Jon Bøhmer, norvegese trapiantato a Nairobi, ha vinto il Climate Change Challenge del Financial Times, con l’invenzione di un forno di cartone ad energia solare, il Kyoto Box. Con cinque dollari questo giovane inventore è riuscito ad ideare un forno che potrebbe cambiare in meglio la vita di milioni di persone nei paesi in via di sviluppo.
L’idea di Bohmer è molto semplice e di facile realizzazione: in pratica si tratta di due scatole di cartone infilate l’una nell’altra, quella esterna è ricoperta di carta argentata e quella interna completamente dipinta di nero. Posto sotto i raggi solari, il Kyoto Box è in gradi di far bollire dieci litri di acqua in due ore consentendo così anche alle persone che vivono nei paesi più isolati e lontani di sterilizzare l’acqua infetta, principale causa di morte per milioni di bambini africani. La straordinarietà di questa invenzione risiede anche nel fatto che può essere prodotta da qualunque scatolificio con costi veramente irrisori, dato che i macchinari non devono neanche essere modificati. Una fabbrica di Nairobi ha già messo in preventivo di confezionarne due milioni e mezzo di esemplari in un mese.
Oltre al miglioramento del tenore di vita, la diffusione su larga scala del forno di cartone ad energia solare permetterà di diminuire notevolmente l’uso di legna da ardere per cucinare e quindi la deforestazione. In questo modo si abbasseranno anche le emissioni di anidride carbonica e quindi l’inquinamento. Si calcola che, con il forno solare, una famiglia potrebbe ridurre fino a due tonnellate di CO2 ogni anno.
E’ incredibile pensare come un’idea così semplice possa trasformarsi in una soluzione rivoluzionaria per milioni di esseri umani. “Ci sono scienziati che lavorano per mandare la gente su Marte – ha, infatti, commentato Bohmer - Io ho cercato qualcosa di più semplice e popolare”. E’ c’è realmente riuscito.
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