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sabato 18 settembre 2010

Uccide la nipote con la balestra poi si toglie la vita con la stessa arma

Rimini, un avvocato di 40 anni trovata cadavere sul pianerottolo dopo la violenta lite per l'eredità

RIMINI
Una balestra appesa ad un muro, un’arma quasi ornamentale, fino a ieri soltanto un pezzo di arredamento kitsch. È quella che ha ucciso Monica Anelli, avvocato di 40 anni di Rimini, che nella tarda mattinata è stata colpita a morte al collo da un dardo scoccato da quell’oggetto che le era diventato familiare e che faceva parte della collezione dello zio. Quello zio, Stefano Anelli 62 anni, da subito irreperibile e cercato dalla Squadra mobile che si è tolto la vita in auto, sulle colline riminesi, con un’altra balestra della sua collezione. 



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venerdì 17 settembre 2010

Afghanistan, muore soldato italiano è la trentesima nostra vittima

Napolitano: "Cordoglio di tutto il Paese"

E' Alessandro Romani, 36 anni, un veterano: insieme a un altro incursore delle forze speciali, era rimasto ferito durante la cattura di alcuni terroristi che avevano collocato un ordigno sulla strada. Lo scontro nel distretto di Bakwa, nella provincia di Farah. Domani elezioni politiche.

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Quando Berlusconi era "l'uomo con la pistola"

Il caso

Oggi sull'Espresso alcune foto scattate nel 1977 dal fotografo Alberto Roveri. Il Cavaliere in posa negli uffici della Edilnord

ROMA - Formidabile quell'anno. È il 1977 quando Silvio Berlusconi diventa il Cavaliere, grazie al titolo concesso dal presidente Giovanni Leone: è un quarantenne che ha appena completato Milano Due, sta comprando la maggioranza del "Giornale" di Indro Montanelli e promette di rompere il monopolio della tv di Stato. E lui, nella prima di queste foto che "L'espresso" pubblica nel numero oggi in edicola, si mostra come un uomo d'affari che sa difendersi: in evidenza sulla scrivania c'è un revolver. "Con una Magnum ci si sente felici", garantiva l'ispettore Callaghan e anche il Cavaliere si era adeguato, infilando nella fondina una 357 Magnum.

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Anziano ucciso nel Trevigiano 4 arrestati, c'è anche la moglie

Omicidio

La donna, che puntava all'eredità del consorte, ha pagato il killer 200 mila euro. Prima ha simulato una rapina, poi è crollata dopo ore di interrogatorio. La vittima è stata soffocata con un cuscino e uno straccio intriso di solvente. Con lei arrestate altre tre persone.

TREVISO - Ha fatto uccidere il marito per godere della sua eredità. Il killer, pagato 200 mila euro - ha soffocato la vittima con un cuscino dopo avergli infilato in bocca uno straccio intriso di un solvente. Tutto questo ha confessato Laura de Nardo, 61 anni, crollata davanti agli inquirenti dopo ore di interrogatorio. Prima aveva tentato in tutti i modi di convincere il poliziotti che si era trattato di una rapina. Non ce l'ha fatta. Ora è accusata di omicidio volontario premeditato del marito Eliseo David, 71 anni. Con la donna sono finiti in carcere altre tre persone, tutti uomini, coinvolti a vario titolo nel delitto. I suoi complici sono: Ivan Marin (36), di Vazzola (Treviso), disoccupato; Gennaro Geremia (48), di Visnà di Vazzola (Treviso), pregiudicato, manutentore presso un hotel di Mestre (Venezia) e Mirko Della Giustina (29), di Fregona (Treviso), idraulico. A Marin la donna, in difficoltà economiche la donna ha commissionato  l'omicidio. Questi ha poi assoldato Geremia, l'esecutore materiale.

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giovedì 16 settembre 2010

Rom, scontro durissimo Sarkozy-Ue Berlusconi con Parigi, Merkel e Usa no

Francia

Dura risposta del presidente francese al Commissario Ue alla Giustizia, che ha annunciato l'apertura di una procedura d'infrazione per i rimpatri dei nomadi: "Perché non li prende in Lussemburgo?". Il Granducato: "E' in malafede". Il premier italiano contro la Reding: "Ha sbagliato". Interviene la Merkel: "D'accordo con Reding nella sostanza, non sui toni". In serata, la presa di posizione degli Stati Uniti: "La Francia e gli altri Paesi rispettino i diritti dei rom"

PARIGI - Assume via via contorni internazionali la vicenda legata alla decisione della Ue di aprire una procedura d'infrazione contro Parigi per i rimpatri dei rom. Uno scontro durissimo, quello che si è aperto fra l'Eliseo e l'Unione  europea. Nel quale, fra l'altro, Silvio Berlusconi sai schiera apertamente con Parigi.

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Non rispondono a 118, 65enne muore

Isernia, numero soccorsi squilla a vuoto

 

Un 65enne, Antonio Del Corpo, è morto a Pozzilli, un piccolo centro della provincia di Isernia, dopo un malore. I familiari dell'uomo hanno chiamato ripetutamente il 118, ma il telefono ha sempre squillato a vuoto. "Era libero, ma nessuno rispondeva", raccontano. L'anziano è morto dopo un'ora e mezza, poco prima dell'arrivo di un'ambulanza chiamata dalla polizia. I parenti della vittima chiedono ora che sull'episodio sia fatta chiarezza.

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Ricatto sessuale per 842mila donne La ricerca Istat sul mondo del lavoro

L'indagine

Negli ultimi tre anni, secondo i dati dell'istituto di statistica, 227 mila donne (l'1,6%) hanno subito violenza psicologica. Quasi nessuna delle vittime ha denunciato l'episodio alle forze dell'ordine Ricatto sessuale per 842mila donne La ricerca Istat sul mondo del
 lavoro   

ROMA - E' molto più ampio di quanto si possa credere il fenomeno delle molestie sessuali sul lavoro della richiesta, più o meno velata, di "disponibilità" a donne che devono essere assunte o che devono mantenere il posto o vogliono un avanzamento di carriera. Lo si comprende guardano i dati contenuti nel rapporto Le molestie sessuali e i ricatti sessuali sul lavoro, diffuso dall'Istat. Dal quale emerge che le donne fra i 15 e i 65 anni che nel corso della vita sono state vittime di "pressioni" sono 842 mila: al 5,9% è accaduto sul posto di lavoro, all'1,7% quando dovevano essere assunte, all'1,7% quando si è presentata la necessità di mantenere il posto o fare un passo avanti nella carriera professionale. In tutto, le donne alle quali è stata chiesta una "disponibilità sessuale" al momento della ricerca del lavoro sono quasi mezzo milione, pari al 3,4%. 

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mercoledì 15 settembre 2010

Gruppo di solidarietà a rischio. Boomerang per Berlusconi?

Doveva essere il gruppo di solidarietà, il “pronto soccorso” – per dirla con Vittorio Feltri – per garantire la maggioranza in Parlamento ad un governo esangue. Eppure il gruppo parlamentare dei 20, prima ancora del suo varo, non ha certo mostrato di essere una squadra, e i soccorritori si muovono in ordine sparso. Così che l’intera operazione ha cominciato ad assumere gli sgradevoli contorni di una mossa mediatica ideata per dimostrare che il governo non traballa sotto i colpi dei finiani. Anzi, sarebbe persino in grado di raccogliere nuove adesioni.

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Mladic, i diari dell'orrore "Sterminare i musulmani"

La storia

Al processo gli appunti di guerra del "boia di Sebrenica". In 18 quaderni, oltre 3500 pagine, la pianificazione del terrore per costruire "la grande Serbia"

di RENATO CAPRILE"

UCCIDERE 50mila musulmani in più non porterebbe a niente. Recupereremo in seguito. La nostra vera priorità è sbarazzarci della popolazione musulmana (sostituendola con serbi e croati, ndr)". "I musulmani sono il nemico comune nostro e dei croati, dobbiamo cacciarli in un angolo dal quale non possano più muoversi". La pulizia etnica da realizzare ad ogni costo è l'ossessione di Ratko Mladic in tutti i suoi scritti.

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martedì 14 settembre 2010

Dopo l'assalto ai distributori e i rincari i benzinai revocano lo sciopero di 3 giorni

I gestori hanno raggiunto un accordo durante l'incontro al ministero dello Sviluppo economico. La verde ha raggiunto 1,4 euro al litro.

E' stato revocato lo sciopero dei gestori dei distributori di carburanti, che sarebbe dovuto partire mercoledì mattina per concludersi nella mattinata di sabato. Dopo l'assalto alle pompe di benzina nel timore di rimanere a secco, e l'incredibile impennata del prezzo del carburante - con la verde che ha raggiunto 1,4 euro al litro - l'incontro al ministero ha portato all'annullamento dell'agitazione

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Trovato assegno di Berlusconi per Vito Ciancimino

 

PALERMO - Ancora una novità nelle inchieste che riguardano Vito Ciancimino e la mafia siciliana. A portarla all'attenzione dei magistrati è stata Epifania Silvia Scardino, la vedova di CIancimino. Si tratta di un assegno di 35 milioni, collocabile temporalmente tra il 1979 e il 1983, e diretto all'ex Sindaco di Palermo. Fin qui nulla di strano, se non fosse la firma che è posta in calce: Silvio Berlusconi. Che all'epoca era un imprenditore immobiliare che stava trasformando la piccola TV Telemilano56 in un network nazionale. Dagli appunti di Ciancimino, risulta che nello stesso periodo ci fu anche un versamento di 25 milioni in contanti, sempre di Berlusconi. La motivazione era "acquisto tessere 1979-1983". Ma la cosa strana è che Ciancimino era della DC, della corrente di Andreotti. Come mai Berlusconi finanziava - sia pure indirettamente - il peggior nemico politico di Craxi? Non dimentichiamo che fu Andreotti, per esempio, a costringere l'attuale premier a cedere a De Benedetti due dei gioielli del Gruppo Mondadori - cioè il quotidiano La Repubblica e il settimanale L'Espresso - quando la sentenza del Tribunale di Milano (che successivamente si è scoperto essere frutto di corruzione, ordita da Berlusconi e portata avanti da Cesare Previti) gliene assegnò il controllo.
Naturalmente, a meno che il finanziamento diretto a Don Vito non fosse qualcosa legato alla mafia. Ed è su questa ipotesi che indagano i Pm del pool guidato da Antonio Ingroia. I quali stanno cercando anche di documentare un versamento, descritto in un pizzino del boss Bernardo Provenzano, di 100 milioni di lire, fatto alla mafia alla vigilia delle elezioni del 2001 da Berlusconi o da qualcuno di Forza Italia. 
 

Benzinai, tre giorni di sciopero I consumatori: "Attenti alle speculazioni"

Carburanti

Da domani alle 22 sulle autostrade e dalle 7,30 di mercoledì sulle strade ordinarie, per tre giorni, si rischia di restare a secco. Adusbef e Federconsumatori: "Gravissimo che non si sia riusciti a ricomporre la frattura". Gestori convocati domani al ministero.

ROMA - Lo sciopero dei benzinai, in programma a partire dalle 7,30 di mercoledì fino a sabato sulle strade ordinarie e dalle 22 di domani alla stessa ora di venerdì sulle autostrade, "non solo comporterà gravi disservizi per i cittadini, ma determinerà anche ricadute speculative, come sempre accade, in vista della chiusura degli impianti". Lo denunciano Adusbef e Federconsumatori, secondo cui è "gravissimo che non si sia riusciti a ricomporre la frattura con i gestori della rete di distribuzione".


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Scuola, primo giorno con proteste Studenti, flash mob a sostegno dei precari

La protesta

Le organizzazioni studentesche attive da Nord a Sud contro la riforma Gelmini, mentre il ministro inaugura l'anno scolastico tra i piccoli malati del Gemelli e rilancia: "Insegnanti, raccogliete la sfida". E sulla scuola "leghista" di Adro: "Si protesti anche per i simboli di sinistra". Di Pietro al ministero: "Ancora no al tavolo sui precari". A Roma traffico bloccato in viale Trastevere per il sit-in degli studenti. Precari di Caserta scrivono a Saviano: "Roberto, raccontaci".

ROMA - Il primo giorno della "nuova scuola" voluta da Mariastella Gelmini? Rumoroso. Non per il vociare e il calpestio dei tre milioni di studenti tornati oggi in aula, ma per l'onda montante della protesta degli insegnanti precari penalizzati dalle scelte del ministro dell'Istruzione, che oggi ha inaugurato l'anno scolastico fra i piccoli malati del Policlinico Gemelli di Roma. E anche per il "rumore" suscitato dalla scuola di Adro, dipinta di verde e ornata ovunque dal "brand" padano del Sole delle Alpi. Che la Gelmini difende: "Si protesti anche quando a scuola entrano simboli di sinistra". Al Gemelli, bloccati alcuni esponenti di Sinistra Ecologia Libertà: volevano regalare al ministro Gelmini un libro di don Milani. E nel pomeriggio, a Roma, viale Trastevere va in tilt per il sit-in di studenti e professori davanti al Ministero dell'Istruzione.

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lunedì 13 settembre 2010

Peschereccio di Mazara del Vallo mitragliato da motovedette libiche

La sparatoria contro l'imbarcazione Ariete di Mazara del Vallo è avvenuta in acque internazionali e non ha causato feriti tra i membri dell'equipaggio.

Una motovedetta libica spara a un peschereccio italiano. A pochi giorni dalla discussa visita di Muhammar Gheddafi nel nostro Paese. A essere presa di mira ieri sera è stata l’imbarcazione Ariete, della flotta di Mazara del Vallo (Trapani). I colpi di mitra sono partiti da una motovedetta battente bandiera libica, che aveva intimato lo stop al peschereccio italiano. La sparatoria al largo delle coste della Libia non ha avuto conseguenze sull’equipaggio, che è riuscito a evitare l’abbordaggio e ha proseguito la navigazione verso il porto di Lampedusa, dove è giunto questa mattina. I colpi di mitraglia hanno sforacchiato la fiancata e un gommone utilizzato come tender. Sull’accaduto la Guardia costiera ha avviato un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.

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Rogo Corano, proteste in India 14 morti, bruciata scuola cristiana

Il caso

Scoppiano le rivolte contro gli Usa e i "dissacratori" del libro sacro dell'Islam. Le forze dell'ordine sono intervenute contro la folla uccidendo 7 giovani e ferendone una ventina. Assaltati edifici governativi, veicoli e abitazioni. E' stata la giornata più sanguinosa dall'inizio del movimento di protesta contro il governo.

SRINAGAR- Tredici persone più un poliziotto sono morte e altre 75 sono rimaste ferite nel Kashmir indiano - regione a maggioranza musulmana - durante una violenta protesta contro il falò dei Corani 1minacciato per l'11 settembre e poi annullato dal pastore americano Terry Jones. Le notizie sulla morte dei manifestanti non sono state confermate ufficialmente. Nella regione la tensione è al punto limite e da giugno si contano almeno 79 morti in proteste di stampo indipendentista, tanto che anche oggi Nuova Delhi è tornata a offrire la via del dialogo a chi rinuncerà alla violenza.


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Capua, la procura: "Lì non dovevano entrare" Verso l'iscrizione di una decina di indagati

Morti bianche

Lavoratori in assemblea, rabbia e dolore. I vertici dell'azienda: "Un tragico evento". Domani sopralluogo con le telecamere nel silos dove ieri sono morti i tre operai, che secondo i primi accertamenti non dovevano essere autorizzati all'ingresso nella cisterna non bonificata.

Davanti all'azienda di Dsm la rabbia dei parenti dei tre operai morti ieri mattina si sente tutta. Urla la figlia di Giuseppe Cecere, uno dei tre operai morti ieri nello stabilimento Dsm di Capua, nel Casertano. Parole di disperazione sono voltate durante l'assemblea organizzata per protestare contro questi nuovi lutti, pianti di chi si sente abbandonato. "Li comandavate come schiavi", dice la figlia del 52enne. Il giorno dopo la morte di Giuseppe Cecere, Antonio Di Matteo e Vincenzo Musso alla Dsm di Capua, i dipendenti dell'azienda non hanno alcuna voglia di parlare. Le vittime lavoravano per una ditta esterna di Afragola e sono stati investiti dalle esalazioni.


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domenica 12 settembre 2010

Neonato muore, madre in coma "Gli hanno negato l'ambulanza"

Sanità

Il caso di presunta malasanità è avvenuto il 3 settembre nel Veneziano, che è stata rifiutata da un ospedale prima di essere sottoposta, in un'altra struttura, a un parto cesareo d'urgenza. L'esposto presentato dal marito, costretto a raggiungere in auto il nosocomio. Sequestrate le cartelle cliniche. Zaia: "Saremo inflessibili"

VENEZIA  -  Un'ambulanza negata, un bambino nato morto, una madre in coma farmacologico. Adesso su questo caso di presunta malasanità, indaga la magistratura padovana. Al centro della vicenda una donna di 27 anni che, al settimo mese, ha perso il bimbo che aspettava dopo essere stata da una gravissima emorragia. Il tutto dopo essere stata rifiutata da un ospedale per essere poi sottoposta, in un'altra struttura raggiunta a bordo dell'auto del marito, a un parto cesareo d'urgenza. Adesso è ricoverata in coma all'ospedale di Padova.

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sabato 11 settembre 2010

Il dramma di Casarotto Cade ed è in fin di vita

Ciclismo

Il 19enne dilettante veneto cade in un tratto in discesa del Giro del Friuli, batte la testa, viene ricoverato in ospedale a Udine. Smentita la notizia della morte: "Ma è gravissimo, i medici disperano di salvarlo"


Il dramma di Casarotto Cade ed è in fin di vita Thomas Casarotto
UDINE - La tragedia di Thomas Casarotto si tinge di giallo a fine serata, quando, dopo che il 19enne ciclista veneto caduto al Giro del Friuli era stato dato per morto dal presidente della sua squadra Mauro Flora, arriva un comunicato della stessa società, l'Uc Arcobaleno Generali di Mestre, che precisa che "contrariamente a quanto comunicato, Thomas Casarotto versa in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, ma è ancora in vita. Il ragazzo è mantenuto sotto costante osservazione dall'equipe medica di Neurochirurgia dell'ospedale friulano che sta mettendo in atto ogni tentativo possibile per mantenere in vita il 20enne ragazzo vicentino".

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venerdì 10 settembre 2010

Frana la costiera amalfitana ancora dispersa una ragazza

"Un fiume di fango sul paese" - Video

Frana la costiera amalfitana ancora dispersa una ragazza
Smottamento di fango e pietrisco provocato dall'esondazione del torrente Dragone, ad Atrani: auto travolte, molti danni. Per tutta la notte le ricerche della cameriera di un bar invaso dall'acqua, ma ancora senza esito / MAPPA - METEO

Tomizawa morto in ambulanza Primi risultati dell'indagine

MotoGP

La Dorna, che organizza il mondiale, ha mentito sull'orario della morte. I primi risultati dell'autopsia parlano chiaro

di VINCENZO BORGOMEO

Le indagini sono ancora in corso. Ed ' presto per dare giudizi. Ma una cosa è certa: Tomizawa non è morto alle 14.19 come è stato dichiarato dai medici. E' morto in ambulanza ed è arrivato cadavere al 'Ceccarini' di Riccione.

Sono questi i primi risultati dell'inchiesta aperta dalla Procura di Rimini sulla morte di Shoya durante il Gran Premio di San Marino domenica scorsa sul circuito di Santamonica a Misano Adriatico. I risultati dell'autopsia insomma parlano chiaro e spiegano che la Dorna, organizzatrice del motomondiale, aveva mentito dando come orario della morte le 14,19, in ospedale. Una brutta storia perché ora prende corpo l'accusa di aver voluto nascondere un fatto del genere per mandare avanti "come se nulla fosse" lo show della MotoGp. Non solo: da quello che si è capito sembra che la notizia della morte di Tomizawa si arrivata addirittura prima della fine della gara della Moto2, dove poi si è anche festeggiato sul podio. 


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Florida, "E io brucerò il Corano" Il pastore Jones dice no a Obama

Florida, "E io brucerò il Corano" Il pastore Jones dice 
no a Obama

Karzai lo avverte: "Non ci pensi nemmeno"

Il Jones (nella foto) aveva rinunciato dopo l'allarmato intervento del presidente Usa, poi il ripensamento: "Mi sono sentito preso in giro, mi avevano promesso che nessuna moschea sarebbe stata costruita vicino a Ground Zero ma non è vero". Ieri una giornata di allarmi. Dura reazione del presidente afgano

giovedì 9 settembre 2010

"Sì ai randagi come cavie"

Animali

Il provvedimento approvato ieri prevede che cani e gatti "vaganti" possano essere usati per la sperimentazione se non è possibile raggiungere altrimenti lo "scopo della procedura" di ricerca. Protestano gli animalisti, 40 eurodeputati abbandonano l'aula
di ANTONIO CIANCIULLO

ROMA - Se avete un cane o un gatto, sarà meglio comprare un collarino identificativo. Con la direttiva europea sulla sperimentazione animale approvata ieri, gli animali randagi rischiano di finire sotto il bisturi: l'articolo 11 prevede che possano essere sacrificati sull'altare della scienza se non è possibile raggiungere altrimenti lo "scopo della procedura" di ricerca. È stata questa deroga, assieme a quella sulla vivisezione delle grandi scimmie come lo scimpanzé che condivide con la specie umana oltre il 98 per cento del Dna, a suscitare le maggiori proteste, spingendo 40 eurodeputati ad alzarsi abbandonando l'aula in segno di protesta.

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Il vizietto dei calciatori sesso facile a pagamento

Il caso

Da Rooney a Ribery, matrimoni in pezzi e scandali. Perché atleti ricchi e famosi lo fanno? "Perché così non si impegnano". Ma poi scatta la trappola

di MAURIZIO CROSETTI

TI VEDO, ti voglio, ti compro. Non lo fanno solo i calciatori. Anzi: in Italia, 60 mila prostitute avrebbero 9 milioni di clienti (fonte: Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio, e risparmiatevi facili ironie). Ma il giocatore di pallone, meglio se famoso e meglio se sposato con una bella ragazza, sta diventando il soggetto ideale di una storia un po' monotona. Il tradimento, l'intervista (pagata) alla escort (neologismo non dei più felici), la crisi coniugale, il tardivo pentimento, il divorzio.

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mercoledì 8 settembre 2010

Nubifragi e allagamenti, il ponente di Genova in ginocchio

Nella notte, vigili del Fuoco mobilitati nel capoluogo ligure, con richieste di rinforzi ai comandi di Savona e della Spezia, per il nubifragio di eccezionale violenza che si è abbattuto sulla città, partendo dal ponente poco dopo le 22.
Centinaia le chiamate di soccorso, soprattutto da parte di automobilisti rimasti bloccati nei sottopassi allagati. A Pegli, in particolare, una decina di automobili sono rimaste bloccate in tre sottopassaggi: sono dovuti intervenire i sommozzatori dei vigili del Fuoco per aiutare gli automobilisti a uscire dalle vetture e mettersi in salvo. Molta paura per tutti, ma nessun ferito.

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martedì 7 settembre 2010

Scambiate le sacche di sangue muore una donna alle Molinette

L'errore di trasfusione potrebbe essere la causa del decesso, avvenuto nella notte. Le condizioni cliniche dell'anziana erano infatti "fortemente compromesse". Avviata un'indagine interna all'ospedale. Ignazio Marino ha predisposto l'invio dei Nas

Non ce l'ha fatta Irene G., 76 anni, la donna vittima di un errore di trasfusione ieri all'ospedale di Torino. L'episodio sabato scorso, quando la paziente è stata ricoverata per difficoltà respiratorie e una anemia cronica acuta; nella notte il peggioramento e poi il decesso.

Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, ha annunciato l'invio dei Nas a Torino per indagare su quanto accaduto. Una volta valutati i risultati dell'accertamento, non è esclusa l'apertura di una inchiesta in sede di commissione.

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