Non rischia la vita la donna ricoverata all'ospedale Vannini
21 gennaio, 20:02Fonte
Ruben era andato a comprare l’abito buono per la festa di laurea assieme alla nonna Irma, qualche giorno fa. E davanti a quel giovanotto vestito di tutto punto, Irma Bottino si era sentita la nonna più felice della terra: perché fra poco avrebbe potuto dire di averlo tirato su davvero bene, quel nipote ospitato nella sua casa del quartiere genovese di Pegli negli anni dell’università. Perché è con lei, al civico 4 di via della Maona, che Ruben Begnamino, 27 anni, di Cuneo, ha vissuto sino a ieri mattina: quando avrebbe dovuto discutere la tesi di laurea in Architettura, come aveva raccontato a tutti, mentre si è tolto la vita gettandosi dal balcone di casa, come aveva raccontato solo a se stesso.
Sino al giorno prima preparava la festa per un titolo che non sarebbe mai arrivato: da quando si era iscritto, aveva dato 5 esami su 40, fingendo però di essere alle porte della pergamena.
di Beppe Desiderato
LUCERA (FOGGIA) - Tre anni fa aveva chiesto di parlare con Carlo Azeglio Ciampi, Piero Fassino e Alessandra Mussolini per liberare la donna incinta di tre mesi che teneva in ostaggio. Oggi ha invocato la presenza solo della parlamentare per liberare la ragazzina di 14 anni che aveva sequestrato in un altro negozio di Lucera, avendo come arma sempre un coltello. Il 6 maggio 2007 era stato neutralizzato da un poliziotto e un carabiniere; aveva poi scontato in carcere uno dei tre anni che gli erano stati inflitti e da due mesi era in libertà. Stasera sono stati i reparti speciali della polizia, i Nocs, ad approfittare di un momento di stanchezza e a porre fine al sequestro-bis conclusosi senza spargimento di sangue.
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«Amava la montagna ma ne aveva rispetto». Chi con Gian Giacomo Serra Cervetti, chirurgo plastico del San Martino, per anni ha vissuto fianco a fianco, il bisturi in mano o, nel tempo libero, gli sci ai piedi, non riesce a darsi pace: «Non era uno spavaldo sulla neve», dice uno dei suoi colleghi e amici più cari.
Al cospetto della sua cima preferita, il Cervino, nella terra dove da tempo aveva preso una seconda casa, il medico genovese ieri ha trovato la morte nel modo più beffardo, dopo essere inciampato a un passo dallo strapiombo per recuperare uno dei due bastoncini che gli era caduto all’arrivo in funivia. Ed essere finito giù, nel vuoto di un salto di oltre ottanta metri, fino a schiantarsi senza possibilità di scampo sulle rocce e il ghiaccio.
È accaduto in Val d’Aosta, a Plateau Rosa, a 3.500 metri sul livello del mare, ieri pomeriggio poco dopo le 12,30. Visibilità perfetta, temperatura sotto zero, rigida ma non troppo (-5 gradi centigradi, secondo i siti dell’azienda di accoglienza turistica), clima ideale per scatenarsi su uno dei ghiacciai più amati dagli appassionati dello sci, incastonato sulle Alpi Pennine al confine tra Italia e Svizzera.
La Francia e la Germania hanno già iniziato a riverdere i vaccini anti-influenza A in eccesso. I governi stanno cercando di “piazzare” le loro scorte ai paesi dell’Est. Altri governi, invece, sono orientati, come suggerisce l’Organizzazione mondiale della Sanità, a offrire i medicianali alle comunità del Terzo Mondo. L’Italia preferisce aspettare prima di prendere una decisione. Anche perché, come fanno sapere dal ministero della Salute, i nostri magazzini sono molto più vuoti di quelli francesi e tedeschi. Per il momento, dunque, resta tutto da noi.
Per due motivi, spiega Fabrizio Oleari, direttore generale Prevenzione e sanità del ministero della Salute: «La quantità delle dosi acquistate, cioè 24 milioni, non è in eccedenza e la campagna vaccinale è ancora in corso». Che vuol dire aspettare a prendere una decisione fino alla fine di febbraio quando saranno finite le immunizzazioni. L’Italia, comunque, sta per consegnare 2.400.000 dosi di vaccino all’Oms da devolvere a Paesi in via di sviluppo. Si tratta di accordi già previsti.
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(di Marco Brancaccia)
Manca tutto ad Haiti, tranne i cadaveri. A tre giorni dal devastante terremoto che ha colpito l'isola caraibica radendo al suolo la capitale Port-au-Prince, i primi soccorritori si sono trovati di fronte solo scene di morte, devastazione e saccheggi, mentre mancano ancora all'appello un centinaio di italiani e si teme per la sorte di almeno due di loro. ''La situazione e' anche peggio di quanto mostrano le tv. Mancano acqua potabile e cibo, le vittime sono ammassate in strada'', ha detto l'ambasciatore di Haiti a Roma, Geri Benoit, in un'intervista all'ANSA. Parole profetiche le sue: gli aiuti cominciano ad arrivare ma la gente e' esasperata e alcuni scelgono la piu' macabra delle proteste: secondo un fotografo del settimanale americano Time, per le vie di Port-au-Prince sono stati eretti blocchi stradali utilizzando le macerie e i cadaveri che ancora aspettano una sepoltura. Ieri il presidente haitiano, Rene' Preval, ha reso comunque noto che 7 mila corpi sono stati interrati in una fossa comune. La Croce rossa haitiana stima in circa 50 mila i morti, mentre i feriti ed i senzatetto sarebbero addirittura tre milioni su una popolazione di poco piu' di nove.Il terribile sisma che ha quasi distrutto l'isola di Haiti ha messo in moto la macchina degli aiuti. Per chiunque volesse dare un contributo economico sono molte le possibilità. Tra i primi si segnala la sottoscrizione aperta dalla onlus Mediafriends che attraverso un sms da qualsiasi operatore al numero 48541 è possibile donare 2 euro per la popolazione in difficoltà.
Un sms anche per la Croce RossaPiove, piove, piove. Il nuovo anno comincia com’era finito il 2009: all’insegna della pioggia.
Sarà ben difficile, però, riuscire a battere un record - quello della piovosità - che il 2009 si porterà con se per parecchio tempo. Con i suoi 1109 millimetri, infatti, l’anno che se n’è appena andato entra di diritto tra i primi dieci più “bagnati” da quando, nel 1876, l’osservatorio meteo sismico di Imperia (tra i primi in Italia) ha cominciato a registrare i dati su temperature e precipitazioni. Per averescorso basta conoscere la media storica di Imperia: 750 mm. Oltre 350 mm di scarto che la dicono tutta sull’eccesso di pioggia caduto sui nostri ombrelli negli ultimi 365 giorni.
«Non pioveva così tanto - fanno sapere dall’osservatorio meteo sismico di Imperia - dal 1972, anno più umido della storia recente con i suoi 1304 mm. In effetti, per andare a trovare il periodo di pioggia record nei dodici mesi, occorre tornare parecchio indietro nel tempo. E’ il 1916, con 1362 mm, l’anno a maggiore tasso di piovosità nella storia meteo di Imperia».
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Fonte Secolo XIX Imperia