Israeliani sparano sul Golan Ventitrè morti e più di 300 feriti
I militari avevano annunciato: "Chiunque cercherà di attraversare sarà ucciso". Numerose iniziative filo-palestinesi nell'anniversario della "Naqsa", la sconfitta degli eserciti arabi nella Guerra dei 6 giorni. In Siria ancora scontri: in serata uccisi due manifestanti. Quasi 40 morti nelle ultime 24 ore. Liberati più di 450 prigionieri politici
ROMA - Giornata di violenza al confine tra Israele e Siria, dove le truppe dello Stato ebraico di guardia sulle alture del Golan, strappate a Damasco durante la Guerra dei Sei Giorni e annesse unilateralmente, hanno aperto il fuoco su centinaia di manifestanti filo-palestinesi che avevano cercato di oltrepassare la recinzione che corre lungo la linea del cessate-il-fuoco del 1967: secondo la tv di Stato siriana almeno 23 dimostranti, tra i quali una donna e un bambino, sono stati uccisi e 325 sono rimasti feriti, ma fonti israeliane parlano solo di feriti.
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