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giovedì 20 giugno 2019

Orfani dei femminicidi, lo scandalo della legge bloccata in Parlamento

«Bisogna rendere effettiva l'applicazione della legge sugli orfani di crimini domestici e intervenire prima che le tragedie si consumino». L'appello stavolta arriva dal Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Filomena Albano, nel corso della consueta relazione annuale al Parlamento a cui ha partecipato anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella e introdotta dai saluti del presidente della Camera, Roberto Fico. La legge per creare un fondo per quei bambini orfani di femminicidio fu approvata alla fine della scorsa legislatura. Si tratta di bambini che non hanno più la mamma perché ammazzata e rimasti senza papà, finito in galera a scontare la pena per il suo orrendo gesto. C'è la legge, da oltre un anno, mancano però i decreti attuativi per sbloccare i fondi necessari per queste famiglie che non sono mai stati appostati. Una misura definita «urgente» da parte dell'Authority.

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Femminicidi, 1.600 orfani in 12 anni: otto su 10 hanno visto la madre morire


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Unhcr, 70 milioni di migranti in fuga

Nel 2018,cifra più alta in 70 anni. Minorenni metà dei rifugiati 

(ANSA) - ROMA, 19 GIU - Nel 2018 il numero di persone in fuga da guerre e persecuzioni ha superato i 70 milioni, il livello più alto registrato dall'Unhcr in 70 anni. La metà dei rifugiati erano minorenni. Solo il 7% del totale è stato reinsediato in un altro paese. Il numero delle domande di asilo presentate è stato di 1,7 milioni, con quelle dirette agli Usa in testa.

 L'Unhcr spiega che la cifra di 70,8 milioni è stimata per difetto, considerato che la crisi in Venezuela in particolare è attualmente riflessa da questo dato solo parzialmente. In tutto, circa 4 milioni di venezuelani, secondo i dati dei paesi che li hanno accolti, hanno lasciato il Paese.

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mercoledì 19 giugno 2019

Navigator, al primo turno di test alla Fiera di Roma si presenta solo il 35% dei candidati ammessi

A sostenere il test a risposta multipla per aggiudicarsi uno dei 2.980 posti si sono presentati martedì mattina in poco più di 3mila contro i 9mila attesi. Tre quarti dei 53.900 candidati ammessi sono donne, il 31% ha la laurea in legge e moltissimi vengono dal meridione


Le domande erano state poco meno di 80mila. I candidatiammessi 53.900. Ma, se continuerà così, il concorso per diventare navigator sarà decisamente meno selettivo del previsto. Martedì mattina, al primo dei sei turni di test scritti, alla Fiera di Roma erano attesi 9mila aspiranti, ma se ne sono presentati solo 3.194: il 35%. A comunicarlo è stata Anpal Servizi, la società che ha bandito il concorso per selezionare i 2.980 navigator che forniranno “assistenza tecnica” ai Centri per l’Impiegonell’esecuzione delle politiche attive del lavoro legate al reddito di cittadinanza. Un’assistenza teorica, senza possibilità di interagire direttamente con i beneficiari del reddito, compromesso che il governo ha accettato per raggiungere un’intesa con le Regioni sulla loro assunzione. I compiti comunque dovranno essere declinati in convenzioni tra Anpal e le Regioni e su questo le trattative con i governatori sono in alto mare.

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martedì 18 giugno 2019

Meteo a 15 giorni: gli ultimi aggiornamenti sull'ondata di CALDO della settimana prossima...

Il modello americano, nel suo scenario ufficiale di mezzogiorno, riduce leggermente l'ondata di caldo sull'Italia, pur mantenendo valori termici esasperati.


Il modello americano, nel suo scenario ufficiale, continua a dipingere una settimana prossima difficile per diverse regioni italiane per via di una calura davvero intensa e persistente. 
Rispetto alle corse precedenti, c'è stata una lieve riduzione dei valori termici, ma l'ondata di caldo presenta ancora connotati abbastanza preoccupanti soprattutto al nord e al centro. La giornata che prendiamo come riferimento in questa sede è giovedi 27 giugno, ovvero nel pieno dell'ondata di caldo. 
Ecco le temperature a 1500 metri previste sull'Italia dallo scenario ufficiale del modello americano per la giornata in parola: 

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Reddito di cittadinanza, pusher romano arrestato: comprava la droga grazie al sussidio

ROMA - A dare l’allarme sono stati i cani antidroga in servizio a Rebibbia. Non appena si è avvicinato agli sportelli dei colloqui hanno cominciato ad abbaiare e ad annusarlo. Sono scattate le manette, l’altra mattina, per un quarantenne “innamorato” che aveva pensato di regalare alla fidanzata detenuta - «grazie ai soldi del reddito di cittadinanza», come ha chiarito poi - hashish da confezionare in cella. Lo stupefacente, sufficiente per 22 dosi, era ben nascosto negli slip, pronto per essere consegnato al momento dei saluti. «Era il suo compleanno», pare abbia confidato agli agenti della penitenziaria appena fermato. Il piano, però, è saltato, e l’uomo, Gino B., di Tor Sapienza, per un soffio non ha rischiato di finirci pure lui in galera.

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Decreto sicurezza, ora i mafiosi potranno ricomprarsi i beni confiscati

È sufficiente fare la voce grossa con i migranti, trasformati in un’emergenza che non c’è e in un capro espiatorio, e fingere che non esistano altri problemi per la sicurezza degli italiani. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini – leader della Lega di ultradestra e (vice)premier – è riuscito a fare approvare anche dai pentastellati il suo Decreto sicurezza: il Senato gli ha già dato ragione; presto toccherà alla Camera, pare il 23 novembre. Intanto Salvini con quel decreto ha fatto scomparire per magia un’emergenza vera, quella rappresentata dalle mafie italiane. Eppure queste possono contare, ogni anno, su circa 150 miliardi di ricavi e, a fronte di poco più di 35 miliardi di costi, su utili per oltre 100 miliardi. Roba da fare invidia ai colossi europei dell’energia.

Andiamo per punti. Prima di tutto, Salvini nel decreto non si occupa delle cosche, perché evidentemente non ritiene che minaccino la sicurezza. D’altra parte, da qualche anno, i mafiosi non fanno stragi, sanno come votare, cercano di passare inosservati. Quindi non ci rendono “insicuri”. Pertanto – siccome un decreto legge si fa quando ci sono i presupposti di necessità e urgenza – non citare i boss significa considerarli un problema secondario. Al contrario, chi vive nei territori in cui questi incombono è ben consapevole del fatto che sono al lavoro, eccome. Silenziosamente le mafie riciclano – corrompendo chi è necessario corrompere – centinaia e centinaia di milioni nel cuore delle città d’Italia e d’Europa: acquistano ristoranti, negozi, hotel, palazzi, farmacie, imprese. Indisturbate o quasi, nonostante alcune inchieste e processi in corso nel Nord della Penisola, un tempo caro alla vecchia Lega, mostrino quanto siano in forma pure a quelle latitudini.

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lunedì 17 giugno 2019

Reddito di cittadinanza, ecco perché rischia di essere un flop

Reddito di cittadinanza, ecco perché rischia di essere un flop
La riforma dei centri per l'impiego è ancora in alto mare, mentre i Comuni aspettano da mesi la norma attuativa sui lavori di pubblica utilità. Se non vuole darla vinta ai detrattori il governo deve cambiare passo


Reddito di cittadinanza, ecco perché rischia di essere un flop
Il reddito di cittadinanza? Per quanto riguarda le così dette "norme anti-divano" c’è ancora tanta strada da fare. Nelle intenzioni dei 5 Stelle l’introduzione del sussidio avrebbe dovuto rappresentare un’opportunità di riscatto per tanti italiani lasciati ai margini del mercato del lavoro: non mero assistenzialismo dunque, ma anche e soprattutto una legge capace di restituire dignità attraverso la ricerca di un’occupazione.
Reddito di cittadinanza, ecco perché rischia di essere un flop

Reddito di cittadinanza, che fine hanno fatto i lavori di pubblica utilità?

Sotto questo punto di vista però le cose non stanno andando proprio come il M5s aveva prospettato. Se l’assegno c’è già da qualche mese, il lavoro è invece ancora un’utopia. Non parliamo solo della riforma dei centri per l’impiego, che pure è in alto mare, ma anche - ad esempio - dei così detti lavori di pubblica utilità che la Lega ha voluto portare da 8 a 16 ore al giorno. Finora però tutto il fardello è stato lasciato nelle mani dei Comuni che peraltro non sanno neppure come muoversi.

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Debito pubblico, Bankitalia: “Ad aprile sale di 14,8 miliardi arrivando a 2.373”

E' un nuovo record. Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato nel corso del mese sono state pari a 30,4 miliardi, in aumento dell’1,3 per cento (0,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018


Il debito pubblico in aprile è salito di 14,8 miliardi rispetto a marzo, toccando il nuovo record di 2.373,3 miliardi. L’aumento riflette, secondo il rapporto “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” di Bankitalia, l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (11,6 miliardi, a 58,5) e il fabbisogno del mese (2,8 miliardi). Via Nazionale precisa che gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno nel complesso aumentato il debito ad aprile di ulteriori 0,4 miliardi. Il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 13,9 miliardi, quello delle amministrazioni locali di 0,9 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato nel corso del mese sono state pari a 30,4 miliardi, in aumento dell’1,3 per cento (0,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018. Nei primi quattro mesi del 2019 le entrate tributarie sono state pari a 122,5 miliardi, in aumento dello 0,7 per cento (0,9 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Fonte

Il debito pubblico aumenta ancora: un "fardello" da 39mila euro a testa
Il debito pubblico continua ad aumentare: un "fardello" da 39mila euro a testa




Caos Csm, le intercettazioni: "Non arrestano Siri per trattare con Salvini"

Palamara parla a Lotti dell’inchiesta sul sottosegretario leghista

Perugia, 16 giugno 2019 - C’è un Cd. Un cd conservato nella cassaforte di Palazzo dei Marescialli che poteva contenere le accuse contro Paolo Ielo. Atti segreti che l’ex ministro Luca Lotti voleva "far arrivare" direttamente al Quirinale per portare avanti la campagna di delegittimazione della gestione Pignatone alla procura di Roma che l’aveva inquisito sul caso Consip e far passare la nomina del procuratore generale di Firenze, Marcello Viola a scapito di Giuseppe Creazzo e Franco Lo Voi. 

"Allora vi ripongo la domanda... cosa deve arrivare al presidente della situazione di Roma..." chiede Lotti. Gli risponde Luigi Spina, il consigliere del Csm indagato da Perugia per rivelazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento per aver spifferato a Palamara l’iscrizione a suo carico per corruzione a Perugia. 

L’uomo che insieme agli altri togati del Csm prendeva parte alle riunioni in notturna registrate grazie al trojan installato sul cellulare dell’ex presidente dell’Anm: "... poco perché formalmente noi ancora poco sappiamo perché c’è quel cazzo di Cd che sta in cassaforte...". 
Qualche attimo prima, alle 00.20 del 9 maggio, sempre Lotti aveva sostenuto di essere andato da Mattarella: "Io ci sono andato e ho detto Presidente la situazione è questa e gli ho rappresentato quello che voi mi avete detto più o meno, cioè Lo Voi...". 


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Cinema America Roma, aggrediti 4 ragazzi: «Via quella maglia, antifascisti»

Due giovani vicini all’associazione culturale sono stati picchiati da un gruppo di ragazzi con le teste rasate e i tatuaggi nella notte fra sabato e domenica. Una delle vittime indossava la t-shirt del movimento. I carabinieri esamineranno i video delle telecamere

«C’avete le magliette del Cinema America. Ma che siete antifascisti?». Nemmeno il tempo di rispondere, che è partita la prima bottiglia di birra. Valerio Colantoni, 23 anni, è stato colpito in faccia. Poi è toccato a David Habib, ventenne, che quella maglietta inconfondibile, bordeaux con lo stemma del «Rione Trastevere», l’aveva indossata come sempre anche sabato per andare con i suoi amici in piazza San Cosimato, all’arena del Piccolo America. Proiettavano «First reformed» di Paul Schrader, presente in platea con quella t-shirt addosso. «Te la devi levare, e ve ne dovete andare da qui!», ha gridato ad Habib uno dei due giovani che alle 4 di notte li avevano incrociati in via di San Francesco a Ripa.

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sabato 15 giugno 2019

Notre-Dame, benefattori in frenata: promettono donazioni per 850 milioni, ne versano solo 80

A due mesi dallʼincendio che ha distrutto la cattedrale parigina, si celebrerà la prima messa ma mancano ancora i soldi promessi

due mesi dal rogo che il 15 aprile ha distrutto Notre-Dame, si celebrerà per la prima volta la messa nella cattedrale parigina. La liturgia sarà solo per poche persone, tutte rigorosamente con il casco di sicurezza, perché la struttura è ancora pericolante. I lavori procedono con lentezza, anche perché, nonostante i proclami dei primi giorni, degli 850 milioni di euro promessi, ne sono arrivati solo il 9%equivalenti a circa 80 milioni.

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La carica della polizia ai facchini di Finiper a Soresina

La pagina facebook dell’Unione Sindacale di Base ha pubblicato questo video in cui si vede la polizia che carica i 170 facchini licenziati da Finiper che protestavano a Soresina con mogli e figli.

Polizia e carabinieri hanno caricato con violenza i 170 facchini licenziati da Finiper, che con le loro famiglie protestavano questa mattina a Soresina, davanti alla sede della società. Ci sono feriti. Dopo aver sottoscritto un accordo alla Prefettura di Cremona, la Finiper – proprietaria dei supermercati IPER con un fatturato di 2 miliardi e una quota di mercato della grande distribuzione pari al 20,5 % – si era rimangiato tutto e aveva sbattuto i 170 facchini in mezzo alla strada. Questa mattina i lavoratori avevano dato vita a una nuova mobilitazione insieme all’Unione Sindacale di Base, minacciati dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa nonostante la presenza di tanti bambini, figli dei facchini licenziati.

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venerdì 14 giugno 2019

Caos procure: Lotti si autosospende dal Pd

Lo scrive in una lettera a Zingaretti

"Ti comunico dunque la mia autosospensione dal PD fino a quando questa vicenda non sarà chiarita. Lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l'affetto che provo verso gli iscritti del PD, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità". Lo scrive su Facebook Luca Lotti, in una lettera indirizzata al segretario Nicola Zingaretti. 

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Metalmeccanici in piazza e sciopero di otto ore. Fim-Cisl: 'Governo come Schettino'

'Per prendere gli applausi fa affondare nave'. Fiom-Fim-Uilm, 'Futuro per l'industria'

"Il Governo in questa permanente campagna elettorale fa un po' come Schettino: si avvicina alla scogliera per prendere applausi ma sta facendo affondare la nave?". Cosi' Marco Bentivogli, segretario Fim-cisl alla manifestazione dei metalmeccanici a Milano.
Sciopero di otto ore, oggi, dei metalmeccanici e tre manifestazioni in contemporanea a Milano, Firenze e Napoli, promosse da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, per chiedere al governo e alle imprese di mettere al centro il lavoro, l'industria, i salari, i diritti. "Futuro per l'industria", è lo slogan che accompagna le piazze.
   Una tappa del percorso unitario messo in campo da Cgil, Cisl e Uil, partito da piazza San Giovanni a Roma il 9 febbraio scorso e, per ora, in chiusura il 22 giugno a Reggio Calabria, per il Sud. La mobilitazione delle tute blu si innesta in un periodo contrassegnato da crisi industriali e vertenze, le ultime da Whirlpool all'ex Ilva: a seconda della piega che prenderanno le vertenze, il numero dei lavoratori a rischio "va dagli 80.000 ai 280.000", secondo calcoli della Fim.
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Reddito cittadinanza, gestore cerca barista: «Offro 800 euro, ma è meglio guadagnare senza lavorare»

Napoli, città con il 24,2% di disoccupati (dati Istat 2018) trovare un barista può rappresentare un'impresa. Danilo Volpe, titolare di un locale in città, ne sa qualcosa. La sua storia, raccontata sul quotidiano Il Mattino, parte da un annuncio scritto sul profilo Facebook"AAA barista cercasi". Nessuna risposta. «Negli ultimi cinque mesi si sono licenziate tre persone, due solo nell'ultima settimana - commenta al Mattino il signor Volpe - «Cambiare posto di lavoro è possibile, ma tanti licenziamenti in un'azienda che è sul mercato da trenta anni, non erano mai capitati». Il motivo? Una risposta ufficiale non c'è, ma il titolare del bar sospetta che il reddito di cittadinanza c'entri qualcosa.

Dopo che nessuno ha risposto al sup annuncio sui social, Volpe ha utilizzato anche dei siti specializzati. «Ho mandato molte mail, ho ricevuto poche risposte. Molti hanno rinviato, qualcuno è venuto. Contemporaneamente ho fatto correre la voce tra le mie conoscenze». Risultato? «Sono riuscito a svolgere sette colloqui, non ho assunto nessuno. Molti hanno detto che non vale la pena di lavorare per 800 euro al mese». Nessuno gli ha parlato esplicitamente del sussidio di disoccupazione ma il fatto che l'anno scorso di questi tempi trovare un rimpiazzo era una questione di pochi giorni lo fa sospettare.

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Sardegna, la prima legge del governatore leghista Solinas ripristina i vitalizi

Una proposta di legge presentata dal presidente del Consiglio Michele Pais introduce le "indennità differite" di cui i consiglieri potranno beneficiare a fine carriera e che saranno per buona parte a carico delle casse pubbliche. E la giunta ha fretta: in queste ore il Tar discute i primi due dei 14 ricorsi presentati sulla regolarità della raccolta firme dopo le elezioni del 24 febbraio e gli 8 eletti della Lega potrebbero decadere

Nella Sardegna guidata da Christian Solinas si chiamano “indennità differite“. Nel resto d’Italia il loro nome è “vitalizi“. Sono il risultato della prima (e unica) legge portata a casa dal senatore nato sardista e poi convertitosi al credo leghista divenuto presidente della Regione.
“Disposizioni in materia di status di consigliere regionale”, si chiama la proposta di legge presentata dalla maggioranza. Prevede che il deputato regionale possa mettere da parte soldi per integrare la pensione versando un contributo mensile di 580,80 euro, in modo da avere un gruzzoletto da incassare a 60 o a 65 anni, riporta il Corriere della Sera. Fin qui nulla di strano. Per il futuro tesoretto personale il testo prevede però anche una “contribuzione a carico del bilancio del consiglio regionale” pari a “2,75 volte la contribuzione mensile a carico del consigliere”. Quindi le casse pubbliche contribuiscono a questa pensione con quasi 1.600 euro, tre volte il contributo del singolo consigliere.
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AMANDA IN ITALIA COME UNA ROCKSTAR. MEREDITH? TUTTO DIMENTICATO

Amanda Knox è in Italia.
Per un discorso al Festival della Giustizia penale, a Modena.
Amanda Knox aveva diviso l’Italia tra innocentisti e colpevolisti.
Per la Legge è innocente.
E per la morte di Meredith Kercher, uccisa nell’appartamento che condivideva a Perugia con alcuni studenti, l’unico colpevole è Rudi Guede’, che avrebbe agito insieme ad altri.
Chi siano, per ora, nessuno lo sa.
Amanda Knox é diventata quasi un simbolo.
A difesa di chi si trova in carcere detenuto ingiustamente.
Ha venduto la sua storia alle
Tv, ai media, agli editori.
Ovunque si parla di lei.
Di Meredith Kercher, la ragazza violentata e poi sgozzata nella sua camera, non parla più nessuno.
Abbiamo quasi dimenticato la sua esistenza.


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Senaldi (Libero): “I veneti hanno un ceppo diverso da quello italiano. La faccia di Zaia non la trovi in Calabria”

“So che qui a Roma non lo si capisce ma nel Nord-Est c’è voglia di autonomia regionale. Loro si ritengono una nazione: hanno la loro bandiera, la loro lingua, hanno anche un normotipo veneto che è diverso dal normotipo italiano“. Sono le parole del direttore responsabile di Libero, Pietro Senaldi, che a Omnibus (La7), durante una discussione sull’autonomia regionale, ha sottolineato la diversità dei veneti rispetto agli altri italiani, persino nelle sembianze fisiche.

Non si parla più di razza, però ci sono dei ceppi nell’umanità – ha aggiunto Senaldi – E i ceppi veneti sono diversi da quelli italiani. E quel ceppo lo si riconosce. La faccia di Zaia non la trovi in Calabria, se non si è spostato un veneto in Calabria. I veneti, insomma, si ritengono un popolo diverso. Vogliono l’autonomia e solo la Lega li rappresenta”.

Fonte

giovedì 13 giugno 2019

Sbarcato in Italia solo e senza soldi: Sajjadd si laurea in ingegneria a Lecce

L'Università di Lecce festeggia la laurea di Sajjad Ahmed, 28 anni, originario del Pakistan.

Sajjad si è appena laureato in Ingegneria industriale all'Università del Salento.
La sua famiglia è originaria del Pakistan, ma per 17 anni ha vissuto in Libia. Dai 13 anni in poi Sajjad restò da solo a lavorare per aiutare i suoi. Nel 2007 lo il viaggio clandestino fino a Lampedusa. Poi l'affidamento all'istituto dei frati cappuccini Itca di Lecce. Ha quindi cominciato a lavorare come benzinaio, imparando l'italiano e mentre spediva soldi a casa permettendo alle sorelle di laurearsi ha ripreso a studiare, completando le scuole medie e le superiori. Poi l'università. La sua tesi aveva per titolo "Experimental evaluation method of the cyclic curve", ed è solo il punto di partenza: vuole proseguire gli studi con la magistrale in Ingegneria gestionale.


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Estate, primo calo delle prenotazioni in 5 anni

Assoturismo-Cst, previste 2 milioni di presenze in meno

ROMA - Per la prima volta da 5 anni le previsioni turistiche per l'estate in Italia hanno il segno meno. Tra giugno e agosto sono attese 205 milioni di presenze, quasi 2 milioni in meno rispetto all'estate 2018 (-0,9%). Il calo coinvolge turisti italiani (-1,1%) e internazionali (-0,8%) ed è dovuto al meteo ancora incerto - che non favorisce le prenotazioni - ma anche alla ripartenza delle destinazioni 'competitor' del Mediterraneo, frenate in passato dalle 
tensioni internazionali. A dare l'allarme Cst-Assoturismo Confesercenti.

    Non a caso a soffrire sono soprattutto le aree costiere italiane (-1,4%), mentre i risultati migliori questa estate li avranno le imprese ricettive che operano nelle città d'arte/centri minori (-0,4%) e nelle località lacustri, dove si registra una domanda estera in leggerissima crescita (+0,2%). Le aree del nostro Paese con le proiezioni meno favorevoli sono il Centro e il Sud/Isole (-1,4%). Più resilienti Nord Est e Nord Ovest, rispettivamente al -0,7% e al -0,3%.

    Alle previsioni non entusiasmanti per la prossima stagione estiva, infatti, si aggiunge un consuntivo della prima parte dell'anno a dir poco deludente: a causa del meteo pazzo, infatti, la stagione primaverile non è mai decollata, e tra gennaio e maggio si è registrato un calo di -1,7 milioni di presenze rispetto al 2018.

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Brescia, maltrattamenti in un asilo nido: arrestate tre maestre incastrate dai filmati delle telecamere

Le donne sono state arrestate con l'accusa di maltrattamenti aggravati e il gip del tribunale di Brescia ha disposto per loro l'obbligo di firma

Sono state ancora una volta le telecamere nascoste posizionate dalla polizia ad immortalare i continui episodi di maltrattamenti ai danni di bambini messi in atto da tre mastre di un asilo nido di Rodengo Saiano, in provincia di Brescia. Tutto è iniziato alla fine del 2018 su segnalazione di un genitore che aveva constatato alcune problematiche comportamentali nel figlio e dalle dichiarazioni di una ex dipendente che si era dimessa dalla struttura proprio dopo aver assistito ai comportamenti di sue colleghe.

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Parolacce, spintoni e punizioni ai bambini dell'asilo nido: i video che hanno incastrato le maestre

mercoledì 12 giugno 2019

Emergenza maltempo in Lombardia: 800 evacuati nel Lecchese, esonda il lago di Como

Situazione difficile anche nel Bresciano, 70 persone allontanate dalle proprie abitazioni


Emergenza con case e ditte evacuate a Premana, Primaluna e Dervio, in provincia di Lecco, dopo i violenti temporali della scorsa notte. Sono esondati in vari punti i torrenti Varrone e Pioverna. Pesantissimi disagi in particolare a Premana, in alta Val Varrone e nella zona più a nord della Valsassina.

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Corruzione, arrestati Paolo Arata e il figlio

L’ex consulente della Lega per l’energia ed ex deputato di Forza Italia e il figlio Francesco sono accusati di corruzione, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni

È stato arrestato Paolo Arata, già consulente della Lega per l’energia ed ex deputato di Forza Italia. Il fermo è scattato anche per il figlio Francesco. Entrambi sono accusati di corruzione, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Secondo i magistrati della Dda di Palermo, padre e figlio sarebbero soci occulti dell’imprenditore trapanese dell’eolico Vito Nicastri, ritenuto dagli inquirenti vicino al boss Matteo Messina Denaro.
Il fermo è stato disposto dal gip di Palermo, Guglielmo Nicastro, su richiesta della Dda guidata da Francesco Lo Voi. Il giudice ha disposto la misura cautelare anche per il “re dell’eolico” Vito Nicastri, che si trovava già in carcere, e per suo figlio Manlio. I Nicastri sono indagati per corruzione, auto riciclaggio e intestazione fittizia. Ai domiciliari è finito un ex funzionario dell’assessorato regionale all’Energia, Alberto Tinnirello, che è indagato per corruzione.

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Autostrade, aumento pedaggi da luglio 2019.

Autostrade, aumento pedaggi da luglio 2019
A patto di una nuova "manovra" del governo, i gestori delle reti autostradali sono pronti a sbloccare gli aumenti congelati a Capodanno. In Liguria Aspi ne prevedrebbe uno dello 0,8%

Autostrade, aumento pedaggi da luglio 2019
Con l’arrivo dell’estate, e dei conseguenti esodi, anche in Liguria scattano gli aumenti dei pedaggi autostradali, congelati a Capodanno dopo un accordo tra ministero delle Infrastrutture e gestori.
I rincari sono previsti su diversi tratti autostradali, gestiti da altrettanti gestori. Quello più influente, per quanto riguarda la Liguria, è quello previsto da Autostrade per l’Italia, che a ottobre 2018 aveva annunciato un aumento dell’0,8%, a oggi quello di fatto più contenuto.
Aspi, d’altronde, sta ancora facendo i conti con la revoca della concessione dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi, più volte annunciata dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle al governo (tra cui in primis il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli). Il rincaro più consistente, invece, è quello del 19% previsto sulle autostrade A24 e A25, gestite dalla società Strada dei Parchi, che ha chiesto al governo la ripresa della trattativa: «Nove mesi fa Strada dei Parchi come segno di attenzione e sostegno al territorio abruzzese e del Lazio, decise di congelare le tariffe, il cui aumento era previsto per legge su tutte le autostrade d'Italia - si legge in una nota - Da allora, nonostante i ripetuti tentativi da parte della concessionaria, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non è riuscito ad offrire una interlocuzione stabile per poter affrontare il tema che tanto preoccupa gli automobilisti non solo abruzzesi e laziali».

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