Stupri, oggi udienza convalida arresto
Potrebbe essere giudicato con rito immediato Luca Bianchini, l'uomo di 33 anni fermato dalla Squadra mobile di Roma con l'accusa di essere lo stupratore seriale che ha terrorizzato Roma. Intanto nel carcere di Regina Coeli verrà effettuata l'udienza di convalida dell'arresto e l'interrogatorio di garanzia da parte del gip Roberto Amoroso alla presenza del pm Antonella Nespola. Per la prima volta Bianchini si troverà davanti ai magistrati.
In caso di rito immediato il processo a Bianchini potrebbe già aprirsi entro la fine dell'anno. Un processo nel quale il ragioniere e dirigente locale del Pd dalla doppia vita sarà imputato solo dei tre stupri a lui sicuramente attribuiti grazie all'esito degli esami sul Dna: ovvero la violenza del 5 aprile all'Ardeatino, quella ai danni di una giornalista alla Bufalotta del 4 giugno ed infine l'ultimo, quello del 3 luglio, che ha avuto come vittima una studentessa sempre all'Ardeatino.
Nel frattempo le indagini su Bianchini vanno avanti. Gli investigatori stanno cercando di capire se l'uomo, già accusato e poi prosciolto per una tentata violenza nel '96, si sia reso responsabile di altri abusi sessuali. In questo senso sono due i casi al vaglio degli investigatori attribuiti erroneamente nel 1997 a Joe Codino, al secolo il liutatio Sergio Marcello Gregorat. Due casi per i quali Joe Codino, anche lui maniaco seriale condannato per tredici abusi sessuali nei confronti di donne tutti avvenuti negli anni 80, fu assolto nel 2002. Uno dei due episodi riguardava in particolare una ragazza che denunciò di essere stata violentata nel maggio del 1997 nel garage della sua abitazione nel quartiere Nomentano.
Nelle prossime settimane, inoltre, verranno fatti ulteriori accertamenti su molti casi di violenze sessuali insoluti, in particolare quelli con i quali sarà possibile una comparazione del Dna. Verranno ascoltate le vittime di queste violenze per riaccertare le modalità degli stupri e arrivare all'eventuale riconoscimento dell'aggressore nella persona di Luca Bianchini. Nel caso le indagini che la Procura effettuerà su altri casi di stupro insoluti risultassero riconducibili a Bianchini si procederà con uno stralcio all'inchiesta principale.
Su Facebook: "Castratelo e uccidetelo!"
La vicenda dello stupratore insospettabile nel frattempo approda anche su Facebook. In poche ore oltre 600 le iscrizioni ai gruppi contro Bianchini nei quali si chiede la "castrazione chimica, l'ergastolo, pene esemplari". Qualcuno addirittura lo vuole "subito morto" e chiede la pena capitale. Durissimi i commenti, soprattutto dei più giovani: "Andrebbe legato e torturato", "spero che i detenuti gliela facciano pagare".
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