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sabato 30 novembre 2019

Genova, masso cade sul campo da calcio: i ragazzi avevano appena giocato

Per precauzione 14 persone sono state momentaneamente sfollate

GENOVA -  Tragedia sfiorata la scorsa notte a Bavari, località sulle alture di Genova, dove un grande masso è precipitato dal versante della collina rotolando sul campo di calcio in cui avevano appena finito di giocare due squadre di ragazzi.  Lungo il percorso, la roccia ha distrutto due auto e la rete di recinzione finendo sul campo da gioco accanto a una delle postazioni per le panchine.

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venerdì 29 novembre 2019

Nuova frana nel pomeriggio a Sorli, frazione di Borghetto Borbera

BORGHETTO BORBERA (AL). Nuova frana oggi pomeriggio a Sorli, nel Comune di Borghetto Borbera. Da un costone roccioso in paese si sono staccate una serie di pietre finite sulla strada provinciale 135, già chiusa di recente a causa di una frana caduta non molto lontano. Attualmente, sul posto ci sono il personale del Comune e della Provincia, i vigili del fuoco e i carabinieri forestali: a far temere il peggio è un masso che potrebbe anch’esso cadere sulla carreggiata.
“Per questa notte – dice il sindaco Enrico Bussalino – chiuderemo anche quel tratto di strada provinciale in attesa che domani si possa valutare come intervenire per quel masso. Da quanto mi è stato spiegato non dovrebbe esserci pericolo per le abitazioni vicine. Alcune case di Sorli non saranno raggiungibili con le auto ma solo a piedi”. Da giorni è chiusa anche la provinciale 120 per Garbagna ma la Provincia sta già intervenendo per sistemare la frana.

Maltempo, chi mette a posto le strade in Piemonte?

Persino Bloomberg critica il Black Friday

La testata – notoriamente pro-business – spiega che le ragioni per farne a meno non sono soltanto ambientali ma anche economiche


Il Black Friday, da usanza tipicamente americana legata al giorno del Ringraziamento, è ormai da anni largamente diffuso anche in Europa: siti di e-commerce e negozi fisici di tutti i paesi fanno sconti più o meno marcati, adeguandosi a quella che è diventata un’esigenza dei clienti. Il sito Bloomberg, che appartiene al miliardario americano Michael Bloomberg ed è uno dei principali organi di informazione economica del mondo, associato tradizionalmente a lettori ricchi e con interessi nella finanza, ha pubblicato un articolo dell’editorialista Andrea Felsted che critica il Black Friday per un motivo inaspettato, rispetto quelli che si sentono di solito: perché fa male all’economia.
Il Black Friday è un fenomeno molto criticato e pieno di contraddizioni. Una delle accuse più frequenti è che sia la ricorrenza consumistica per eccellenza, per questo malvista in tempi in cui la necessità di consumare meno per ridurre l’impatto umano sulla Terra è sempre più sentita. In diversi paesi, poi, è accompagnato dalle critiche alle condizioni lavorative dei magazzinieri dei siti di e-commerce, specialmente di Amazon, i cui ritmi si intensificano in occasione del Black Friday e delle festività. Quest’anno, per esempio, ci sono state agitazioni sindacali e scioperi in Piemonte, tra i fattorini che si sono lamentati per i maggiori carichi di lavoro.

Omicidio Sacchi, indagata fidanzata Anastasia: aveva 70mila euro per comprare 15 kg di droga. Altri due arresti: anche Princi, amico di Luca

Venerdì mattina i carabinieri hanno eseguito cinque misure cautelari: tra i destinatari per concorso in omicidio pluriaggravato, rapina aggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un’arma comune da sparo anche i due ragazzi già reclusi, fermati nei giorni successivi all'omicidio. Obbligo di firma per la compagna della vittima

Anastasia Kylemnyk nella borsa aveva 70mila euro per comprare 15 chili di droga. Per questo la ragazza è indagata nell’inchiesta sulla morte del suo fidanzato, Luca Sacchi, ucciso la sera del 23 ottobre con un colpo di pistola alla testa nel quartiere Appio Latino, a Roma. E’ quanto è emerso nel corso della conferenza stampa svolta a piazzale Clodio alla presenza del procuratore Michele Prestipino e dell’aggiunto Nunzia D’Elia, nella quale i magistrati hanno illustrato i dettagli dell’operazione in cui questa mattina sono stati eseguite cinque misure cautelari, emessa dal gip della Capitale. Nei confronti della giovane, la cui abitazione è stata perquisita, è stato disposto l’obbligo di presentazione in caserma. “Anastasia ha un ruolo centrale nel l’acquisto degli stupefacenti”, ha scritto il gip nell’ordinanza di custodia. E aggiunge: “Ha agito con freddezza e professionalità nella gestione della trattativa dell’incarico affidatole di detenzione del denaro e di partecipazione alla delicata fase dello scambio“.

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Londra, accoltella i passanti sul London Bridge: 2 morti e diversi feriti. Polizia spara e uccide l’aggressore. “Aveva finto giubbotto esplosivo”

L'uomo ha attaccato i passanti poco prima delle ore 14 locali (le 15 in Italia): gli agenti intervenuti hanno aperto il fuoco. Scotland Yard: "Dichiarato un attacco terroristico". La zona rimane chiusa e circondata da un cordone di polizia

Un uomo armato con un coltello ha attaccato i passanti che camminavano sul London Bridge, nel cuore di Londra. La polizia è intervenuta e ha sparato all’aggressore, uccidendolo. Secondo quanto riferisce la Bbc, oltre all’attentatore sono morte altre due persone. Sono almeno dieci i feriti. In una conferenza stampa Scotland Yard spiega che “è stato dichiarato un attacco terroristico”. “Non appena saremo in grado di fornire ulteriori aggiornamenti sulle condizioni dei feriti, lo faremo”, riferisce il vice commissario Neil Basu. In merito al sospetto che l’aggressore indossasse un giubbotto esplosivo, la polizia ritiene si tratti di un finto giubbotto ma la zona intorno a London Bridge rimane comunque chiusa e circondata da un cordone di agenti.
Le immagini di un video mostrano che l’aggressore ha avuto uno scontro con alcuni passati prima che intervenisse la polizia, arrivata pochi minuti dopo l’allarme scattato alle 14 ora locale (le 15 in Italia). 
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Maltempo, tregua fino a sabato 30 novembre, pioggia e neve domenica 1° dicembre

Lunedì 2 dicembre possibile temporaneo rinforzo di un campo di alta pressione al Nord che potrà favorire una fase più stabile ma a tratti nebbiosa sulle aree pianeggianti

ALESSANDRIA.  Tregua del maltempo  venerdì 29 e  sabato  30 novembre, anche sull’Alessandrino. Però i sistemi di previsione indicano un nuovo peggioramento del meteo per la giornata di domenica 1° dicembre, per l'arrivo dell'ennesima perturbazione atlantica sull'Italia.
A confermarlo è Andrea Vuolo, meteorologo di 3bmeteo.com che spiega: «Tornerà infatti a piovere già entro domenica mattina al Nordovest, specie su Liguria e Piemonte, ma con le piogge che si estenderanno rapidamente al resto del Nord, fino alla Toscana entro il pomeriggio-sera, dove sono attesi fenomeni anche localmente di forte intensità e a carattere temporalesco nella notte su lunedì sulla Liguria di levante e sull'alta Toscana. Il tutto sarà accompagnato da forti venti di libeccio e scirocco, con mari mossi o molto mossi».
«La perturbazione che giungerà domenica porterà nuove copiose nevicate su tutto l'arco alpino, inizialmente sui settori centro-occidentali e nella seconda parte della giornata anche su quelli orientali, con conseguente aumento del pericolo valanghe anche considerando la presenza di notevoli accumuli già presenti al suolo» avverte Vuolo di 3bmeteo.com che aggiunge:  «Nevicherà probabilmente fino a quote di fondovalle su Alpi Liguri e Marittime (probabile una fase di neve umida anche su Cuneo città) e sopra i 600-800 metri sui restanti settori alpini piemontesi e valdostani; sulle Alpi centro-orientali nevicate copiose dal pomeriggio-sera sopra i 600-1.000 metri, a quote un po' più elevate sulle Prealpi e solo a quote piuttosto alte sull'Appennino settentrionale (specie versante emiliano)».
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giovedì 28 novembre 2019

Indagati estremisti di destra, pronti a partito nazista. Ai vertici una donna: 'Sergente di Hitler'

C'è anche esponente della 'ndrangheta. 'Abbiamo armi ed esplosivi'. Attività di reclutamento sui social


Volevano costituire un movimento d'ispirazione apertamente filonazista, xenofoba ed antisemita denominato "Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori". E' quanto emerso dalle indagini della Digos di Enna e del Servizio Antiterrorismo Interno che hanno portato oggi a 19 perquisizioni in tutta Italia nei confronti di altrettanti estremisti di destra. Sempre secondo le indagini, alcuni degli accusati avevano anche fatto riferimento ad una disponibilità di armi ed esplosivi e avevano condotto attività di reclutamento attraverso i propri account social.
Tra le persone coinvolte nel tentativo di creazione di un partito filonazista e antisemita c'è anche un pluripregiudicato calabrese, ex "legionario" ed esponente di spicco della 'ndrangheta, con un passato da collaboratore di giustizia e già referente di Forza Nuova per il ponente ligure. E' quanto emerge dalle indagini della Digos di Enna e del Servizio Antiterrorismo Interno che hanno portato oggi a 19 perquisizioni in tutta Italia nei confronti di altrettanti estremisti di destra.
Ai vertici del gruppo che voleva ricostituire il Partito nazista c'era anche una donna, una 50enne impiegata e incensurata, che faceva parte del direttivo nazionale dell'autonominato 'Partito Nazionalsocialista Italiano dei lavoratori'. La donna si faceva chiamare 'Sergente maggiore di Hitler' e aveva il compito di reclutamento e diffusione di ideologie xenofobe. 
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Schio dice no alle pietre d'inciampo in memoria dei deportati. "Portano odio e divisioni"




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mercoledì 27 novembre 2019

Merano, il primo autobus elettrico senza autista

Al via il test: il pullmino privo di volante e pedali. Velocità e spostamenti regolati da un computer collegato a sensori e telecamere

Sabato di fine novembre, esterno giorno. La cittadina turistica del Trentino Alto Adige, più si avvicina il Natale e più si affolla di turisti. Una manna dal cielo per l’economia, meno per il traffico. Per questo, dovendo andare a fare compere, l’idea di utilizzare l’auto non sfiora lontanamente i meranesi. Tanto basta tirare fuori dalla tasca lo smartphone e prenotare l’orario più comodo per salire a bordo di un autobus che porta in centro. Quando si aprono le porte, si viene accolti da un signore: «Buon pomeriggio, si può accomodare in uno degli 11 posti disponibili o può stare in piedi insieme agli altri tre passeggeri».
A parlare non è un controllore o un bigliettaio ma il responsabile del minibus elettrico dalla forma futuristica. Guardando bene, non ha né lo sterzo né i pedali: non ha proprio la cabina per il conducente semplicemente perché è a guida autonoma. Non è la scena di un film futuristico ma è ciò che i cittadini meranesi sperimenteranno da domani al primo dicembre. Potranno percorrere un anello nel cuore che lambisce il centro della cittadina. Sarà il primo test, aperto al pubblico su percorso urbano, in Italia. In ogni viaggio ci saranno due tecnici pronti sia a intervenire sul mezzo grazie a un joystick sia a spiegare le funzionalità. «Il mezzo è totalmente elettrico — spiega a bordo Roberto Maldacea, Ceo dell’azienda che importa i minibus della francese Navaya — ha nove ore di autonomia e si ricarica in quattro. Può raggiungere i 45 chilometri orari di velocità ma la limitiamo a 25 come da convenzione internazionale per questi veicoli».

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Viadotti: 1.425 sono senza un proprietario e nessuno fa la manutenzione. Ecco la mappa

di Milena Gabanelli e Andrea Pasqualetto

Il 19 Dicembre sul tavolo del Ministro dei Trasporti arriva una lettera allarmata: «1.425 cavalcavia non hanno una proprietà». Mittente: l’amministratore delegato di Anas. L’informazione resta riservata. È troppo calda la tragedia del Ponte Morandi con le sue 43 vittime, mentre dall’inchiesta di Genova saltano fuori altri 6 viadotti dove i controlli di legge venivano «truccati». Gli effetti del tempo, del traffico pesante e dell’incuria dei concessionari stanno presentando il conto: il 28 ottobre del 2016 il cavalcavia di Annone sulla Statale 36 Milano-Lecco collassava sotto il peso di un tir finendo su due auto in transito; il 9 marzo del 2017, cedeva il ponte autostradale di Osimo, dalle parti di Ancona; il 18 aprile 2018 era la volta di quello di Fossano (Cuneo) che si schiantò su un auto dei carabinieri. Qualche settimana fa il sequestro da parte della procura di Arezzo del viadotto Puleto sull’E45 «perché a rischio». Il motivo è sempre lo stesso: chi gestisce le infrastrutture non fa la manutenzione.

Di chi sono i viadotti sulle strade di Anas?

La storia in casa Anas comincia proprio con quel ponte di Annone: da anni nessuno ci metteva mano perché Anas pensava fosse in carico alla Provincia e viceversa, mentre il passaggio di carichi eccezionali aumentava, fino a quando è venuto giù. L’amministratore delegato Gianni Armani, fresco di nomina, si era posto il problema che i suoi predecessori avevano ignorato: «Non è che sulle nostre statali ci sono altri casi in cui non è chiaro chi deve intervenire in caso di salute precaria?». A inizio 2017 avvia un censimento dei ponti che incrociano la rete gestita dall’azienda pubblica: oltre 27 mila chilometri di asfalto, fra Statali, autostrade, raccordi stradali e complanari. Ne hanno contati 2.994, di cui non era chiara la proprietà. Dopo un anno di indagine Anas scopre che 983 sono i suoi, 586 sono di un altro gestore, ma ben 1.425 viadotti sono risultati senza un proprietario e gestore identificato.

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Dalla Chiesa, Viminale condannato a risarcire i tre figli: 400mila euro a testa

La II sezione d'Appello civile di Milano, ribaltando la sentenza di primo grado del 2018, ha condannato il Viminale a risarcire con 400 mila euro a testa i tre figli del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (ucciso dalla mafia nel 1982). La notizia è riportata oggi dal Corriere della sera.
In primo grado il ministero, che gestisce un "Fondo di rotazione per la solidarietà alla vittime dei reati di tipo mafioso" si era visto dare ragione quando chiedeva che a tale risarcimento venisse addebitato solo al boss condannato per la strage di Palermo (che risulta nulla tenente).
La sentenza si basa sul fatto che i figli, Nando, Rita e Simona, "in età ancora giovane abbiano subito gravi sofferenze in seguito alla tragica perdita del padre" in considerazione anche "dell'efferatezza del crimine" e della "risonanza mediatica".
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L’appello disperato da Ponzone: “Aiutateci”

Scuole ancora chiuse fino a domani

PONZONE (AL) – Ponzone sembra sia stata colpita da un terremoto. Alcuni tratti di strada si sono sbriciolati altri sono spariti al di sotto a causa dell’ondata di piogge dello scorso weekend. Il paese per giorni è rimasto senz’acqua fino all’intervento di Amag. L’azienda ha tamponato una emergenza che rischiava di aggiungere problemi ancora più seri a una comunità già provata e che ora lancia un appello disperato. A farlo è il sindaco Fabrizio Ivaldi che chiede cartelli stradali che avvertano dei pericoli sulla rete viaria: “Abbiamo messi delle indicazioni provvisorie con le nostre forze su tutta la linea provinciale 210, ma occorrono segnaletiche adeguate perché di notte qualcuno rischia di finire in una buca”. Le difficoltà sono anche sul fronte viario e “grazie al Presidente Gianfranco Baldi e all’ingegnere Platania stiamo cercando di trovare una soluzione per i cittadini e gli studenti che altrimenti non si possono muovere”.
Per 48 ore inoltre Ponzone è rimasta senza acqua e solo ieri, “grazie ad Amag, abbiamo ripristinato il servizio“. I danni ammontano a “un milione di euro” e con “il gran lavoro della Protezione Civile stiamo cercando di capire come intervenire“. “Noi chiediamo di non essere lasciati in balia dei rischi, non siamo un Comune di serie B“.
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Il vocale su WhatsApp sul ponte di Sori: aperta un'indagine per procurato allarme

Genova - I carabinieri di Sori hanno aperto un’indagine per procurato allarme in seguito all’audio diventato virale in cui si preannuncia l’imminente crollo del viadotto Sori a seguito di infiltrazioni d’acqua.
 
I militari indagano d’ufficio e stanno svolgendo tutti gli accertamenti del caso per identificare la donna che ha registrato il vocale. È stato anche avvisato dell'accaduto il pubblico ministero di turno, Andrea Ranalli.
 
Il passaparola ha generato panico e allarmismo, tante le segnalazioni arrivate anche a Il Secolo XIX. In merito è intervenuta anche la Regione Liguria con un post sulla pagina ufficiale: 

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Meteo a 7 giorni: da domenica un altro VORTICE depressionario in azione sull'Italia

Palese indecisione modellistica sull'evoluzione per dicembre. Siamo dunque ad un bivio ma nelle ultime emissioni prevale l'evoluzione perturbata, pur non particolarmente fredda.


Siamo in attesa di una nuova perturbazione: essa colpirà essenzialmente nord e centro con piogge, rovesci e nevicate dalle quote medie sulle Alpi nella giornata di mercoledì 27, lasciando uno strascico di instabilità lungo il Tirreno nelle successive 24 ore.

Nella sequenza relativa agli accumuli di pioggia previsti, che vi proponiamo qui sotto, c'è l'intervallo compreso tra le 06 e le 18 di mercoledì 27, il successivo tra le 18 di mercoledì 27 e l'alba di giovedì 28 e infine si rimarca proprio l'instabilità prevista nel corso della giornata di giovedì sul Tirreno e marginalmente sull'estremo nord-est:

Dopo una fase più tranquilla, attesa tra venerdì 29 e sabato 30, ecco avanzare da ovest una nuova figura depressionaria che dovrebbe impegnare l'Italia a partire da domenica e a cominciare dalle regioni settentrionali, andando successivamente a pescare aria fredda di origine artica dal nord Europa, che però dovrebbe limitare la sua azione, peraltro molto marginale, al nord Italia tra lunedì 2 e martedì 3.

martedì 26 novembre 2019

Molare, chiuso per precauzione Santuario N.S. delle Rocche

MOLARE – Non sussistono condizioni di particolare pericolo per il Santuario di N.S.Delle Rocche presso Molare dopo l’importante frana verificatasi nel tardo pomeriggio di ieri sul terreno sottostante il muraglione sulla parte sovrastante il torrente Amione.



Protezione civile , Vigili del Fuoco , geologi, Polizia urbana, Carabinieri stanno costantemente monitorando la situazione e – come ci ha spiegato il Rettore Padre Massimiliano Preseglio – non sussiste pericolo per l’edificio medesimo che tuttavia, per precauzione, rimarrà chiuso nei prossimi giorni in attesa di ulteriori verifiche.
Al momento la comunità dei Padri Passionisti che regge il Santuario, non è stata fatta evacuare dall’adiacente convento. 

Autostrada A26: riaperta una corsia per ogni senso di marcia. Creato un bypass dopo la chiusura di due viadotti

Vertice tra la ministra De Micheli e Aspi. Ripercussioni sul traffico sul nodo autostradale e cittadino genovese, Bucci: «Mezzi Amt gratis fino a cessata emergenza»

Genova - Dopo la chiusura dei due ponti in A26, nel tratto poco dopo le 10.30 è stata riaperta una corsia per ogni senso di marcia bypassando i due viadotti chiusi. Il traffico passa su una sola carreggiata che viene divisa in due, una a salire e una a scendere.
La decisione di riaprire una corsia è stata presa questa mattina al Mit durante la riunione tra la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e i vertici Aspi.
Aspi questa mattina aveva fatto sapere che «entro le ore 12 di oggi sarà riaperta parzialmente l'autostrada A26, tra l'allacciamento con la A10 e lo svincolo di Masone. Avverrà grazie ad uno scambio di carreggiata che consentirà il transito su una corsia per ogni senso di marcia. Ciò permette comunque di svolgere le verifiche tecniche sui viadotti Fado e Pecetti ritenuti ammalorati e non sicuri. - continua la nota di Autostrade - Ciò permette di togliere Genova dall'isolamento, dovuta anche alla chiusura dell'A6». Poi si è svolta la riunione al Mit e da lì la decisione di riaprire alle 10.30.

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Incidente stradale a Galatone. Quattro morti. Tre sono operai

Nell'impatto ha perso la vita anche il conducente dell'auto che è finita contro l'autogru per le potature. Grave l'operaio a bordo del cestello. Niente da fare per i suoi tre colleghi


L'impatto poco dopo le 8 in via Giorgio Almirante. L'autovettura che è finita contro il mezzo della società Ecoman viaggiava sulla circonvallazione di Galatone. Sul ciglio della strada lavori in corso per potare degli ulivi. Resta da chiarire la dinamica, fondamentale sarà la testimonianza dell'unico sopravvissuto, il giardiniere a bordo del cestello. L'uomo è stato trasportato in codice rosso all'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Niente da fare per il conducente dell'utilitaria e i tre dipendenti della società.

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Frane, strade chiuse e bloccate: ecco la situazione in Liguria, Piemonte e Lombardia

GENOVA - Popolazione e viabilità della Liguria a rischio paralisi completa per la chisura contemporanea della A26 nel tratto compreso tra Masone e l'allacciamento per la A10. Fatto che si aggiunge alla chiusura della A6 tra Savona e Altare oltre al ponte Morandi sulla A10. I nubifragi che in questi giorni hanno causto frane e blocchi stradali. 
LA SITUAZIONE IN LIGURIA -  
Riaperta la strada statale 582 “del Colle di San Bernardo” precedentemente chiusa dal km 16,800 al km 26,500 per l’esondazione del fiume Neva in località Zuccarello, in provincia di Savona.
Lungo la strada statale 1 “Via Aurelia” permane invece la chiusura ad Arenzano, al km 546,700, a causa di una frana.
Sempre la statale Aurelia è chiusa dal tardo pomeriggio all’altezza di Capo Caprazoppa, tra Finale e Pietra Ligure, a causa di un masso di grandi dimensioni caduto in prossimità della carreggiata. Il sopralluogo effettuato dai tecnici Anas e dai rocciatori ha evidenziato ulteriori movimenti in quota sul versante pertanto la statale resterà chiusa al traffico fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Un primo intervento di disgaggio della pendice è previsto per martedì 26 novembre.

Ulteriori rallentamenti a causa di smottamenti, già contenuti, si registrano inoltre lungo la statale Aurelia, in particolare nella zona di Ventimiglia e Chiavari, sulle statali 334 “del Sassello” in località Stella, sulla 456 “del Turchino” a Mele, sulla 20 “del Colle di Tenda e di Valle Roja” a Ventimiglia e sulla 586 “della Valle dell’Aveto” a Mezzanego.
PIEMONTE -
In Piemonte è stata riaperta per fasce orarie la strada statale 659 “di Valle Antigorio e Val Formazza” nel tratto compreso tra le località Passo (km 24), nel comune di Premia, e Canza (km 36,400) nel comune di Formazza. Da domani, infatti, il tratto tornerà regolarmente percorribile nelle fasce orarie 6:30 – 8:30, 14:15 – 14:45, e 15:45 – 16:15 e 18:30 – 19:30. Nel tratto di strada compreso tra Canza (km 36,400) e Cascate Toce (km 41,700) permane invece l’interdizione al transito per pericolo valanghe.
Ancora chiusa la strada statale 25 “del Moncenisio” nei pressi del confine di Stato (dal km 67) a causa del rischio valanghe. Il proseguimento francese del Colle è già chiuso, come ogni anno, per la stagione invernale.
Chiusa per pericolo di valanghe anche la strada statale 21 “del Colle della Maddalena”, nel tratto compreso tra Argentera (km 51) e il confine francese, e la statale 33 “del Sempione” negli ultimi tre chilometri in prossimità del confine con la Svizzera. Previsto lo stoccaggio dei mezzi pesanti in direzione Sempione con uscita allo svincolo di Villadossola.

MALTEMPO: mercoledì altro PASSAGGIO PERTURBATO tra nord e centro

Clamorosa decisione di Autostrade: chiusa l'A26 per motivi di sicurezza, Liguria isolata

GENOVA - "A fronte di gravi ammaloramenti riscontrati abbiamo segnalato criticità sul ponte Fado in direzione Alessandria e su Pecetti in direzione Genova-Ventimiglia sulla A26 i rappresentanti  Autostrade per l'Italia hanno preso atto e sono intervenuti. La Procura attende verifiche di sicurezza condotte dalla società concessionaria secondo le norme di legge". Così il procuratore di Genova Francesco Cozzi.  
La decisione è clamorosa ed è stata annunciata da un comunicato di Società Autostrade. Chiusa in entrambe le direzioni la A26 nel tratto compreso tra l'allacciamento con la A10 e lo svincolo per Masone. Una misura presa per permettere l'esecuzione di verifiche tecniche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud. La chiusura è stata disposta dalla procura di Genova visto lo stato di ammaloramento dei viadotti. La decisione è una vera e propria bomba per la viabilità e l'economia di Genova e della Liguria. L'ennesimo schiaffo a una terra in estrema difficoltà.
In pratica il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha convocato il direttore del primo tronco che gestisce la rete autostradale ligure per comunicare la decisione di chiudere il tratto. Pecetti era finito nell'inchiesta sui falsi report autostradali, l'inchiesta bis nata dopo il crollo del ponte Morandi. Secondo la procura, Autostrade per l'Italia e Spea, la società che si occupava di manutenzione e monitoraggi, avrebbero edulcorato lo stato reale dei viadotti per risparmiare sui costi e per non "spaventare" gli investitori.
A settembre per nove persone la procura aveva chiesto e ottenuto misure tra arresti domiciliari e interdittive, tra dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea. Nelle scorse settimane la procura aveva ottenuto anche l'interdittiva per 11 persone, tra cui l'ex amministratore delegato di Spea, Antonino Galata', per gli omessi controlli nei cassoni dei viadotti Bisagno e Veilino. Sono in totale piu' di venti le persone indagate per falso in questo filone di indagine e oltre 15 i viadotti finiti nel mirino dei pm.
IL COMUNICATO DI AUTOSTRADE - "La Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia comunica che a partire dalle ore 21:30 di oggi, lunedì 25 novembre, sarà chiusa al traffico in entrambe le direzioni la tratta dell’autostrada A26 compresa tra l’allacciamento con l’autostrada A10 e lo svincolo di Masone. Tale misura viene assunta per consentire l’esecuzione di verifiche tecniche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud, presenti in tale tratta. La Direzione di Tronco condividerà i risultati di tali verifiche con gli enti competenti".
VIABILITA' ALTERNATIVA - La mancanza dell'ex Ponte Morandi su Genova, causa la tragedia del 14 agosto 2018, e il parallelo crollo del viadotto lungo la A6 tra Savona e Altare rende la Liguria a rischio paralisi e isolamento ancora maggiore di quanto già lo fosse nelle ultime 24 ore. La stessa Società Autostrade prosegue la propria nota consigliando gli automobilisti sui percorsi alternativi:
- Veicoli leggeri e autocarri fino a 7,5 ton (esclusi autobus)
Per la A26 dalla A10 uscire a Prà e proseguire fino a Masone tramite la SP 456 del Turchino. Per la A10 dalla A26 effettuare il percorso inverso.
- Veicoli pesanti superiori a 7,5 ton e autobus

Per la A26 dalla A10 utilizzare la A7. Per la A10 dalla A26 obbligo di deviazione sulla Diramazione Predosa Bettole, dalla quale, con fermo temporaneo e progressivo deflusso, sarà possibile procedere verso Genova lungo la A7. Potranno proseguire fino a Masone i soli mezzi pesanti con destinazione di scarico o carico nella zona collegata a tale svincolo.
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Falsi report sulle autostrade, chiusa l'A26 fino a Masone. «Verifiche tecniche su due viadotti». Viabilità regionale verso la paralisi totale

Terremoti, Albania: forte scossa di magnitudo 6.5 vicino Durazzo. Almeno quattro morti

Case e palazzi crollati, dispersi, 150 feriti, persone sotto le macerie. Sisma avvertito anche in Puglia, Basilicata, Campania e Abruzzo


Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito alle 2,54 ora locale (le 3,54 in Italia) la costa settentrionale dell'Albania, vicino a Durazzo. Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa dieci chilometri di profondità ed epicentro tra Shijak e Durazzo. Almeno quattro persone hanno perso la vita. Nella capitale, Tirana, la gente è scesa in strada in preda al panico, a Durazzo e Thunama crollati case e palazzi, dispersi, 150 feriti, persone sotto le macerie.

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Aggiornamenti...


Terremoto in Albania, almeno 23 vittime e oltre 600 feriti. Giornata di lutto nazionale