Inquirenti: ipotesi 'ndrangheta sulla protesta
(dall'inviato Matteo Guidelli)
ROSARNO (REGGIO CALABRIA) - A bordo di pullman, con le auto proprie scortate dalle volanti della polizia, sui treni e anche a piedi: gli immigrati che per mesi hanno lavorato negli aranceti lasciano Rosarno per sfuggire alle violenze e alle rappresaglie degli abitanti, seguite alla rivolta dei 'neri' di giovedì sera. Un esodo che non è una fuga ma molto ci assomiglia, con la paura di rimanere vittime di un agguato, soprattutto tra gli stranieri che vivevano nei casolari sperduti nelle campagna, che ha fatto da detonatore. Dopo i 320 partiti nella notte, hanno raggiunto i centri di prima accoglienza di Crotone e Bari altri 590 immigrati: praticamente tutti quelli che occupavano l'ex Opera Sila e la ex Rognetta. Stranieri che sono stati tutti controllati, come prevede la legge, e che se hanno già lasciato le strutture è perché o avevano il permesso di soggiorno in regola o avevano già avanzato la richiesta di asilo politico.
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