché è doloroso vedere tante persone cercare riparo dal freddo intenso agli angoli dell’edificio che ci ospita a Bruxelles”. Il vicepresidente dell’Eurocamera e volto storico del Tg1, nella sua lettera indirizzata ad Antonio Tajani, sottolinea che “i poveri non possono aspettare e non possiamo restare indifferenti rispetto alle persone in grave difficoltà che tutte le notti dormono all’aperto cercando riparo all’esterno del Parlamento”. 

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Mano pesante della Commissione sull’Italia: avviate sei nuove procedure d’infrazione

Mano pesante della Commissione sull’Italia: avviate sei nuove procedure d’infrazione
Nel pacchetto mensile anche un rinvio alla Corte per le agevolazioni concesse agli italiani non residenti che vogliono comprare una casa nel Paese


Mano pesante della Commissione sull’Italia: avviate sei nuove procedure d’infrazione
Dall’acquisto della prima casa per gli italiani non residenti in Italia all’acqua potabile. Dalle concessioni all’efficienza energetica. E poi ancora ambiente, sicurezza sul lavoro, mercato unico dei servizi e lotta alla pedofilia. C’è di tutto a carico dell’Italia nel tradizionale pacchetto di infrazioni che la Commissione europea approva ogni terzo giovedì del mese. Il risultato sono dieci procedure, sei delle quali tutte nuove, mentre altre quattro, già avviate, non sono state chiuse ma al contrario portate avanti.

Le agevolazioni sulla casa

L’Italia rischia grosso per la legislazione nazionale che riconosce il regime agevolato agli italiani residenti all’estero che intendono acquistare la prima casa su territorio nazionale. Una condizione riconosciuta solo agli italiani non in Italia, e che per Bruxelles rappresenta una discriminazione contraria alle regole comunitarie. L’esecutivo comunitario ha concesso un anno di tempo per risolvere la questione, ma poco o niente è cambiante. E ora la parola passerà ai giudici di Lussemburgo.

Acqua potabile e risorse genetiche

E’ questo l’unico caso di deferimento alla Corte di giustizia dell’Ue, che potrebbero però salire anche fino a quattro se nei prossimi due mesi l’Italia non fornirà informazioni sufficienti a fugare i dubbi di Bruxelles sulle misure di protezione per l’esposizione alle onde elettro-magnetiche, ampliamento degli allacci all’acqua potabile, e accesso a tutte le risorse genetiche (vegetali, animali o microbiche) con un valore effettivo o potenziale. Non si è regola con l’attuazione di regolamenti e direttive, e si invia ora un parere motivato quale ulteriore avvertimento di fare in fretta. Il prossimo passo è l’eventuale deferimento in corte.

Gli abusi sui minori

Infine i capitoli nuovi che arricchiscono la storia italiana. Mancata attuazione norme contro abusi sessuali sui minori, mancato adeguamento normativo in materia di appalti e concessioni (incluse quelle balneari), mancata protezione della acque marine, mancato completamento di politiche di protezione aree naturali, scorretto recepimento della direttiva sull'efficienza energetica, restrizione al mercato unico dei servizi. 

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Quasi 1 miliardo di posti di lavoro a rischio per colpa dell'automazione

Entro il 2030 circa 800 milioni di posti di lavoro potrebbero essere persi per via della cosiddetta automazione. Lo studio, realizzato dal McKinsey Global Institute, sostiene che i progressi nei campi dell'intelligenza artificiale e della robotica avranno un effetto drastico sulle vite lavorative, paragonabile all'abbandono delle società agricole durante la Rivoluzione Industriale. Solamente negli Stati Uniti i posti di lavoro che diventeranno obsoleti saranno fra i 39 e i 73 milioni, cioè circa un terzo della forza lavoro complessiva odierna verrà automatizzata.

Ma come avvenuto in passato la tecnologia non sarà solamente una forza distruttiva, sostiene la ricerca. Grazie ai nuovi progressi scientifici, infatti, verranno create nuove figure professionali e quelle attuali verranno ridefinite permettendo agli attuali mestieri di essere modificati per rispondere alle rinnovate esigenze del mercato del lavoro. La sfida peggiore per questa generazione di professionisti, secondo gli autori, diventa gestire il cambiamento senza ignorarlo. Del resto molti dei risultati del cambiamento possono essere previsti oggi.
L'ineguaglianza dei redditi potrebbe peggiorare e portare ad instabilità politica, mentre i professionisti di mezza età, e non quelli di primo pelo, dovranno cominciare da zero nuove carriere. I cambiamenti non colpiranno tutti i settori in egual misura: nel caso in cui le nuove tecnologie verranno adottate in larga scala solo il 5% delle occupazioni attuali verrà completamente automatizzato, mentre nel 60% delle professioni circa un terzo delle attività verrà svolta da sistemi robotici o intelligenze artificiali.

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Fattura elettronica, allarme dei benzinai «Rischio chiusura per gli impianti»

Commissioni per carte di credito e indetraibilità dell’Iva le maggiori problematiche della categoria con la fattura elettronica.


Questa settimana è iniziato lo stato di agitazione anche dei benzinai bergamaschi per le vicende che caratterizzano sia il versante della fatturazione elettronica, sia quello delle commissioni sulle carte di credito. In primo luogo il problema della fatturazione elettronica non è terminato con l’inizio dell’anno ma bensì sta portando delle complicazioni nuove.
In particolare, la fatturazione dei carichi di carburante avvenuti negli ultimi giorni dell’anno e fatturate elettronicamente nei primi giorni del 2019 comporta l’indetraibilità dell’Iva nell’anno di competenza, quindi un aggravio di costi legati alla maggiore tassazione che i gestori di carburante subiranno quest’anno.
«Questo sta allarmando una categoria che da anni sta soffrendo sia per i margini molto bassi sia per delle condizioni contrattuali molto difficili con le compagnie petrolifere» spiegano da Ascom.
Un elemento in più della problematica è anche la formazione di code per la fatturazione elettronica, che si somma a questa situazione difficile con il rischio di chiusure a raffica di gestori di pompe di benzina per mancanza di liquidità.
«Le misure di agitazione riguardano il versante delle commissioni per carte di credito - annuncia Ascom -.Le principali federazioni nazionali hanno già annunciato lo stato di agitazione con i primi provvedimenti, che verranno presi dal 1 febbraio, tra cui l’emissione della fattura elettronica solo dietro il pagamento effettuato attraverso ordine di bonifico anticipato o assegno circolare, mentre incombe lo sciopero il prossimo 6 febbraio».

Mario Pittoni: “Ho Lasciato La Scuola per Ribellione, Quello Che C’è da Sapere Non si Impara su Polverosi Libri”

Sono figlio della contestazione globale, erano tempi in cui ci si opponeva. Ho un padre insegnante e un fratello professore, quindi ho sempre respirato scuola e per questo sono preparatissimo. Non mi sono diplomato per ribellione“. Questo è quanto riferito all’Espresso da Mario Pittoni, senatore leghista, presidente della commissione Cultura del Senato e responsabile Istruzione della Lega.

Il parlamentare ha quindi candidamente ammesso di avere esclusivamente la licenza media e se fino a qualche mese fa era restio a divulgare la notizia – “Non lo rivelo, il mondo della scuola è pronto a massacrarti per un pezzo di carta” – oggi nell’intervista rilasciata all’Espresso si definisce “preparatissimo”.
Il settimanale ha pubblicato il suo curriculum vitae, compilato a mano e reperibile sul sito del comune di Udine, dove Pittoni è stato consigliere dal 2013 al 2018. Diverse esperienze lavorative all’attivo: giornalista pubblicista dal 1981, Pittoni ha lavorato nell’ufficio stampa di Edi Orioli, il campione della Parigi-Dakar, poi direttore della Bancarella, periodico di annunci economici, e responsabile a Udine del servizio clienti per alcuni marchi automobilistici.
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Tav, il dossier Lega: «L’opera va fatta, lo stop costa troppo»

Matteo Salvini sulla Tav rompe gli indugi. Fino a qualche giorno fa, per non mettere in crisi il patto di governo con Luigi Di Maio, il leader della Lega aveva offerto una mediazione: realizzare l’Alta velocità Torino-Lione, ma con tagli a costi e a cubature rispetto al piano originario. Come del resto dice il “contratto” giallo-verde, in cui si parla di «ridiscutere integralmente il progetto». Adesso, dopo aver dovuto subire il mezzo “no” imposto dai 5Stelle alle trivellazioni di gas e petrolio in mare, è determinato a «imporre un po’ di sì». A cominciare appunto dalla Tav, diventata la madre di tutte le battaglie, insieme alla legge sulla legittima difesa, in vista delle elezioni di maggio.

Nella sua controffensiva, Salvini giovedì ha annunciato che la prossima settimana sarà a Chiomonte, il cantiere più contestato d’Italia. Quello dove i no-Tav, a guida grillina, si scagliano con cortei spesso decisamente poco pacifici. Un «gesto simbolico», ha fatto sapere in capo leghista, «a fianco delle forze dell’ordine oggetto in questi anni di violenze». Per dire che «l’Alta velocità va fatta senza se senza ma»

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L'Ue all’Italia: “Tav nei tempi previsti o i soldi europei andranno persi”
Tav, l'Ue all’Italia: “Opera nei tempi previsti o restituisca 800 milioni”


Trovato morto il bimbo nel pozzo, Julen non ce l’ha fatta. Padre soccorso dopo malore

TOTALAN (Malaga, Spagna) Il tweet della Guardia Civil chiude ogni sogno e speranza per Julen: #RIPJulen: trovato morto dopo due settimane di ricerche e tentative il piccolo Julen. Erano le 1.25. La notizia si è diffusa intorno alle 3 quando si è avuta certezza del decesso. 
Il drammatico epilogo dopo oltre 13 giorni di scavi a Totalan, nella provincia di Malaga sintetizzando nel tweet dei soccorritori: «Disgraziatamente...nonostante tanti sforzi da parte di tanta gente, non è stato possibile...#RIPJulen», ha twittato la Guardia Civil, rivolgendo ai familiari «le più sincere condoglianze».


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Il dramma di Julen morto nel pozzo e di Oliver: la tragica sorte dei due fratellini di Malaga

venerdì 25 gennaio 2019

Firenze, 22 anni in carcere da innocente: chiede 66 milioni di euro di risarcimento

Giuseppe Gulotta, vittima di un errore giudiziario per l'omicidio di due giovani carabinieri della caserma di Alcamo Marina (Trapani) nel gennaio del 1976, è stato poi assolto dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria

Ha trascorso 22 anni in carcere da innocente. Oggi Giuseppe Gulotta, accusato per erroredell'omicidio di due giovani carabinieri della caserma di Alcamo Marina, in provincia di Trapani, nel 26 gennaio del 1976, chiede un risarcimento di 66 milioni di euro. Nell'atto, depositato al tribunale di Firenzedagli avvocati Baldassare Lauria e Pardo Cellini, viene citata l’Arma dei carabinieri per responsabilità penale.

Gulotta venne arrestato e condannato all'ergastolo quando aveva appena 18 anni. Fu poi assolto dalla Corte d'appello di Reggio Calabria che, nel 2016, gli riconobbe un risarcimento di sei milioni e mezzo di euro, con una provvisionale, cioè un anticipo, di 500 mila euro. L'uomo, che oggi ha 60 anni, è stato vittima del più grosso errore giudiziario della storia d'Italia. Nel 1976 faceva il muratore, e aveva fatto domanda per entrare nella Guardia di Finanza. Il 13 febbraio venne prelevato dai carabinieri, portato in caserma, legato mani e piedi a una sedia, picchiato, minacciato di morte con una pistola che gli graffiava le guance. Botte e insulti. Così per dieci ore finché "sporco di sangue, lacrime, bava, pipì" si rassegnò a confessare quello che gli urlavano i carabinieri, pur di porre fine a quell'incubo. 

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«Troppo asfalto sul ponte», nuove ipotesi sul crollo

Genova - Il nuovo colpo di scena è emerso nel corso dei lavori di smantellamento dei monconi del Ponte Morandi: le ditte che stanno togliendo lo strato superficiale di bitume hanno rilevato una quantità «anomala» di asfalto. Per semplificare, più materiale di quanto dovrebbe esserci su un viadotto simile. È un elemento che può avere rilevanza per le indagini sul crollo? Non è un’ipotesi da escludere e lo dimostra il fatto che i consulenti dei pubblici ministeri Renato Malerba e Piergiorgio Buratti hanno inserito questa informazione nel dossier segnato alla Procura. Il dato potrebbe insomma avere una rilevanza, per gli esperti.

Preliminarmente perché appesantisce la struttura del ponte: è possibile considerare l’eccessivo quantitativo di materiale, insieme ad altre possibili concause (la presenza di new jersey e dell’azione del carroponte), come uno dei fattori che ha giocato un ruolo nel disastro? C’è però un altro elemento che potrebbe rivestire interesse per l’inchiesta: secondo chi indaga gli strati superflui potrebbero essere indicativi di manutenzioni non eseguite a regola d’arte. È possibile che, negli anni, invece di scarificare gli strati deteriorati si scegliesse di ricoprirli con nuovo asfalto per velocizzare le operazioni?

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IL CROLLO DEL PONTE MORANDI

Aosta, elicottero e aereo da turismo si scontrano in volo: 4 morti e 2 feriti

Aosta - Un elicottero e un aereo da turismo si sono scontrati in volo sul ghiacciaio del Rutor, nel vallone di La Thuile, in Valle d’Aosta.
Sul posto sta intervenendo il Soccorso alpino valdostano.
Secondo le prime informazioni ci sarebbero quattro morti e due feriti.
«Opera sul posto l’elicottero della Protezione civile - fanno sapere dalla Regione - con guide tecnici del Soccorso Alpino Valdostano e medico a bordo» ed «è stato attivato un secondo elicottero con medico a bordo. Da Torino sono pronti a intervenire altri due elicotteri».

Lavoro: Inps, a novembre aumentano domande disoccupazione

Roma – In crescita le domande di disoccupazione a novembre 2018. Lo riferisce l’Inps nell’Osservatorio sulla cassa integrazione, spiegando che nel mese di novembre sono state presentate nel complesso 223.728 domande di disoccupazione, con un aumento del 5,2% sullo stesso mese del 2017. Nel dettaglio, sono state 219.450 domande di Naspi e 3.015 di DisColl. Nello stesso mese sono state inoltrate 1.263 domande di Aspi, mini Aspi, disoccupazione e mobilità. Nei primi 11 mesi del 2018 sono arrivate all’Inps 1.917.717 richieste di disoccupazione, con un aumento del 6,2% rispetto al 2017.

Fonte

L'intuizione del corazziere nero

L'accoglienza di Mattarella a Salvini è un magico colpo di genio “civile” di chi custodisce il naturale e reattivo sentimento democratico unito al necessario sarcasmo antifascista


Che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, abbia escogitato di far accogliere Matteo Salvini da un corazziere di pelle scura in uniforme di gala proprio per la Giornata della memoria contro le discriminazioni è, assai probabilmente, un magico colpo di genio "civile", l'unico che potesse giungere in mente a chi custodisce il naturale e reattivo sentimento democratico unito al necessario sarcasmo antifascista. Rispondendo così, in modo brillantemente protocollare, alla subcultura razzista rionale che monta nel Paese, accompagnata, va rilevato quotidianamente, da un signore leghista, fisso lì, come ne testimoniano le parole, i gesti, le smorfie da piantone consegnate ai social, pronte a fornire pacche di incoraggiamento al sentire plebeo endemicamente razzista e ringhioso.

Ora, intanto che altri benemeriti volonterosi, a fronte della meschina equazione che porta molti a identificare i migranti, cioè l'Altro, con il nemico, criminalizzando la miseria, cioè ancora una volta il diverso, consapevoli di un tale piccino orrore, si lambiccavano, magari sotto le bandiere di una dispersa sinistra, su come rispondere, appunto, a ciò che abbiamo già definito un'ottusa Vandea, già, in quello stesso istante, proprio davanti a un incombente quesito politico sull'analfabetismo civile arrembante, ecco che, improvvisamente, sullo scalone d'onore del Quirinale è apparso quel ragazzo, quel corazziere, di colore, nero, anzi, "negro", come direbbero gli amici del ministro.

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Morta la donna ferita in piazza San Carlo a Torino

Marisa Amato era stata calpestata dalla folla in preda al panico

E' morta questa mattina all'ospedale Cto di Torino Marisa Amato, 65 anni. Calpestata dalla folla in preda al panico, il 3 giugno 2017 in piazza San Carlo, davanti al maxi schermo allestito per la finale Champions tra Juventus e Real Madrid, era rimasta tetraplegica. La donna era ricoverata da alcuni giorni nel reparto di Rianimazione per il sopraggiungere di alcune complicazioni. 

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25 anni fa la morte di Luchetta, Ota e D'Angelo a Mostar

Il 28 gennaio di 25 anni fa morivano a Mostar il giornalista RAI Marco Luchetta e due membri della troupe, Alessandro Ota e Dario D'Angelo. Erano in Bosnia per girare uno speciale sui bambini vittime della guerra. Noi siamo tornati a Mostar per riprendere in mano simbolicamente il testimone di quell'inchiesta. Oggi i ragazzi senza nome, nati dagli stupri etnici, sono giovani uomini e donne ma la loro è un esistenza segnata in una terra ancora divisa e lacerata per linee etniche. 

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Yemen, in 3 anni morti 85 mila bimbi sotto i 5 anni

Tra il 2015 e il 2018 circa 85mila bambini sono morti di fame o malattia in Yemen dall’inizio del conflitto nel paese arabo.
Lo riferisce un rapporto pubblicato dall’ong Save The Children, basato sui dati forniti dalle Nazioni Unite per stimare i tassi di mortalità in casi di grave malnutrizione e malattia tra i bambini al di sotto dei cinque anni di età. Sulla base di una «stima prudente», Save The Children denuncia la morte di 84.701 bambini per fame o malattie tra l’aprile 2015 e l’ottobre 2018.
Il Fondo per l’Infanzia delle Nazioni Unite (Unicef) ha fatto sapere che dal 2015 oltre 2.400 bambini hanno perso la vita e oltre 3.600 sono rimasti feriti a causa degli scontri avvenuti in Yemen. La guerra ha provocato in tutto oltre 10mila vittime civili.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), a causa della guerra l’80% dei minori residenti in Yemen ha bisogno di assistenza umanitaria, pari a oltre 11 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni.
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La Shoah delle donne, incubo senza fine

Un bordello ad Auschwitz per i prigionieri più produttivi, con tanto di turni, tariffe e orari di ingresso. Quella che al primo impatto suona come un’idea assurda rappresenta una triste realtà: nel campo di concentramento simbolo dell’orrore nazista le SS crearono una casa chiusa destinata a particolari categorie di internati.
E non solo ad Auschwitz: simili baracche, ribattezzate Sonderbauten («edifici speciali»), erano attive anche in altri Lager. Atti sessuali forzati a pochi metri da montagne di cadaveri ammonticchiati l’uno sull’altro: un capitolo poco noto nella storia del nazismo riportato ora alla luce da Robert Sommer in Das KZ-Bordell («Il bordello nel campo di concentramento»), un libro presentato al parlamento della città-Stato di Berlino.
A partorire l’idea fu, nel 1942, il capo delle SS Heinrich Himmler, che puntava in tal modo ad aumentare la produttività degli internati, tutto con la fredda regolamentazione tedesca, a cominciare dalla scelta delle donne: si trattava soprattutto di giovani sotto i 25 anni, provenienti da Germania, Polonia o Ucraina («non c’erano italiane») e reclutate per lo più tra quelle internate come «asociali». Rigorosamente escluse per principio, invece, le ragazze ebree.
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Reddito di cittadinanza, sul web i trucchi per eludere norme e divieti

Barbara Romano ci spiega tutti i metodi dei furbetti dell'Isee per ottenere il reddito di cittadinanza

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Capracotta sommersa dalla neve, ma scuole sempre aperte. Una mamma: "i miei figli a scuola con lo slittino"

Capracotta è una piccola località dell'Appennino molisano, in provincia di Isernia, situato a circa 1400 metri di altitudine. Si tratta di uno dei più alti comuni dell'interno Appennino ed è ormai famosa in tutta Italia per le incredibili quantità di neve che riesce a registrare ogni anno grazie alla sua particolare posizione geografica. Non importa se siamo alle prese con irruzioni gelide da est o normali perturbazioni atlantiche : Capracotta viene spesso e volentieri colpita da nevicate forti e persistenti che favoriscono accumuli al suolo davvero degni di nota, pressocchè ogni inverno.
Nel 2015 Capracotta raggiunse il record mondiale, prima appartenente a Silver Lake (in Colorado), di neve caduta in 24 ore: sulla località molisana caddero oltre 256 cm di neve fresca nell'arco di una giornata!
Ieri pomeriggio la redazione de "La Vita in diretta", su Rai 1, ha proposto un interessante servizio su Capracotta parlando degli importanti accumuli nevosi e dello svolgimento delle consuete attività quotidiane. Nel servizio viene mostrata la cittadina sommersa da una spessa coltre di neve, in alcuni tratti superiore anche ai 50 cm, che riveste auto, fioriere, panchine e qualsiasi altro oggetto per strada. L'inviato del programma mostra una bacchetta conficcata nella neve che indica la presenza di ostacoli o automobili, molto utile per i movimenti degli spazzaneve o degli spalatori.
Basso Piemonte con temperature quasi da record stamattina stante l'effetto albedo della neve: punte di -15° a Sezzadio (AL) e a Nizza Monferrato (AT)



Aggiornamento modello americano: arriva la **NEVE al NORD** mercoledi 30?


Venezuela, almeno 26 i morti negli scontri

Paese diviso dopo l'autoproclamazione di Guaido'. Maduro resiste

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Strasburgo, politici Italia incitano all'odio

Duro rapporto Assemblea Consiglio d'Europa, respinti emendamenti

Un aumento dell'incitamento all'odio da parte dei politici, e del razzismo e xenofobia nel discorso pubblico, particolarmente nei media e su internet preoccupa l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. È scritto nel rapporto di monitoraggio sull'Italia votato a Strasburgo, e che la delegazione italiana, bipartisan, voleva cambiare con emendamenti tutti però rigettati.

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